Proposta di poesia: NUOVA STAGIONE

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auroraageno
00lunedì 15 marzo 2010 14:00

Cari amici Poeti,
siamo tutti invitati a scrivere, e a postare qui, una poesia sul tema: NUOVA STAGIONE.

Ad ognuno questo argomento ispirerà qualche cosa, suggerirà visioni, ricorderà speranze o delusioni, allegria o amarezza, stagioni della natura e stagioni della vita, del cuore. Ogni poesia dovrà avere un proprio titolo. Se le postiamo qui sotto sarà più facile identificarle come risposta a quanto proposto.

Se questo invito sarà accolto, le poesie postate verranno poi pubblicate nel nostro sito Poeti della Luce nella sezione "Poesie dedicate".


Buona poesia a tutti!
[SM=g7340]







auroraageno
00mercoledì 17 marzo 2010 16:30


TRISTEZZA IN FUGA



Seduta su cumulo di cenere
di tanto amore donato
era spossato l'animo
nell'ascolto di una canzone.

Mi dicevo che era troppo,
che era male darsi tanto,
perché pur non volendo
esserlo, risuonava pretesa.

Attonita e in subbuglio
ora guardo estatica
la mia delusa terra grigia
dissodata e pronta al seme.

Aratro profumato di resina
in un battito di ciglia
mi ha rinnovato il cuore,
ardente e tenerissimo

ha preparato il solco
nella nuova stagione
recante semi pioggia
e sole, d'indicibile amore!





Aurora Ageno
17 marzo 2010







lucky_luke
00mercoledì 17 marzo 2010 18:04
Morire e rinascere
Morire e rinascere


Tutta la povertà colgo ora.
Strade di cipressi sono percorse
dalla mia mente,
per giungere dinanzi alla lapide
con inciso il mio nome.

Sono morto
nel giorno di ieri
per rinascere
il giorno di domani.

Ricomincio da capo a tessere
le intricate maglie
nella spontaneità e nell'ingenuità
del mio nuovo essere.

Morto e risorto più volte cammino
nella nuova stagione dell’amore.
Per morire ancora
e ritrovare la forza di rinascere

e… morire
e… rinascere…


L.L.
florentia89
00mercoledì 17 marzo 2010 18:29
Primavera

E’ giunta tal giovane Dea
annunciata da luce smagliante
e da un’improbabile rondine
che allietano animo fidente.

Rondini d’una volta ove siete?
Eravate a schiere nel blu
e i nidi su gronde attendevano
certi il ritorno di sempre.

Amica Primavera quante volte
ho visto il tuo sorgere?
Quante ti attesi per allontanare
ostico gelo in me e casa d’infante?

Sei sempre foriera di nuovo,
di bello, speranza, di brio,
vita, bellezza, di gioia,
palpitante di desiri latenti.

Mi fosti d’aiuto e vicina,
come non rammentare?
Con te rinasceva natura e agire,
la voglia potente di fare.

Primavere di guerra passata
due volte mi sottraeste alla morte,
e il miracolo poi di dar vita
al Lazzaro che più non l’aveva.

Primavera del quarantanove,
non saltai su ordigni assassini
che mani umane, mie comprese,
tentavano con periglio ammansire.

E come obliare il cinquanta
quando sorte decise
l’incontro di Dante con la Beatrice
che allieterà e seguirà mia vita?

E poi, e poi … quante Primavere
mi videro all’opera
sovente perigliosa
in afflato di mete fugaci?

E quante con figli, problemi,
fiducia, speranze,
certezza di superare l’oscuro,
l’ignoto di sempre?

Così le Primavere, tali ere di vita,
son tante e ognora di sprone,
pur senza le rondini nere
dell’infanzia lontana.

Spero che il mio ciclo
avviato in Primavera remota
si concluda in Primavera novella,
pur sempre compagna e sorella.

Ed io m’immergerò nel gaudio
di bellezza, stupore, amore,
che il Botticelli seppe creare
dando spirito a tela divina.

Inverno, autunno, estate,
precedete o attendete presenza,
ma il lampo di forza e di vita
sono per lei, stagione amica.

Francesco Mancini

Libera composizione (ripetuta come post singolo)
auroraageno
00sabato 20 marzo 2010 19:18

PACE



-Molle in ritiro i nervi
e in adagio agli occhi
da trincee i respiri,

-Cuore farfalla al nettare
risale dal pozzo la paura
s’irradiano sorrisi al buio
sbocciano preghiere indecifrabili
al volto pagella del tempo
sciolto nel responso assenso,

-Dialoga col silenzio l’infinito
ritornano felici su trespoli spalle
fuggiaschi angeli delusi

-Dio riflesso all’IO che
perso cercava rimiro conferma
in terra al dorso di specchio

-Pace,carne rapita a strappi
da bari rimurgini
riscattata da festante anima
temprata dal dolore,necessario






