Cumulo di granturco sull’aia
illuminata da lucerne
e tutt’intorno inginocchiati
Come monaci Buddisti
a sfogliare pannocchie
a ripulirle dei loro filamenti
ambiti dai bimbi per farne parrucche e barbe
e interpretare personaggi fiabeschi
Gran vociò e risate
aneddoti e allusioni ad amori da intrappolare
e le donne anziane spiegavano esche
a donzelle acerbe in malizia
imbarazzate da prosperosi seni
e rossori a paffute mascelle
Il mescitore di vino
al compito di oliare le gole
ma spesso ritardava il giro
con scusa di controllare le stelle
alzava il gomito al cielo
e farneticava oroscopi
Quando finito di spogliare l’oro
l’organettista sbronzo d’elisir ispirativo
biascicando frasi incomprensibili apriva le danze
e tra ossa stanche si scatenava il sangue
Timidi giovanotti sudati d'attese
al confine tra luce e ombra
lustravano mire a palpiti impazziti
e segnavano con salive al gozzo
fulminei sguardi ricambiati
ma di solito qualche vecchio volpone
alla scena li afferrava e li scaraventava in pista
Continuavano fino all'alba
che stanchi e felici li consegnava
indomiti a nuovi lavori
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Da:Destini E Presagi
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