Re:
ginevra67, 07/09/2008 22.06:
...direi un meraviglioso,singolare fermo immagine di un film d'autore che parla d'Amore,con particolari che entrano nel cuore attraverso pochi versi magistralmente resi
...un ricordo
...i tuoi odori
...un sorriso
...un’altra luna
a queste labbra
...noi di due
(vedi Mattia,il punto non è commentare,è riuscire a dare merito con pochi segni insufficienti,all'infinita gamma di sensazioni che un componimento come questo suscita.E ti assicuro che sono tante!)
C'è una forza nel tuo modo di utilizzare la parola,una tale pluralità di espressioni e di immagini,una passione nello sperimentare e innovare,che coinvolge interamente chi ti legge,caro Walter(almeno secondo me).
Ogni tuo brano mette in luce un angolo non ancora considerato,ed
è bello scoprire che qualcuno ha trovato e prova a utilizzare,con vero spirito da pioniere,l'intera scatola dei colori:io riesco ad adoperarne ancora solo un paio...e ne soffro moltissimo.
quindi...osservo,assaporo,gusto,centellino ogni verso per imparare da chi ci è già riuscito.
complimenti davvero.Un abbraccio.
Sì, è proprio come tu dici. Hai usato delle metafore che rispecchiano appieno il mio modo di giocare con le parole, a scavare tra le stesse per isolarne qualcuna come nuovo suono, come nuovo senso.
Vedi, tu hai usato la tavolozza dei colori, perché evidentemente voi donne avete maggiormente sviluppato quei sensi lì, oltre l'olfatto - per i profumi-, e, di conseguenza, usate molto di più gli aggettivi. Io, gli aggettivi, li salto proprio, e vado solo sui suoni dei sostantivi e dei verbi, forse perché all'uomo, quale pater familias, gli si attribuiva la legge, e da cui il doverne assumere anche il tono nella parola, e produrre quel silenzio che la consacrava maggiormente. La madre accostava, cercava di mediare tra la legge e l'applicazione della stessa per suo (di entrambi) figlio. Di conseguenza addolciva l'accaduto, lo rendeva più soft per la sua applicazione.
Indagare il linguaggio è indagare la nostra storia, cercare le nostre radici partendo dai giochi linguistici, sia dell'infanzia e sia della saggezza. Così come di quando noi giovani incontravamo voi ragazze alle fontane ed iniziavano i primi approcci amorosi, la prima comunicazione dei cuori. Un mondo che abbiamo dentro, ma che è scomparso coperto dall'artificialità di questo nostro mondo troppo spesso di plastica e di omologazione dell'in e dell'out, smarrito tra i fili del telefono e il rubinetto dell'acqua della doccia in casa.
Questo è lo scambiarci del forum, lo scoprire assieme come siamo fatti, quali lati di noi ognuno ha più preminenti, o che sta maggiormente sviluppando in concomitanza con la sua ricerca poetica; che è innanzitutto, secondo me, ricerca di linguaggi, e solo dopo di comunicazione.
Ti ringrazio assai Giusy per questo tuo indagare le mie parole, per l'attenzione, cioè, che mi hai prestato.
Ricambio l'abbraccio e ti saluto affettuosamente.
walter