Sulla linea di confine, dove il vento

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Versolibero
00lunedì 14 luglio 2008 14:37

Sulla linea di confine, dove il vento



Cieli e mari sulla linea d’orizzonte
rincorrono onde di pensieri, e un sole
mi possiede nel cerchio della luce
che mai s'arrende agli spigoli del male.

In eterno l’inquietudine dell’onda
si frange tra attimi di sabbia
nella conca che poco sa del cielo;
come immobile nave questa terra

porta non so dove i passeggeri
uno uguale all’altro e sconosciuti,
corpi che si sfiorano vicini,
estranei e lontani nei pensieri…

Cieli e mari mulinellano bagliori,
l’eterno bagna di gocce di momenti
corolle del tempo su rami di stagioni…
Nel cavo di conchiglia t’addormenti

come bambino che sorride in sogno,
poi, alla luce soffusa del risveglio
ascolti l’eco d’un canto universale







Rosanna

[Accetto critiche e commenti]
ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 15:15


vedi, giusto per dirti come la vedrei io.

queso tuo titolo è copiato dai miei versi.
il dove abbandonato così, solo io l'ho usato più volte

e te ne darò ampia prova.

lo usavo da filo circa un anno fa, e ci rtornerò per copiarti qua sotto quel mio lavoro.

sarà una combinazione, ma io l'avrei evitata.

scusami, ma non potevo trattenerlo.

auroraageno
00lunedì 14 luglio 2008 15:39

M'appare una sensibilissima metafora della vita, partendo dall' "uno", individuale, a "tanti" o "tutti", universale, nell'ampia visione che abbraccia uomo terra e cielo!

Mi piace moltissimo e ti ringrazio di averla postata, Rosanna! [SM=x832013]

Un bacione grande [SM=x832007]

aurora

P.S. Non ho contato le sillabe, non lo faccio mai... ma hai usato la metrica, vero? Bellissimo il risultato. Il mio commento non può che essere di apprezzamento!

Amarganta
00lunedì 14 luglio 2008 15:45

Tempo fa chiesi ad un amico perchè aveva smesso di scrivere.
Mi rispose : E' già stato scritto tutto, non posso scrivere nulla
di nuovo".

Sette sono le note, eppure ogni giorno nasce musica nuova.
Molte di più son le parole, spesso si ripetono.
Ma non il senso, l'assonanza, il sentimento che è unico per
ogni poesia scritta, perchè nata da cuore diverso.

ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 18:46

Allora ricostruiamo questa storia.
Cioè come "ti aggiustai" questa tua poesia, dandoti anche il titolo:

Il tuo piccolo sgorbio, o ammasso di parole, era Corolle del tempo

e da cui l'avevo riconosciuto come mio, questo titolo.


da questa capii quanto non capivi i suoni dei versi e i significati delle parole.




ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:00
questa era la mia versione


Sulla linea di confine dove il vento (Prima versione - verso lungo)
(Corolle del tempo)


Cieli e mari si giocano il tempo sulla linea di confine dove il vento
agita i pensieri chiusi dentro, e un sole mi possiede in quella luce
che mai potrà arrendersi agli spigoli del male.

Dramma a rinnovarsi eterno è l’onda, che senza sosta si frange
controvento, e non so dove si disperdano attimi e pensieri
che nel fondo mulinellano giochi d’anima e bagliori

nella conca che poco sa del cielo, sempre troppo azzurro di mistero
che rapido cangia in nero pece, fissa gli occhi intimoriti
a stelle vuote, stelle assopite, così prive di calore…


Fra candida spuma e insistente sciabordìo, come immobile nave l’universo
porta non so dove i passeggeri, uno uguale all’altro e sconosciuti,
mentre il gomito col gomito si sfiorano, restando lontani nei pensieri.

Su steli di tempo cieli e mari disegnano petali cangianti di stagioni,
l’eterno si bagna in gocce di momenti e gli occhi del dubbio
il vento asciuga; poi, cala un’altra notte fitta di mistero

ed in cavo di conchiglia t’addormenti, torni ad essere ignaro, finalmente
come il bambino che sorride a un sogno, ed anima bagnata nel risveglio
ascolti il canto universale.





....da lì capii chi eri.



ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:01


senti ecchemusicalità e che significati profondi.


ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:07


preciso che le avevo estratte solo dal tuo primitivo ammasso.

una o due, o neanche una, no ricordo bene, ne avevo aggiunto io.

Versolibero
00lunedì 14 luglio 2008 19:08
Re:
ormedelcaos, 14/07/2008 15.15:



vedi, giusto per dirti come la vedrei io.

queso tuo titolo è copiato dai miei versi.
il dove abbandonato così, solo io l'ho usato più volte

e te ne darò ampia prova.

lo usavo da filo circa un anno fa, e ci rtornerò per copiarti qua sotto quel mio lavoro.

sarà una combinazione, ma io l'avrei evitata.

scusami, ma non potevo trattenerlo.






Lo usavi da un anno fa? No, forse un anno fa imitavi le mie poesie, senza tuttavia riuscirci...


Questa mia poesia la rivoltasti come un cencio, elargendo complimenti alla sottoscritta, (che poi ho imparato erano lusinghe; l'ho imparato tardi, ma meglio che mai);

però non mi feci fare il lavaggio del cervello...

A quel tempo presentai la prima versione di questa poesia senza titolo (in prosa poetica),

poi la intitolai "Sulla linea di confine, dove il vento",

poi qualcuno mi consigliò un titolo più breve e meno vago, così la intitolai "Corolle del tempo";

dalla prima versione in verso lungo l'ho rielaborata diverse volte fino all'ultima versione - che non è questa, infatti questa è la penultima, mentre l'ultima è quella che posterò in seguito, affinché gli amici che lo volessero, potranno dare un giudizio sulle due versioni.


