=AlexMoteL=
00mercoledì 15 ottobre 2008 21:34
Père Lachaise
Sulla nuova linea 14 della métro un pazzo
vende giornali usati
e le bambine sorridono
mentre le notizie del mondo si perdono
già vecchie nel vento che entra dai finestrini
se solo bastasse un mattino a Père Lachaise
per imparare a viaggiare veloci senza lasciarsi dietro
le emozioni bisognose del suono
di un organo solenne
per dare vita e senso agli occhi e alla pelle
eppure non si può star fermi in nessun posto
e se due giovani
si baciano sul tapis roulant della Gare du Nord
fermi non sono
- i punti cardinali non hanno ragione d’essere
perché non c’è niente da seguire per trovare un motivo
al calore del corpo o al vapore estasiante di una parola -
eppure a Père Lachaise forse qualcuno
si è fermato dopo aver trovato
mentre le statue hanno il volto coperto
e i gatti dormono tranquilli sulle tombe
a me non resta che partire.
auroraageno
00giovedì 16 ottobre 2008 13:58
... tu non hai ancora trovato, vuol dire. Incessante ricerca tra suoni, frastuoni e silenzi; tra baci e distacchi, del nostro vivere.
Ben tornato Alex! Lietissima di leggerti, grazie!
aurora
Rebby.
00giovedì 16 ottobre 2008 21:01
Riesco a percepirne la musicalita' che le fa da supporto, gli accordi in minore, ma mi servirebbe sapere qualcosa in piu' su di te.
Sono andata a scoprire sul web che stai parlando di un cimitero. Una meta per tutti che ci rende uguali.
" A' livella ".
Sento che qualcosa mi sfugge anche se le immagini si materializzano alla mia lettura.
Ossignur...me la daresti una dritta...???????'
Piacere di fare la tua conoscenza: mi piace come scrivi
Rebby ( Carla )
lazharus
00giovedì 16 ottobre 2008 23:34
C'è una serie di movimenti che mi affascinano!
hai fatto fuori la staticità con questa poesia e già i luoghi presentati ne danno conferma. Mi piace l'articolazione verbale,
è un andirivieni di significati prismatici e seguire l'insieme non è certamente semplice ma, se si spezzetta, se la si incastra in un personale pensiero, assume un valore determinato dai propri simboli e, quindi, chiaro. In pratica, questo testo mi spinge a fare il percorso traduttivo al contrario, cioè partire dalle rifrangenze per arrivare alla sorgente luminosa, cioè la tua mente.
Complimenti
Sebastiano
ormedelcaos
00venerdì 17 ottobre 2008 18:48
L'atmosfera è quella delle canzoni francesi. Proprio ieri sera seguivo in sottofondo un programma televisivo su Yves Montand, e queste atmosfere si avvertivano proprio tutte.
Sul contenuto sarei un pò critico circa la tematica del movimento, che crea qualche confusione.
Ciao e in bocca al lupo. Pure a me ha fatto piacere il ritrovarti.
hunkchinasky
00venerdì 17 ottobre 2008 20:43
Beh Alex, la poesia mi piace molto.
Però c'è una cosa che mi assilla sapere dopo averla letta:
come sono le parigine?!
:)))
=AlexMoteL=
00martedì 21 ottobre 2008 16:57
Grazie walter e hunk per i commenti!!! : )
ps.
le parigine...molte sono delle gran gnocche, di parigine parigine non ne ho conosciute molte...sono un po' chiuse. Ne conosco un paio simpatiche. In compenso ho conosciuto un sacco di straniere...spagnole, greche, brasiliane, tedesche...ecc. ecc. in pratica ogni paese del mondo è rappresentato. : )