wolf_onyx
00lunedì 2 maggio 2011 16:33
Luce,
da tapparelle filtrata,
e vocio di mercato,
violentano, senza pietà,
il silenzio della mia stanza.
In soccorso,
mi giunge, del caffè,
e il suo delicato aroma,
mi coccola il palato,
delicatamente.
Un braccio la, uno quà,
stirandomi, a braccia aperte
accolgo il nuovo giorno.
Il gelido marmo del pavimento,
è il mio solito tormento,
al contatto dei miei piedi,
scatena una chimica reazione,
di brivido e lamento.
Allo specchio di riflesso,
ogni giorno, io ci spero,
di non vedermi,
sempre lo stesso.
Lavato, rasato,
e profumato,
di fretta sempre vado,
anche nel sentirmi da te
amato, e mi raccomandi,
di non macchiarmi
la camicia fresca
di stirato.
Col boccone ancora in gola,
i bambini lascio a scuola,
sulle labbra, sento ancora,
il sapore del tuo bacio,
tra un misto
di caffé e dentifricio,
che già mi trovo nel mio ufficio.
La giornata è molto pesante,
e vi penso ogni istante,
anche dove quest'estate
portarvi in vacanza.
Al ritorno per la strada,
la gente non trovo
per nulla rilassata,
urla, suoni, e trombettoni,
nell'andar nel traffico,
uno tragitto tutto stress.
Giro la chiave,
della toppa di casa,
entro dentro,
chiudo la porta,
e regna il silenzio,
solo per poco, poi
bambini, cane e tu,
televisore, posta e bollette.