Modalità di attacco

È notte
E tu che a me vicina stai
D’accanto amore mio.


Vieni allora
Mostrami di te l’ovunque sia

Quella pecora al recinto corre
Non la vedo, non l’ho sentita

Scendeva bianca una rosa, dicesti
amore: ti voglio.
Pendeva l'edera in cielo, e
il prato d'un giardino
era fiorito.


L'indomani
il tempo era buono
giallo di sera; e senza la pioggia.

e

d'un adesso, quasi al venir cadea



sia senza
e aver voluto
del desiderio deriva il cammino
così l' opera
residuo di timidezze


La nuda esistenza
e la non-esistenza
(coperta) dell'esserci,
ti avvicinavano, e
ti allontanavano al tramonto
del sole dalla riva
del mare


da leggere brezze
volte a stento
di prima l'alba che precede il giorno


quell'intimità
dell'essere ancora lì
accanto
vicini dopo il tramonto

quei bagliori, le assenze di senso
quelle affermazioni così provvisorie
senza necessità


Quasi a voler dir
dì vita un pro
curar d'affanni,
e il tempo corre
e più non posi
l'ora


Siamo decisamente noi
in quelle decisioni che si prendono
il sabato pomeriggio
nell’intervallo tra il prima
e il dopo di una partita di calcio
o di un bicchier di acqua
della salute
tra il grande fratello e la disfida
di Barletta
tra un Ici versata e un posteggio
mancato

tra l’attenzione del vespro
e i crisantemi al cimitero
dove i morti

Ho letto e riletto del tutto incantata, Walter...

Hai posto accanto versi delle tue creazioni gli uni agli altri,
di seguito, una pausa in mezzo e... è bellezza!

Grazie di questa magnifica lettura, Walter carissimo!

Buona giornata anche a te, con tutto il cuore


aurora

Sei sempre molto gentile, Aurora.

Il bello delle parole è che non costano a scriverle.

Ti sorrido e ti abbraccio con tanto affetto.


walter