Pillole di vita: un uomo arrabbiato.

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lucky_luke
00martedì 6 ottobre 2009 14:20
Pillole di vita: un uomo arrabbiato.


Lavorare ad uno sportello di ricevimento / informazioni, non è facile.
Transitano persone completamente diverse una dall'altra e bisogna saperne cogliere i bisogni o gli sfoghi.

A Luigi capita spesso di dover subire gli sfoghi di qualcuno, è successo proprio l'altro giorno.
(Mi racconta)

Il 6 novembre ricorre la festività del Patrono della Città, gli uffici pubblici sono chiusi per la ricorrenza, i negozi, naturalmente, tengono aperto, è l'occasione di guadagno visto che la gente nei giorni di festa si riversa in città.
L'ufficio, dove lavora Luigi, rimane aperto solo per i sevizi essenziali.

Luigi è al suo posto, come tutte le giornate normali, alle 9.00 del mattino e comincia l'attività giornaliera; anzi un po' meno perché qualche ufficio della sede ha esposto il cartello di chiuso.
E' una mattinata tranquilla, si ritrova a pensare:
Bene speriamo continui che così mi rilasso pure.

Ma, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Entra un signore di circa sessant'anni con il viso scuro e gli chiede:
- Perché gli uffici postali qui di fronte sono chiuse?
- Perché oggi è la festa del Patrono e tutti gli uffici pubblici, poste scuole, banche sono chiuse. - Risponde Luigi.
Allora lui alzando la voce arrabbiato comincia da inveire:
- E non se ne può più, la scorsa settimana erano chiusi per sciopero, oggi il patrono, ed io ho attraversato la città per pagare una bolletta che mi scade oggi! Fate schifo! In che mondo viviamo? Anche voi fate schifo!
Luigi si alza dalla sedia ed esce nell'atrio lasciandolo sfogare ed inveire con parolacce che non cito per decenza. Quando si calma un po' gli comunica:
- Guardi che sono aperti gli uffici dei comuni vicini, un paio di chilometri e ne trova due o tre.
- E io devo farmi la strada per andare fuori città? Mica sono cretino, i servizi devono essere aperti! Io pago le tasse per mantenere questo comune e gli uffici pubblici devono essere a disposizione!
Continua urlando e sventolandogli la bolletta davanti agli occhi.
Luigi gli chiedo se la può vedere, lui con rabbia gliela sbatte in mano.
- Ecco vede? Scade oggi! E se non la pago mi arriva la mora del 20% in più! - continua urlando.
La bolletta è un'ingiunzione di pagamento di una multa, Luigi nota la dicitura: "il versamento deve essere effettuato entro 60 giorni"

- Mi scusi, - chiede Luigi - ma lei ce l'ha da 60 giorni questa bolletta?
- Sì! E scade oggi! - risponde con un tono più basso.
- E lei, con una bolletta in mano da 60 giorni va a pagarla all'ultimo giorno? Lo sapeva da due mesi che doveva pagarla, e se la prende con me perché in due mesi le poste hanno chiuso due giorni.
- Ma io...
- Lavora? Lo sa che le poste sono aperte anche di sabato?
- No sono pensionato...
- E non ha mai avuto il tempo? E poi perché non va a protestare dal direttore delle poste se hanno fatto sciopero? E perché non va ad insultare il sindaco perché oggi è la festa del Patrono? Oppure con il parroco?
- Lei viene qui, mi copre di insulti per delle cose che io non sono responsabile; e non contento scarica la colpa della sua negligenza per sessanta giorni su di me, come fossi io il responsabile di tutto. La sembra una cosa giusta? - conclude Luigi mantenendo una calma olimpica.

Non risponde, riprende la bolletta che Luigi gli porge, la guarda e poi rialza la testa e mormora:
- Ha ragione, mi scusi, è che la lasciavo sempre lì pensando che ci fosse tempo, poi me ne sono dimenticato e i due mesi sono passati, è colpa mia, ha ragione lei, mi scusi di nuovo.
- Di niente, - risponde Luigi - ma se vuole alla frazione a circa un paio di chilometri l'ufficio postale è aperto fino alle 18,30.
- Grazie di nuovo- risponde l'uomo mentre lascia gli uffici.

- Ma come ha fatto a mantenersi così calmo? - chiede un signore seduto in attesa del quale, nella concitazione, Luigi non si era nemmeno accorto - io gli avrei dato un calcio in culo e l'avrei buttato fuori!
- No! - risponde Luigi - non avrei fatto altro che aumentare il suo urlare ed inveire, con la calma, invece, gli ho fatto capire che stava sbagliandosi e che se la prendeva con chi non aveva alcuna colpa del succedersi dei fatti. Vedrà che adesso starà più attento alle bollette che scadono e, soprattutto, ci penserà due volte prima di prendersela con il primo che capita.

Non gli disse però che, se avesse continuato ad urlare un altro po', senza ascoltare le sue spiegazioni e i suoi consigli, Luigi si sarebbe incattivito pure lui, lo stava quasi per fare, per fortuna si è controllato.

Lavorare con la gente e per la gente, la calma e la disponibilità  sono cose di cui bisogna averne grosse riserve.
Perché sono essenziali per non “farsi trascinare” nei problemi altrui e sopratutto chi si arrabbia e cerca “qualcuno”, e non importa chi, sul quale scaricare le proprie responsabilità e colpe accampando scuse dovute sempre ad “altri” e mai alla propria negligenza .

Spero che le mie scorte durino ancora molto – disse fra sé Luigi facendo un lungo sospiro..


L.L.

auroraageno
00mercoledì 7 ottobre 2009 14:33

Eh sì.... a volte può scappare la pazienza.

Molto bene per Luigi... mi rallegro molto per lui..!

Grazie Giuliano. Un racconto bellissimo! E si sente che è proprio vita vera..!

Un caro abbraccio

aurora

lucky_luke
00giovedì 8 ottobre 2009 13:29
Re:
auroraageno, 07/10/2009 14.33:


Eh sì.... a volte può scappare la pazienza.

Molto bene per Luigi... mi rallegro molto per lui..!

Grazie Giuliano. Un racconto bellissimo! E si sente che è proprio vita vera..!

Un caro abbraccio

aurora


La vita è una serie di racconti e storie
Tutte fanno parte del "romanzo che inzia con la nascita e
un giorno terminerà con la parola fine e nella speranza che sia
una lieta e serena fine...

Grazie
Un abbraccio grande anche a te
Giuliano



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