Letterato
00sabato 26 novembre 2005 01:06
Illusione d'una felicità
promessa alla nascita
e custodita in anime materne.
Tutto sembra allora vita
di sofferenze prive e gioie
tutte possibili e condivisibili
Poi...la realtà
affrontando il mondo dove
la vita rispecchia le meschinità
degli uomini calcolatori e specchio
d'un tornaconto senza il quale
vivere sembra non possibile.
Certo, il benessere illumina
le prospettive materiali ma
non sempre diventa sinonimo
di felictà, di animi sereni.
Poi, il consuntivo
non è assimilabile al tempo
concessoci per vivere non
monetizzabile o quantificabile
rispetto al tuo possedere.
Alla fine ciò che ci resta
è la qualità di quanto e come
abbiamo vissuto e con chi
quando nei momenti di sofferenza
abbiamo conosciuto ed incontrato.
Magari, coloro che benestanti e no
avranno saputo coltivare il bene,
quello che non richiede il materiale
ma che avranno conservati spazi di vita
vissuti...con la consapevolezza
che l'onestà avrà premiati.
Letterato
gaelicopennico
00sabato 26 novembre 2005 12:58
il senso della vita.
Ti leggo più sereno
un saluto
Roby