Re:
bandaWARUMO, 02/10/2008 13.38:
Sai cara, starei attenta a definire Walter un pollo. Mai essere certi dei suoi commenti positivi. Potrebbe presentare la sua analisi da tutt'altro punto di osservazione e demolirti il testo in un attimo. E poi i polli.
:D
No Banda, penso che noi non possiamo mai svalutare gli altri, ma cercare di tirare fuori da loro l’orgoglio e tutta l’arte che hanno, e, in tale veste, debba essere inteso un giudizio critico anche se negativo. Mai come fine a se stesso.
A Rebby le dissi che mi ero rammaricato quando aveva usato un mio giudizio in modo, per me, strumentale in altro topic. Forse non era sua intenzione, forse mi chiamava ad avallare una situazione, ma lo faceva in un contesto in cui non ne aveva proprio bisogno; in quanto le era totalmente favorevole. Perciò, e qui la mia lamentela, si traduceva il tutto in una banalizzazione di quello che con meticolosità avevo scritto di lei (che sapeva, cioè, creare i silenzi) dopo aver "ascoltato" il suo modo di poetare.
Noi mettiamo in gioco noi stessi con le nostre cose, e perciò non possiamo prendere, né essere presi, in giro. Il prendere in giro ha poi tante sfaccettature, di cui è meglio non parlarne.
Su questo forum ognuno ha modalità diverse di poetare, e proprio questa diversità facilita l’incontro e l’ascolto, evitando appiattimenti e monotonie, e predisponendo a migliorare, in quanto si è accettati da subito.
Ci si conosce, e come ogni conoscenza ingenera curiosità. I nostri veri modi di porci vengono mostrati solo dopo, in quanto inizialmente, vuoi per timidezza, vuoi per altro, non abbiamo quella nostra spontaneità che ci contraddistingue. E da cui la possibile incomprensione iniziale.
In questa fase sembra, almeno a me, che si sia ricostruito il tempo, e con esso il tempio dell’ascolto. La poesia ha qualcosa di noi, ma presenta sempre una sua oggettività, così come una statua o un quadro. Talvolta operiamo a martello, altra con punte fini, e lì che noi chiediamo l’ascolto. Lo chiediamo proprio in quella piccola o grande variazione che sembra aver incamminato le nostre parole.
Quello è il vero rispetto, il vero l’ascolto. Quando possiamo dire agli altri: Guarda hai cambiato passo, hai messo un bell’abito addosso.
Tu, piuttosto, quand’è che ci improvvisi qualcosa?