MAGNACCIA

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michael-santhers-
00sabato 25 ottobre 2008 01:15
Cappio al collo
tirato dagli inferi
per andare incontro alla carne
cucinata alle fiamme
di un copertone

Per chi vende e chi compra
senza cuore e ha perso lo sguardo al cielo
le uniche stelle sono dei falò di gomma
che riscaldano parole
al buoi e hanno smarrito l'anima
tra il rombo dei motori

Gli occhi sono fulmini
accesi in assaggio a un sogno
che poi è sempre quello
portare alle mura
indenne la carcassa

La bestia feroce
con una pacca timbra il culo
a simulare un offerta ai saldi
tastare la durezza
quando può ancora rendere
..non vuol vedere pianti
corrosivi al trucco per le rughe
e scoraggiare l'acquirente
screditare il mercante
magari complice anche un
sbirciar di luna a levare
un ombra su quel taglio di lametta

Eppure hanno il coraggio
di pregare anche loro
la donna per durare
il magnaccia per l'incasso
lo dimostra la coreografia
il bastardo con un crocifisso d'oro
la donna un Santino
incauto che si attacca
allo specchietto per riconoscersi
dopo la sicura sconfitta di battaglia

Mi viene solo un pensiero
quel doganiere di carne
avrà per un momento
mai notato che le sue vacche
al pascolo dei fari
hanno umane sembianze
somiglianti alla madre
o forse nella ferocia innata
di uscire libero per i danni
dopo il parto
mai la riconobbe?............
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Da:Vetriolo
www.santhers.com
auroraageno
00sabato 25 ottobre 2008 10:16

Vien da chiederselo, è vero.

Di ogni argomento che tratti del valore di una vita o dei valori stessi, tu scrivi con una passione viscerale, Michael, che coinvolge il lettore sin dai primi versi.

Grazie...

aurora

[SM=g6094]


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