Poesia non è la tentazione

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Versolibero
00giovedì 5 giugno 2008 06:57

Poesia non è la tentazione


Non è la Poesia angolo buio
o un luogo dove andrai a vomitare
di notte con lo stomaco in subbuglio
un male che si chiama gelosia,
non è nemmeno piazza dove un tale
“un po’ scemo” ti ha soffiato la ragazza;
poesia non è l’imprecazione
di quando per un pelo arrivi tardi -
e quello “chiaramente più imbecille”
ti ruba il posto al libero parcheggio;
Poesia non è la tentazione
di una sgualdrina senza più pudore
che plachi la tua voglia d’imbrattare
di ardente e falso amore mani e carta -
per quanto nell'intento lei si salvi

Ma tu?
Cosa ne fai dei nervi d’una foglia,
dello sfidare il vento e di quel ramo
con fronde simili a due braccia tese
del Cristo crocifisso nell’inverno,
esangui, rese immobili dal gelo?








R. S.
auroraageno
00giovedì 5 giugno 2008 07:31

Sono molto colpita.

Nella tentazione non c'è poesia, dici.

Una riflessione molto importante, seria e bella con una conclusione splendida:

Ma tu?
Cosa ne fai dei nervi d’una foglia,
dello sfidare il vento e di quel ramo
con fronde simili a due braccia tese
del Cristo crocifisso nell’inverno,
esangui, rese immobili dal gelo?


Hai scelto immagini forti, efficaci per una riflessione profonda, per una poesia che mi lascia (anche questa) a bocca aperta. Anzi no... chiusa, senza voce. Grazie per questo gioiello, Rosanna!

Buona giornata, cara, e complimenti sinceri!


aurora

Versolibero
00giovedì 5 giugno 2008 23:19
Sì, spesso si ritiene che la poesia sia terreno di sfogo delle più spiccole passioni e frustrazioni, e ad ogni graffio anche superficiale diamo sfogo a un io circoscritto, che per noi occupa tutto lo spazio della poesia e invece io credo che non è questo ad essere la linfa della poesia, la sua voce profonda, una voce che è filtro di una voce universale, che ci giunge se siamo in ascolto del Cosmo, dove tutti gli elementi riconducono alle domande sull'esistere. Poesia è scoprire che oltre il nostro piccolo orizzonte ce n'è un altro e un altro ancora oltre, e così all'infinito, e quindi le nostre piccole esperienze soggettive si ridimensionano, per me, in un angolino del quadro...

Ho scritto questa poesia dopo aver letto degli "sfoghi", in cui o l'ironia, o il moralismo, tende a colpire gli altri, come se ciò accrescesse il proprio io.


Grazie a te della partecipe lettura [SM=x832000]

Ciao,
Rosanna
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