Notte insonne, notte amica

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florentia89
00giovedì 22 gennaio 2009 15:46
Notte difficile, di destino, oscura
[SM=g7340] Notte insonne - notte amica

E’ pungente la notte a mille metri, quanti poi saranno? millecinquecento, duemila? Il vasto altopiano che si stende attorno, circondato da cime spruzzate di neve, accoglie il mio, il nostro riposo.
La terra è viva, gradevole, attenuata nell’asperità dal manto fine dell’erba di montagna, la quale si percepisce bene al di sotto dei tappetini su cui stendiamo i sacchi a pelo. Siamo in due in ogni tenda, meglio chiamarla “tendina” alla militare, o turistica da sport estremo. Il mio compagno ha il respiro pesante, io non dormo. Gli occhi restano pervicacemente aperti e la mente sogna, sogna, vola lontano nello spazio.
“…nel buio che copre
la terra silente
vagano ombre,
speranze future,
lotte passate …”

Esco con una copertina sulle spalle e mi siedo poggiato contro un muricciolo. Guardo il cielo come non ho fatto mai, è misterioso, bello, superiore ad ogni pochezza umana. Il Gran Carro, il Piccolo, la Polare. Le stelle a milioni, ma quante sono? Mai ne abbia immaginate tante.
Mi aiuto con un potente binocolo che ho con me, ingrandisce talmente da doverlo poggiare su qualcosa di fisso onde evitare che l’immagine vibri e salti in continuazione. E’ ovvio che non ingrandisca le stelle, ma quanto le moltiplica! compaiono tenui altre praterie di astri che si perdono in un infinito ancora più sconfinato. Tutte lanciano un messaggio di eternità e il canto sublime del silenzio cosmico, pur canto di vita, come ci conferma sommesso il nostro istinto di dentro. Ah! i cieli di Pitagora, le sfere celesti degli astronomi di Babilonia, delle ere arcaiche, di Tolomeo, del medioevo e, perché no? i cieli di Copernico, Galileo, di oggi! Gli altri camerati sembra che dormano, io no, osservo le stelle e mi chiedo cosa riserverà l’indomani
“.. l’animo riposa
nel buio notturno
e la mente oppressa
da misere brame
giace perduta
nel vuoto profondo…”

Già, domani, voi stelle amiche sarete ancora li’ a testimoniare il tempo inesistente. Ma il mio metro non è la vostra misura. Domani potrei non parlare più con voi e non osservare più il vostro giro d’orizzonte. Potrei aver incontrato il mio destino e essere chissà, forse con voi lassù. Quanto sto sognando a occhi aperti e quanto la mente ondeggia in questo impalpabile mondo che mi circonda e ingloba. Vedo fluttuare presenze oscure, immaginate, che veloci compaiono, fuggono, finiscono in un lampo di nulla
“.. è il regno del cuore
che pulsa di vita,
che sente, che vede,
che crea e distrugge”..

Oggi troppe cose non sono andate come dovevano, mi sento più solo di ieri, temo il domani, e con voi stelle, in questo mondo irreale, non posso fingere. E’ lontano l’ardire consueto, forse tornerà, ma riappare la mia natura infantile, dubbiosa. E’ prepotente il bisogno della protezione materna; si! di mia madre lontana, e anche di capire qualcosa più a fondo di me, degli altri, del mondo minuscolo che m’accoglie e pulsa e vibra assieme a voi, dall’eterno:
“.. e l’oscuro vegliardo
da sempre ricerca
l’uomo perduto nel buio
d’una vita incompresa”..

Stelle, stelle, non posso dire come il poeta “Luna tu …” perché stanotte la Luna non c’è. Vorrei chiedervi di aiutarmi, proteggermi, ma da che? Voi non potreste figurarvi il mio cruccio, come io non potrò comprendere la vostra vita di luce. Il rapporto mio con voi è tale quello che ognuno pensa di intrattenere col suo Dio mai incontrato, sempre immaginato. Eppure a Lui ci si rivolge in ogni occasione! Dio proteggimi! aiutami! assistimi! La stessa implorazione la rivolgo a voi, proteggetemi perché domani sarà un giorno duro e io possa superare la prova che mi attende, importante per me quanto ininfluente per voi. Perché tanto affanno? perché gli oscuri disegni che indirizzano il mio vivere sono pregni d’angoscia e d’ignoto?”
….”Franci, sono le quattro, senti il segnale? tutti si levano veloci…. c’è caffè e altro, prendi qualcosa, ma tu non hai dormito! sei un incosciente!”….
….”Francesco sono sveglio, sto bene, riposato a modo mio. Stasera, ovunque sia, voglio riparlare con le stelle; prendo il caffè, poi via”….
Quella fu una notte particolare, la dissacrerei se ne precisassi i dettagli, i motivi, l’azione ad essa collegata, oggi oltretutto non più importante, solo futile (e non potrei farne accenno). Avevano e hanno ragione le stelle lontane a ignorare le nostre miserie di vita. Saltiamo sui mezzi e partiamo. Strada facendo una traccia di chiarore fende l’orizzonte“..
..”e un barlume appare
nel cielo ialino
si desta la vita,
è rotto l’incanto”..

Duce! la mia panoramica la dedico a te. Tu sai di cosa stia parlando, che quel giorno non ci fu propizio, molte cose andarono male, e un paio di noi si ferirono di brutto in uno dei mezzi che si capovolse, ma ai miei lettori ho voluto trasmettere non il diario puntiglioso di un giorno speciale, bensì le imperscrutabili sensazioni di una notte passata col firmamento, gli astri, me stesso, con te vicino. Altre prove ci attenderanno in un mondo spesso ingrato, direi difficile, diffidente, poco amico.
auroraageno
00giovedì 22 gennaio 2009 17:03

Tu hai esposto qui il tuo cuore, un ricordo intangibile, un affetto che non muore con la morte, la tua mente colta, la tua anima bella!

Grazie, Francesco. Io rispetto profondamente anche quella parte di te sempre legata a "lui", che per te è stato così importante e anche per altri. La tua giovinezza hai vissuto con questa lealtà e ti ha seguito fino ad oggi.

Uno scritto stupendo e poetico.

Una lettura di rilievo!

Grazie.... ti abbraccio


aurora


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