Re:
ormedelcaos, 19/08/2008 16.20:
..lo misi, poi lo tolsi, non sapevo come l'avresti presa.
Avrei messo qualche indeterminativo:
Lasciami vedere oltre la stanza degli ori,
oltre la palude melmosa del darsi (donarsi),
al di là’ delle sature voglie di una carne.
...
Parlami dello stanco raccogliere conchiglie
abbandonate al dilatarsi d’albe
Del mio sentire quei marci di residui
nel raggio trapassato di una luna.
Poi avrei spostato il verso iniziale, - accompagnato magari da qualche altra parola o verso-, alla fine, come chiusura del tutto; e non un apriori che lo anticipa.
Oddio...ma ti spavento cosi' tanto per cosi' poco???????
Non mi hai mica ribaltato un mio intero pezzo: hai proposto delle piccole modiche che secondo te valorizzerebbero maggiormente il pezzo.
L'inciso della poesia e' gia' tutto nell'apertura perche' vedi, non voglio abbandonare del tutto il porre a fine testo la chiusa ma credo che si possa pensare a diverse alternative per sigillare un pezzo.
Devo esplorare.
Donarsi: ci sta e forse anche meglio perche' da' l'immagine di un abbandono totale di se stessi e quindi rafforza il concetto espresso nella stofa.
Di una carne: questa invece...........E' STUPENDA!
Sugli ultimi articoli che mi proponi non ne sono affatto convinta e sai perche'?
Ad essere veramnete sincera, mi piacciono un sacco, come suonano, come rifanno il trucco ai versi ma non e' quella l'intenzione di quello che voglio dire.
Io voglio sottolineare che e' il raggio che viene attraversato e gelato da quel pianeta freddo che e' la luna.
Potrei lasciare
di una luna ma
NEL non c'azzecca . Mi cambia tutto.
Per la cronaca: non so se e'perche' mi tengono chiusa in gabbia 24 ore su 24, ma nn ho ancora sbranato nessuno.
Ciau
R