Per un mondo senza armi nucleari!

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auroraageno
00mercoledì 5 ottobre 2011 20:12

Incontro internazionale a Ginevra organizzato dal World Council of Churches
Per un mondo senza armi nucleari



Ginevra, 5. Le armi nucleari costituiscono un attentato al futuro dell’uomo, un crimine contro l’umanità, esse «vanno eliminate dalla faccia della terra». Il World Council of Churches (Wcc) di Ginevra — il Consiglio ecumenico delle Chiese — rilancia l’impegno internazionale a favore della pace e della cooperazione, esortando i governi del mondo «a creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari». Durante un recente incontro organizzato a Ginevra dal Wcc — vi hanno partecipato rappresentanti della società civile di circa 2.000 organizzazioni che vogliono abolire le armi nucleari — sono state esaminate le prospettive internazionali per il disarmo nucleare. Appare più che mai urgente la necessità di programmare la progressiva eliminazione delle testate nucleari nel continente europeo e di implementare la cooperazione con le grandi potenze del mondo al fine di contribuire attivamente al controllo degli armamenti, alla non proliferazione e al disarmo.

Il Wcc sostiene la totale eliminazione delle armi nucleari e persegue passi concreti verso tale difficile obiettivo in sei continenti. Secondo Jonathan Frerichs, responsabile esecutivo del programma del Wcc per la costruzione della pace e del disarmo, e membro della «Chiesa evangelica luterana» in America, trascorsi oltre sessantacinque anni dalla tragedia di Hiroshima e Nagasaki «le bombe nucleari ancora atterriscono l’umanità e impediscono una pace duratura». C’è ancora l’eredità, fin dal 1945, della divisione del mondo in due campi: pochi grandi Stati che asseriscono il loro diritto di possedere armi di distruzione di massa e la maggior parte degli altri che ne sono sprovvisti. Tale ineguaglianza «non è, non può essere parte del patrimonio dell’umanità». Tuttavia, questa attuale disuguaglianza mondiale può essere corretta grazie all’azione di quanti, con buona volontà, fanno «una scelta contro la morte e per la vita».

Durante l’incontro di Ginevra il Wcc ha ribadito che è la fede religiosa il fattore che può dare un determinante contributo nella battaglia per un mondo denuclearizzato. «In molti Paesi del mondo — è stato sottolineato — le persone di fede si uniscono insieme per chiedere un mondo privo di armi nucleari». Il World Council of Churces e le organizzazioni religiose che vi partecipano, dall’Australia fino a quelle del continente africano, hanno aiutato i Governi a stabilire zone denuclearizzate che ora sono diffuse in centosedici Paesi e coprono più della metà della superficie mondiale.

La comunità ecumenica sta insomma lavorando, a livello internazionale, senza sosta e capillarmente per costruire una pace dove non ci sia più posto per gli armamenti nucleari che mettono a repentaglio la vita dell’umanità e la sopravvivenza dello stesso pianeta». A tale riguardo già nel 2009, in occasione del 60º anniversario della costituzione della Nato, i leader delle varie comunità appartenenti al Wcc avevano, in due distinti appelli, affermato la necessità di una revisione delle politiche di deterrenza. Nel 1983, nel corso dell’assemblea generale del Wcc, si era sottolineato che «gli armamenti nucleari non proteggono dai nemici ma essi sono i nemici; non proteggono dal male, ma sono il male». Al contempo, sono stati salutati con soddisfazione gli accordi internazionali per favorire il disarmo. Nel 2010, in occasione della firma tra Stati Uniti e Russia dell’accordo Start2, si era osservato che «una nuova fiducia» era nata tra gli Stati. Purtroppo, nonostante tali confortanti progressi raggiunti in anni di faticoso lavoro — è stato rilevato — non si arresta, anzi è in crescita la costruzione di armi e il mantenimento di arsenali nucleari in un mondo sempre più interconnesso e interdipendente. È urgente, invece, una convenzione internazionale che vieti le armi nucleari. I gruppi, le organizzazioni della società civile si devono impegnare all’unisono per «per sfidare le armi nucleari sulla base di diritto internazionale umanitario». Un dato fa sperare per il futuro. In diverse nazioni — è stato confermato dai partecipanti all’incontro del Wcc — molti uomini politici ormai anziani ed ex generali hanno rinnegato le loro precedenti convinzioni e ora si dichiarano favorevoli al disarmo atomico. In diversi continenti, parlamentari professionisti e scienziati partecipano a manifestazioni per chiedere l’abolizione delle armi nucleari. «Chiediamo a Dio di benedire i governanti e i cittadini che, con forte convinzione, rinnovano la decisione di proteggere l’inviolabilità della vita».


6 ottobre 2011

L'Osservatore Romano

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