Naturalmente non so se posso mettere il link del forum dove l'ho pubblicata: non mi sembra carino... ma se dovesse essere necessario per dimostrare le cose, perché no?
Questa è al momento l'ultima versione:
ormedelcaos, 14/07/2008 15.15:
vedi, giusto per dirti come la vedrei io.
queso tuo titolo è copiato dai miei versi.
il dove abbandonato così, solo io l'ho usato più volte
e te ne darò ampia prova.
lo usavo da filo circa un anno fa, e ci rtornerò per copiarti qua sotto quel mio lavoro.
sarà una combinazione, ma io l'avrei evitata.
scusami, ma non potevo trattenerlo.
Lo usavi da un anno fa? No, forse un anno fa imitavi le mie poesie, senza tuttavia riuscirci...
Questa mia poesia la rivoltasti come un cencio, elargendo complimenti alla sottoscritta, (che poi ho imparato erano lusinghe; l'ho imparato tardi, ma meglio che mai);
però non mi feci fare il lavaggio del cervello...
A quel tempo presentai la prima versione di questa poesia senza titolo (in prosa poetica),
poi la intitolai "Sulla linea di confine, dove il vento",
poi qualcuno mi consigliò un titolo più breve e meno vago, così la intitolai "Corolle del tempo";
dalla prima versione in verso lungo l'ho rielaborata diverse volte fino all'ultima versione - che non è questa, infatti questa è la penultima, mentre l'ultima è quella che posterò in seguito, affinché gli amici che lo volessero, potranno dare un giudizio sulle due versioni.
Comunque un anno fa eri in ritardo, allora, perché la pubblicai il 28-12-2006, ma l'avevo scritta tempo prima.
Autore Ultimo Aggiornamento:
28/12/2006 0.44 Corolle del tempo (modificata)
Versolibero
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Corolle del tempo (ultima versione)
Cieli e mari si giocano il tempo
sulla linea che disegna l’orizzonte
e un sole mi possiede nel cerchio della luce
che mai s'arrende agli spigoli del male.
Come immobile nave questa terra
porta non so dove i passeggeri
mentre uno uguale all’altro e sconosciuti
si sfiorano lontani nei pensieri.
Cieli e mari, corolle del tempo
disegnano petali su rami di stagioni
l’Eterno si bagna in gocce di momenti
mai dispersa l’inquietudine dell’onda
si frange tra attimi di sabbia, e tu
nel cavo di conchiglia t’addormenti
come bambino che sorride in sogno,
poi, alla luce del risveglio
ascolti dentro il canto universale
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Corolle del tempo
Cieli e mari si giocano il tempo
sulla linea che disegna l’orizzonte
rincorrendo onde di pensieri
e un sole mi possiede nel cerchio della luce
che mai s'arrende agli spigoli del male
Nel fondo mulinellano bagliori
in eterno l’inquietudine dell’onda
si frange tra attimi di sabbia
nella conca che poco sa del cielo
Come immobile nave questa terra
porta non so dove i passeggeri
uno uguale all’altro e sconosciuti
mentre gomito con gomito si sfiorano
ma restano lontani nei pensieri.
Cieli e mari come corolle del tempo
disegnano petali su rami di stagioni
l’eterno si bagna in gocce di momenti
gli occhi del dubbio il vento asciuga;
e cala un’altra notte di mistero
nel cavo di conchiglia t’addormenti
come bambino che sorride in sogno,
poi, alla luce del risveglio
ascolti il canto universale
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Sulla linea di confine dove il vento (Prima versione - verso lungo)
(Corolle del tempo)
Cieli e mari si giocano il tempo sulla linea di confine dove il vento
agita i pensieri chiusi dentro, e un sole mi possiede in quella luce
che mai potrà arrendersi agli spigoli del male.
Dramma a rinnovarsi eterno è l’onda, che senza sosta si frange
controvento, e non so dove si disperdano attimi e pensieri
che nel fondo mulinellano giochi d’anima e bagliori
nella conca che poco sa del cielo, sempre troppo azzurro di mistero
che rapido cangia in nero pece, fissa gli occhi intimoriti
a stelle vuote, stelle assopite, così prive di calore…
Fra candida spuma e insistente sciabordìo, come immobile nave l’universo
porta non so dove i passeggeri, uno uguale all’altro e sconosciuti,
mentre il gomito col gomito si sfiorano, restando lontani nei pensieri.
Su steli di tempo cieli e mari disegnano petali cangianti di stagioni,
l’eterno si bagna in gocce di momenti e gli occhi del dubbio
il vento asciuga; poi, cala un’altra notte fitta di mistero
ed in cavo di conchiglia t’addormenti, torni ad essere ignaro, finalmente
come il bambino che sorride a un sogno, ed anima bagnata nel risveglio
ascolti il canto universale.
[Modificato da Versolibero 19/04/2008 14.39]
Ecco, giusto per chi non sapesse come stanno le cose...
Rosanna