Mentre le stelle
di Ormedelcaos e Aurora Ageno (luceeombra) - 22 febbraio 2008
Quanto ai nomi, i loro prefessi
non erano identici,
di natura o divina servitù
il fiume scorre e l’acqua ti si muove
in quel suo smanioso ire tra i calcagni
mentre le mani cercano il tuo viso
i tuoi occhi chiari e dolci che silenziosa luna
l’apice smosso del seno il tessuto segna
e beatitudine s’affaccia in ardita sera
al pasto di controcanto il merlo fischia
e siepe d’appannaggio al nido
tra la frescura verde all’ormeggio
il dì che tende.
Or dunque distratto è l’amore?
Bianco di latte in terra pergamena
Spanna ad induzione
L’io racchiuso in emiciclo
Trasogna il tramandato
E della specie insemina l’istante.
Or dunque è febbre la speranza?
Breve e limacciosa sdrucita a riva
stanca e in affanno al disinganno
che di mattina muove stella in pergamena
si fuggiva meco la speranza
che della specie poneva coseno al tanga.
Or dunque calmo è il mare?
Nell'assoluto del buio
cadevano i miei pensieri
tra lo scuro e la speranza
tra la notte fitta e l’alba
che ancora buia s'apprestava,
mentre le stelle
ad una ad una
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mentre (del)le stelle
ad una ad una
s'appannava il brulichìo
ché rimembranza
solamente
tante volte
è il baluginare
di luce che fu.
Eppure a sera
a cielo sgombro
sul mare calmo
ancor torna
ammiccante la luce
sussurrando
al cuor che si domanda:
"Vedi? Ancora a te
ritorna una luce
ch'è stata
o nasce ora.
Vivi... e sogna
mentre accarezzi
tua intima
speranza".