SILENZIO NEL RUMORE - Per adulti

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fiordineve
00martedì 22 luglio 2008 00:12
SILENZIO NEL RUMORE


La giovane donna era lì, seduta su uno dei divani rossi della balera; vestita di viola scuro, capelli biondi, curata, ordinata, pochi gioielli, un viso scolpito dal broncio che nemmeno un finto sorriso accendeva gli occhi.
Guardava gli altri ballare, la consueta manfrina dell'uomo che gira e rigira per poi fermarsi presso una che già aveva adocchiato; poi i due, in tacito accordo, si abbracciavano tra le luci basse della discoteca.
Nemmeno aveva voglia di parlare con le amiche, parlare di che? loro erano impegnate con i loro amanti, tutti sposati, che rubano un attimo di giovinezza e di trasgressione alla famiglia intoccabile. Era la regola del gioco.
- Ci stai, dopo, a farti scopare? Bene, allora balliamo, altrimenti nemmeno ti guardo, fai la preziosa, chissà chi credi di essere -
sapeva che erano questi i pensieri che galleggiavano attorno a lei. Nemmeno questo era di vitale importanza per lei. Usciva per non rimanere sola in casa, per non passare un'altra volta attraverso il tunnel della depressione, ma questo era il prezzo che doveva pagare: sola, pure se in mezzo ad una folla variegata di umanità.
- Che faccio qui? - si chiedeva, la musica che suonavano non la sentiva, la mente altrove, persa nel passato, a contare gli errori commessi, i torti subiti, l'amore che l'aveva consumata, rinnegato dagli uomini che le giuravano fosse per sempre.
Donne, quante donne, troppe donne, truccate vistosamente, discinte, seni, gambe, cosce in mostra, come vacche pronte all'ispezione, ecco lei si sentiva così, e tentava di allungare la già lunga gonna, di rendersi piccola per non farsi notare; una sigaretta dopo l'altra per farsi coraggio ed aspettare che un'altra notte passasse, per poi tornare a casa più dolorante di prima. Nessuno che indagasse cosa esisteva oltre quel viso, quegli occhi tristi e chiari, quell'abito firmato; apparenza, contava solo ciò che si vedeva, tutte ballavano, giovani e anziane con un unico comun denominatore: erano disinvolte, mezze nude, disponibili.
Lei no, non voleva buttare la propria dignità tra quelle mani di uomini che volevano solo il corpo per una notte, noooo, per una scopata di 10 minuti, magari in macchina, in un posto appartato del parcheggio, per poi raccontare agli amici che lui "se l'era fatta" e lasciarla lì per cercare altre avventure di sesso. No, pensava, non sono costretta a rimanere qui, sto piangendo; troppo silenzio dentro, tra questa musica che non arriva al mio dolore e non lo assopisce nemmeno. Così, senza dire nulla, ombra nella notte, prese la sua auto e si buttò oltre il parapetto della sopraelevata.

"Tragico incidente, forse un colpo di sonno" titolarono i giornali il giorno dopo. Lei aveva lasciato il mondo, in silenzio, così come lo aveva attraversato.





auroraageno
00giovedì 24 luglio 2008 09:39

E' solo la triste faccia di certe realtà, che diventano drammatiche facce.

Sei stata molto brava. Quando noi sentiamo di un incidente, senza motivazioni apparenti, riscontrabili all'evidenza, non sappiamo quale dramma di vita vi sia urlato. Di vita e di morte.

Un affettuoso saluto

aurora



auroraageno
00giovedì 24 luglio 2008 17:19

Maria Antonuetta, scusami: ho rieditato il titolo aggiungendo "Per adulti". Vedi, qui legge anche Noemi, Fata ballerina, la mia nipotina di nove anni e mezzo, e probabilmente anche altri giovanetti.
Vedendo questa scritta so che Noemi non leggerà, resterebbe molto turbata dal linguaggio senza veli del racconto.
Mi capisci vero? So che anche a te stanno tanto a cuore i bambini.

Un altro affettuoso abbraccio [SM=x832013]

aurora

fiordineve
00venerdì 25 luglio 2008 00:17
Re:
auroraageno, 24/07/2008 17.19:


Maria Antonuetta, scusami: ho rieditato il titolo aggiungendo "Per adulti". Vedi, qui legge anche Noemi, Fata ballerina, la mia nipotina di nove anni e mezzo, e probabilmente anche altri giovanetti.
Vedendo questa scritta so che Noemi non leggerà, resterebbe molto turbata dal linguaggio senza veli del racconto.
Mi capisci vero? So che anche a te stanno tanto a cuore i bambini.

Un altro affettuoso abbraccio [SM=x832013]

aurora





Hai pienamente ragione, Aurora. [SM=x832007] [SM=x831995] [SM=x831996]



fiordineve
00venerdì 25 luglio 2008 00:19
Re:
auroraageno, 24/07/2008 9.39:


E' solo la triste faccia di certe realtà, che diventano drammatiche facce.

Sei stata molto brava. Quando noi sentiamo di un incidente, senza motivazioni apparenti, riscontrabili all'evidenza, non sappiamo quale dramma di vita vi sia urlato. Di vita e di morte.

Un affettuoso saluto

aurora








E' un racconto autobiografico, quella donna ero io.
Non mi sono uccisa ma, chissà come mai, ogni mio racconto finisce con un incidente. [SM=x832031] [SM=x832030]







steth
00martedì 29 luglio 2008 17:15
fiordineve, 25/07/2008 0.19:


E' un racconto autobiografico, quella donna ero io.
Non mi sono uccisa ma, chissà come mai, ogni mio racconto finisce con un incidente. [SM=x832031] [SM=x832030]



Che non ti sia uccisa penso sia ovvio! [SM=x831998]

Da ragazzo ti posso dire che mi è capitato più di una volta di provare queste sensazioni ...

di trovarmi in una discoteca o in un luogo dove devi "per forza divertirti" (io sono della romagna, sono nella patria del divertimento) e ribellarmi a questo;
fermarsi in disparte ed osservare la gente ...
il rumore della musica a palla stride con il silenzio interiore di tutti ... un vuoto incolmabile che SI FA SENTIRE; che si cerca di mettere da parte con l'eccesso sfrenato di tutto, ma che ritorna sempre finchè non ci si mette in silenzio ad ascoltarlo! [SM=x831998]

Il silenzio si riesce ad ascoltare solo in silenzio, ed ha da insegnare di più di ogni parola!

un abbraccio
Stefano
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