Pavese, Cesare - Biografia e Raccolta poesie "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi"
Biografia
Cesare Pavése, scrittore, nacque a S. Stefano Belbo , Cuneo, nel 1908; morì a Torino nel 1950.
Si formò a Torino, alternandovi il soggiorno con quello delle Langhe natali, che sono tanta parte della sua narrativa e della sua lirica. Studioso acuto delle letterature inglese e americana, dopo una breve esperienza di insegnamento, divenne traduttore e dirigente della casa editrice Einaudi.
Già il suo primo volume di versi,
Lavorare stanca (1936), preannuncia, attraverso il suo ritmo arioso e narrativo, la poetica e i modi del prosatore (
Paesi tuoi, 1941). Seguono, con risultati sempre più persuasivi, le pagine di
Feria d'agosto (1946), de
Il compagno (1947), dei
Dialoghi con Leucò (1947), di
Prima che il gallo canti (1949), di
La bella estate (1949), nelle quali si coglie il singolare incontro tra la sua sensibilissima passata esperienza di lettore di letteratura americana e una personale ispirazione lirico-drammatica di sfondo regionale.
Fissò la sua dolorosa biografia interiore (morì suicida) nel diario,
Il mestiere di vivere (1952), apparso postumo come i successivi volumi,
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1951),
Notte di festa (1953),
Fuoco grande (1954) e
Le lettere (1966).
Le 10 poesie di
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (8 in italiano e 2 in inglese) per Constance Dowling, scritte (probabilmente tutte a Torino) tra l'11 marzo e l'11 aprile 1950, sono state trovate alla morte di Pavese in una cartella nella scrivania del suo ufficio nella casa editrice Einaudi. Dattiloscritte, portavano titoli e date di pugno dell'autore, come pure di pugno dell'autore era il frontespizio:
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi |
11 marzo - 11 aprile 1950. Sono state pubblicate nel volume postumo omonimo (Einaudi, Torino 1951) insieme a
La terra e la morte.
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Le poesie di
Verrà la morte non attingono alla vena epica di
Lavorare stanca. Dall'oggettivazione narrativa fanno ritorno al soggettivismo lirico, ma trascendono l'antico limite della confessione e dello sfogo nella sottile sapienza d'un linguaggio poetico che si fa numero, immagine, valore musicale.
Massimo Mila
Tutte le opere di Pavése (1908-50) sono state pubblicate da Einaudi.
CESARE PAVESE
VERRA' LA MORTE
E AVRA' I TUOI OCCHI
Raccolta poesie
Giulio Einaudi Editore