Orfeo ed Euridice

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lazharus
00lunedì 6 ottobre 2008 17:56

Il non sentirsi dentro
l’acqua dei trapassi,
gli obliterati esempi,
i gialli manoscritti…
mettiamoci sugli argini,
sulle maree dei secoli;
fissiamo le grondaie intorno,
amore mai concluso, apriamoci le ali.

Tu dall’Averno al sol riprendi l’alma,
col tuo lamento il demone piegasti
sul limaccioso, amor non lascia l’orma,
divien beltà l’orribil che fermasti.
Ma se mirarmi vuoi di morte colma,
ritorno ombra siccome mi trovasti.


Alba a ponente, muta e limitato fuoco,
delta senza fiume né tempo, rimango
piega unica, segmento escluso
del dirottato mantice,
crollo fumante e giraluna diurno.
Rebby.
00lunedì 6 ottobre 2008 21:10
Non mi lascero' trasportare dalle correnti dei dolori, del tempo che fa loro da barca.

Bisogna precederli, essere noi le mani sul timone.

La seconda strofa e' splendida!
Bellissima!
Mi piace da matti!

E' il pensiero di Eudice dopo l'errore di averla fatta scomparire, guardandola, de suo amato.
Che tanto aveva pregato per riaverla..ma uno sguardo di negata fiducia e' bastato a farla scomparire.

Errore irreparabile.

Disperato, si ritira a piangersi l'amore giocato in un delta di sguardo.

Ma te l'ho gia' detto che ti adoro???????????


Miau...

Rebbuccia
ormedelcaos
00martedì 7 ottobre 2008 09:27


I linguaggi qui si intrecciano, facendo e rifacendosi eco l’un l’altro.
La seconda strofa è dantesca…nei suoi “gialli manoscritti”.
Sono atmosfere, atmosfere avvertite sulla pelle, nella loro tattilità, prima che nel cogito.

I diversi linguaggi, sono, secondo me, propedeutici per consentire al verbo, cioè alla parola, di piegarsi e incanalarsi, a seconda delle diverse tematiche affrontate, nella sua migliore forma evocatrice e incantatrice di sensazioni.
E qui ce ne è di esempio, e suoni e incanti e ancora, e grande Poesia si avverte dentro e intorno.

Un abbraccio Sebastiano.

Con tanto affetto.

Walter
auroraageno
00martedì 7 ottobre 2008 17:56

Sei un vero artista, Sebastiano... e spero non tenterai di negarlo.

Questa poesia lo proclama ad alta voce!

Grazie di questa stupenda lettura e sento che la rileggerò molte altre volte per lasciarmene compenetrare...

Complimenti, carissimo!

Ti abbraccio [SM=x832007]

aurora

[SM=g6094]


lazharus
00giovedì 16 ottobre 2008 23:43
Re:
Rebby., 06/10/2008 21.10:

Non mi lascero' trasportare dalle correnti dei dolori, del tempo che fa loro da barca.

Bisogna precederli, essere noi le mani sul timone.

La seconda strofa e' splendida!
Bellissima!
Mi piace da matti!

E' il pensiero di Euridice dopo l'errore di averla fatta scomparire, guardandola, del suo amato.
Che tanto aveva pregato per riaverla..ma uno sguardo di negata fiducia e' bastato a farla scomparire.

Errore irreparabile.

Disperato, si ritira a piangersi l'amore giocato in un delta di sguardo.

Ma te l'ho gia' detto che ti adoro???????????


Miau...

Rebbuccia




Grazie Rebby per le tue parole, mi rendo sempre più conto di trovarmi in un bel salotto pieno di amici, un poesia-party!

ti abbraccio

sebastiano


lazharus
00giovedì 16 ottobre 2008 23:55
Re:
ormedelcaos, 07/10/2008 9.27:



I linguaggi qui si intrecciano, facendo e rifacendosi eco l’un l’altro.
La seconda strofa è dantesca…nei suoi “gialli manoscritti”.
Sono atmosfere, atmosfere avvertite sulla pelle, nella loro tattilità, prima che nel cogito.

I diversi linguaggi, sono, secondo me, propedeutici per consentire al verbo, cioè alla parola, di piegarsi e incanalarsi, a seconda delle diverse tematiche affrontate, nella sua migliore forma evocatrice e incantatrice di sensazioni.
E qui ce ne è di esempio, e suoni e incanti e ancora, e grande Poesia si avverte dentro e intorno.

Un abbraccio Sebastiano.

Con tanto affetto.

Walter




Sto cercando di utilizzare il linguaggio come elemento di emanazione percettiva ma in questa, a tuo dire, pare che mi siano riusciti, in automatico, anche quegli elementi quali il suono e la sospensione
topica.
Grazie Walter, le tue parole mi danno il permesso ed il coraggio di continuare.

Lazzaro

lazharus
00giovedì 16 ottobre 2008 23:58
Re:
auroraageno, 07/10/2008 17.56:


Sei un vero artista, Sebastiano... e spero non tenterai di negarlo.

Questa poesia lo proclama ad alta voce!

Grazie di questa stupenda lettura e sento che la rileggerò molte altre volte per lasciarmene compenetrare...

Complimenti, carissimo!

Ti abbraccio [SM=x832007]

aurora

[SM=g6094]







Ma certo che lo nego! Sai quanta strada devo percorrere ancora per poter dire che sono un artista?

Comunque è bello sapere da poeti come voi che sono nella strada giusta

Un bacio [SM=x832013]

Sebastiano


ormedelcaos
00venerdì 17 ottobre 2008 18:30


Dai, non prenderci in giro, caro Sebastiano.
Proviamo a fare un altro gioco, cioè ad eliminare da questa qualcosa per crearne un'altra, allo stesso modo in cui Michelamgelo diceva che la statua era già nel pezzo di marmo, ed occorreva solo togliere il superfluo.




Il non sentirsi

i manoscritti…
mettiamoci sugli argini,

fissiamo le grondaie intorno.


Tu dall’Averno al sol riprendi l’alma,
col tuo lamento il demone piegasti
sul limaccioso, amor non lascia l’orma,
divien beltà l’orribil che fermi.
Ma se mirarmi vuoi di morte colma,
ritorno ombra siccome mi trovasti.

Alba a ponente, muta e limitato fuoco,

piega unica
del dirottato mantice





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