- michael-santhers -


vanni-merlin
00martedì 23 marzo 2010 00:26
LA RIVOLTA DEI PUPI

è qui che apro
un colloquio sentimentale
senza sapere 
dove sei andata 
a cantare l'inno
          notturno
degli incanti lussuriosi
          di questo approdo
          incredibile con me

non chiedermi
          se ho sete di te
nè se il mio futuro
prevede calore intenso
ma godi  il gioco
          che ti suscito
e non abbandonarti
alla tristezza della luna
          come baudelaire

domandami invece
se esiste 
il tema dell'addio
quando ripensi
al fiore del primo incontro
e all'amore del passato
          sulla spiaggia
          della speranza

non è immaginaria
questa notte che se ne va
          a furia di passione
e non sai neppure
come sarà questo mondo
senza il lamento amoroso
          di compiuta donzella

vieni con me
nella città vecchia
cerchiamo una taverna
          per noi soli
ed ubriachi della medicina
          di bacco
canteremo anarchici
della rivolta dei pupi
contro i burattinai
          dell'amore

poi presi dal sonno
pregheremo al dio nuovo
con salmi proletari
e ci godremo la luna
          raccolta dal pozzo
in frammenti di oscenità

non ti meravigliare
se non sai chi sono
          neppure io so di te
ma chiediti quanti baci
ci vogliono per squassarti
          d'amore


vanni 2010 marzo


auroraageno
00martedì 23 marzo 2010 10:13

ETERNA PRIMAVERA

La danzante Primavera
si sveglia in lacrime
nel dono alla Madre...

Il verde si colora di luce
da sentirci vivi, veri,
aperti al sole,

in bimbi senza età
rinnovando l'AMORE
all'Eterna Primavera...



il Poeta

hanoki1
00venerdì 9 aprile 2010 23:04
ASSENSO
Quando l’uomo è oramai avvezzo
Al tedioso pallore di Dio tanto da
Non soffrir più con Natura ,
Allora Proserpina, prediletta primogenita,
parla al Vegliardo, che sorride ammiccando.
_fiordineve_
00lunedì 7 giugno 2010 17:51
AZZURRO




Sarà quest'aria frizzante
che scende dalle Alpi
a far scintillare i prati
ancora addormentati,
timidamente i crocus
iniziano ad aprirsi,
è il calicanthus ad inondare
di speziato profumo
la mia stanza.

Mi accorgo che sono immersa
nell'azzurro
azzurri sono i miei occhi
azzurro l'amore inatteso
azzurri i miei pensieri
mi fermo ad osservare
un oriolo che banchetta
con piccoli semi trovati
tra la ghiaia del giardino.
Mi lascio vincere dal cobalto
di un cielo quasi trasparente
e mi vesto d'azzurro
per celebrare una giornata
che è nata come un presagio
della primavera vicina.

Il telefono squilla
è la voce del mio amore
che suona celeste e morbida
come una coperta di pile
e io rido felice perchè
dentro di me
l'azzurro è diventato
un nuovo modo di vivere
solo mio,
solo nostro.

FIORDINEVE


dgiallo
00martedì 11 gennaio 2011 12:40
stagioni (ri...messe)
Un animale scruta i passanti,
senza interesse.
Un passante danza sfrenato,
invocando la neve.
Nevica
ed inizia l'estate.
I petali dorati
verranno staccati
dalle nostre soalle.
Nudi
pagheremo la vanità
che ci faceva dorare
il seno leggero
della vulnerabilità.
Vestiti di niente
vaghiamo assetati
di un colore accecante.

Francesca Zigiotti

Ri... messe

dgiallo
00martedì 11 gennaio 2011 12:46
Re: stagioni (ri...messe)
[SM=g27998]
dgiallo, 11/01/2011 12.40:

Un animale scruta i passanti,
senza interesse.
Un passante danza sfrenato,
invocando la neve.
Nevica
ed inizia l'estate.
I petali dorati
verranno staccati
dalle nostre soalle.
Nudi
pagheremo la vanità
che ci faceva dorare
il seno leggero
della vulnerabilità.
Vestiti di niente
vaghiamo assetati
di un colore accecante.

Francesca Zigiotti

Ri... messe





dgiallo
00martedì 11 gennaio 2011 12:48
Re: Re: stagioni (ri...messe)
bellissima, la raccolta di poesie si chiama ri...messe [SM=g27985]
[SM=g27985]
wolf_onyx
00venerdì 13 maggio 2011 14:16
Re:
auroraageno, 17/03/2010 16.30:



TRISTEZZA IN FUGA



Seduta su cumulo di cenere
di tanto amore donato
era spossato l'animo
nell'ascolto di una canzone.

Mi dicevo che era troppo,
che era male darsi tanto,
perché pur non volendo
esserlo, risuonava pretesa.

Attonita e in subbuglio
ora guardo estatica
la mia delusa terra grigia
dissodata e pronta al seme.

Aratro profumato di resina
in un battito di ciglia
mi ha rinnovato il cuore,
ardente e tenerissimo

ha preparato il solco
nella nuova stagione
recante semi pioggia
e sole, d'indicibile amore!





Aurora Ageno
17 marzo 2010










Chi ben semina, frutti racoglie,
e dentro di noi si aprono sempre continue
nuovi stagioni, pronti a rifarsi di quella passata.
protagonista spesso è l'amore, vittima di noi stessi,
per il nostroegocentrismo, ma mai niente è perduto.
Quando la terra è buona, fertile e ben curata,
l'aratro fa il suo solco, noi pronti alla nuova semina,
l'importante è guardare avanti cn ottimismo e semplicità d'animo.
Grandiosa nel tuo stile, dolcisisma nelle tue parole.
Complimenti sempre da parte mia, [SM=g7348]
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