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Ti vorrei raccontare
la tua schiena mentre dormi
i tuoi occhi sotto le ciglia
che m’incantano mentre
il tuo sguardo non incontra
il mio quando zampilla
di desiderio torrido.
Vorrei narrarti il tuo abbandono
sotto il diluvio dei miei baci.
Tu forse ignori
di cosa mai ti farei capace
fra le mie dita avide
adorne di perle,
fra i sussurri
nel chiarore soffuso
nel pulviscolo solare
d’un pomeriggio di languore.
Sulla tua pelle
una voce innamorata
che imparerebbe, per te,
a bisbigliare
il linguaggio delle stelle.
Ti racconterei
degli odori che sento
seguendo l’acre sentiero
che conduce fino alla mia arsura.
Poi mi abbandonerei
chiedendo a te
in preghiera muta
solo il canto breve
di una parola insieme ad un sospiro.
Amore.