Quando un uomo piange

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auroraageno
00sabato 13 ottobre 2007 17:03
QUANDO UN UOMO PIANGE


Occhi d'improvviso arrossati
lucidi d'intima emozione
ed ecco scender le lacrime
che a volte una mano
impaziente deterge.
Lacrime di delusione
di rabbia impotente
di cocente dolore
e gli occhi bruciano
come laghetti di fuoco.
E vi son lacrime grate
gonfie di tenerezza
rilucenti d'amore
sul viso scorrono
sospinte dal moto del cuore.
Sia benedetto il pianto
di commozione sincera
riapre all'animo la via
della grazia divina.
Sia lieto alla fine il sospiro
del grande fanciullo
cui era stato detto tante volte:
<< Non piangere, sei un uomo! >>

In silenzio la terra ascolta
e dal cielo s'affacciano gli angeli
quando piange un uomo.




13 ottobre 2007
aurora

ormedelcaos
00domenica 14 ottobre 2007 08:16



Ci sono tre elementi separanti: la donna (del cui pianto non viene detto, ma si lascia intuire), l’uomo, e il (ritorno al) fanciullo.

L’uomo, cioè il padre, è l’uomo della legge (esterna alla casa domestica,legge del mondo). E la legge, come si sa, non può in se stessa essere dolce, ma solo giusta. Non può piangere, dunque; non può essere infranta; e da cui: l’uomo, quale suo rappresentante, non potrebbe piangere.

Allora il pianto dell’uomo deve essere un qualcosa di superiore, un qualcosa che lo avvicina ad un valore superiore alla Giustizia. Un valore che lo ri-porta alla Purezza (…Lasciate che i fanciulli vengano a me…), al Sacro; e da cui:

In silenzio la terra ascolta
e dal cielo s'affacciano gli angeli
quando piange un uomo.



Il tuo Animo, carissima Aurora, affronta in questa tua ispirata e bella Poesia, queste tematiche; e le affronta con la dolcezza che "partecipa" all’elemento complementare all’uomo: la Donna; madre e credente.

Ti abbraccio.


walter




auroraageno
00domenica 14 ottobre 2007 13:03
Profonde e illuminate parole le tue, Walter..!

Ti ringrazio con tutto il cuore per il tuo apprezzatissimo commento.

Ti abbraccio

aurora

hunkchinasky
00lunedì 15 ottobre 2007 19:03
mah... quando si è messo a piangere den arrow all'isola dei famosi, più che gli angeli si è affacciato il dio della televisione, lo share!
(e chissà se qualcuno ha sentito la mia pernacchia in dolby sorround)
:))))))))

interessante il tema e interessante la disquisizione di Walter.
Io non entro nel merito del discorso perché sono un tantino meno... misticista (?)
credo che il pianto non sia sinonimo di purezza come l'insensibilità non è sinonimo di virilità.

Salute a voi :)

auroraageno
00lunedì 15 ottobre 2007 21:00
Grazie, Hunk carissimo, apprezzo tanto che tu mi abbia letto e abbia
commentato! [SM=x832000]

Sai, sono d'accordo... perché vi son lacrime e lacrime, pianto e pianto;
e l'insensibilità non è per nulla sinonimo di virilità!

Una piccola nota per chiarire appena un pochino il mio pensiero:
nel pianto sincero di profonda commozione, non per orgoglio o per rabbia, si viene come liberati, spogliati, da tante sovrastrutture, da tante autodifese che ci siamo costruiti, e che altri ci hanno aiutato a costruire sin da piccoli (non piangere, sei un uomo; intendendo spesso dire: un uomo non manifesta debolezza, non si lascia andare, ecc.).
E nella nudità interiore si è nella condizione privilegiata per
accogliere l'amore di Dio, si è nudi, in quei momenti, senza tante difese soprattutto davanti a lui.
Anche per questo c'è commozione in terra e in cielo, quando piange un uomo.

Poi, rimane vero anche quello che ha detto Walter.

Ciao Hunk, permetti un abbraccio? [SM=x832000]

aurora
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