PULCIVAGO

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michael-santhers-
00sabato 14 febbraio 2009 12:04
Randagio,con occhi lacrimosi
ove ai lati avvinghiati argentei punti esclamativi,
grigi impolverati al vento
e rilucidi a pioggia battente
-Ferite di morsi,lettere Greche
su lavagne, rognose spelacchie
fino a fili di pesca cedevoli a lunario,
bava spezzata da roteante lingua screpolata
-Vagava tra rifiuti con stazza claudicante,
coda di gerarchia a nutrirsi
così tentato da fame a via più semplice
osava a volte addentro a cortili d’antico lucubre
e traballante d’uscio in uscio
a caccia di scarte dimenticanze
-Spesso scorto da inquilini, urlanti
in richiamo al linciaggio spettacolo,
impaurito smarriva via di fuga
e s’affidava a sorteggio sbagliato di porte,
con gran sorpresa a scorgere unica variante
oggetti solo di forma diversi a bastone
ma uguali in malefici intenti
-Finalmente casuale si riversava alla strada
sacrificale metafora ad umani ignavi
a dire che quando in sfortune
fuori da cerchio di dignità sociale,
le disgrazie diventano interminabile catena
legata a miseria,anticamera a carcinoma-disprezzo
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Da:Avanguardie Irriverenti
www.santhers.com
auroraageno
00sabato 14 febbraio 2009 17:23

Poveri randagi...

Come hai toccato ogni punto dolente della realtà di cui parli!

Tocca il cuore, come sempre...

Grazie, MIchael.

Un carissimo saluto

aurora



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