Comunque un anno fa eri in ritardo, allora, perché la pubblicai il 28-12-2006, ma l'avevo scritta tempo prima.








Autore Ultimo Aggiornamento: 28/12/2006 0.44 Corolle del tempo (modificata)
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Corolle del tempo (ultima versione)




Cieli e mari si giocano il tempo
sulla linea che disegna l’orizzonte
e un sole mi possiede nel cerchio della luce
che mai s'arrende agli spigoli del male.

Come immobile nave questa terra
porta non so dove i passeggeri
mentre uno uguale all’altro e sconosciuti
si sfiorano lontani nei pensieri.

Cieli e mari, corolle del tempo
disegnano petali su rami di stagioni
l’Eterno si bagna in gocce di momenti
mai dispersa l’inquietudine dell’onda
si frange tra attimi di sabbia, e tu

nel cavo di conchiglia t’addormenti
come bambino che sorride in sogno,
poi, alla luce del risveglio
ascolti dentro il canto universale





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Corolle del tempo



Cieli e mari si giocano il tempo
sulla linea che disegna l’orizzonte
rincorrendo onde di pensieri
e un sole mi possiede nel cerchio della luce
che mai s'arrende agli spigoli del male

Nel fondo mulinellano bagliori
in eterno l’inquietudine dell’onda
si frange tra attimi di sabbia
nella conca che poco sa del cielo

Come immobile nave questa terra
porta non so dove i passeggeri
uno uguale all’altro e sconosciuti
mentre gomito con gomito si sfiorano
ma restano lontani nei pensieri.

Cieli e mari come corolle del tempo
disegnano petali su rami di stagioni
l’eterno si bagna in gocce di momenti
gli occhi del dubbio il vento asciuga;
e cala un’altra notte di mistero

nel cavo di conchiglia t’addormenti
come bambino che sorride in sogno,
poi, alla luce del risveglio
ascolti il canto universale



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Sulla linea di confine dove il vento (Prima versione - verso lungo)
(Corolle del tempo)


Cieli e mari si giocano il tempo sulla linea di confine dove il vento
agita i pensieri chiusi dentro, e un sole mi possiede in quella luce
che mai potrà arrendersi agli spigoli del male.

Dramma a rinnovarsi eterno è l’onda, che senza sosta si frange
controvento, e non so dove si disperdano attimi e pensieri
che nel fondo mulinellano giochi d’anima e bagliori

nella conca che poco sa del cielo, sempre troppo azzurro di mistero
che rapido cangia in nero pece, fissa gli occhi intimoriti
a stelle vuote, stelle assopite, così prive di calore…


Fra candida spuma e insistente sciabordìo, come immobile nave l’universo
porta non so dove i passeggeri, uno uguale all’altro e sconosciuti,
mentre il gomito col gomito si sfiorano, restando lontani nei pensieri.

Su steli di tempo cieli e mari disegnano petali cangianti di stagioni,
l’eterno si bagna in gocce di momenti e gli occhi del dubbio
il vento asciuga; poi, cala un’altra notte fitta di mistero

ed in cavo di conchiglia t’addormenti, torni ad essere ignaro, finalmente
come il bambino che sorride a un sogno, ed anima bagnata nel risveglio
ascolti il canto universale.

[Modificato da Versolibero 19/04/2008 14.39]






Ecco, giusto per chi non sapesse come stanno le cose...






Rosanna


ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:10


io non discuto nulkla del tuo.

volevo solo dire che io riconosco ciò che è mio:
l'intero titolo.

e da cui, non avendola neanche letta, se non pochi attima fa: la sorpresa.


Versolibero
00lunedì 14 luglio 2008 19:11
Naturalmente non so se posso mettere il link del forum dove l'ho pubblicata: non mi sembra carino... ma se dovesse essere necessario per dimostrare le cose, perché no?






Questa è al momento l'ultima versione:







ormedelcaos, 14/07/2008 15.15:



vedi, giusto per dirti come la vedrei io.

queso tuo titolo è copiato dai miei versi.
il dove abbandonato così, solo io l'ho usato più volte

e te ne darò ampia prova.

lo usavo da filo circa un anno fa, e ci rtornerò per copiarti qua sotto quel mio lavoro.

sarà una combinazione, ma io l'avrei evitata.

scusami, ma non potevo trattenerlo.






Lo usavi da un anno fa? No, forse un anno fa imitavi le mie poesie, senza tuttavia riuscirci...


Questa mia poesia la rivoltasti come un cencio, elargendo complimenti alla sottoscritta, (che poi ho imparato erano lusinghe; l'ho imparato tardi, ma meglio che mai);

però non mi feci fare il lavaggio del cervello...

A quel tempo presentai la prima versione di questa poesia senza titolo (in prosa poetica),

poi la intitolai "Sulla linea di confine, dove il vento",

poi qualcuno mi consigliò un titolo più breve e meno vago, così la intitolai "Corolle del tempo";

dalla prima versione in verso lungo l'ho rielaborata diverse volte fino all'ultima versione - che non è questa, infatti questa è la penultima, mentre l'ultima è quella che posterò in seguito, affinché gli amici che lo volessero, potranno dare un giudizio sulle due versioni.


Comunque un anno fa eri in ritardo, allora, perché la pubblicai il 28-12-2006, ma l'avevo scritta tempo prima.








Autore Ultimo Aggiornamento: 28/12/2006 0.44 Corolle del tempo (modificata)
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Corolle del tempo (ultima versione)




Cieli e mari si giocano il tempo
sulla linea che disegna l’orizzonte
e un sole mi possiede nel cerchio della luce
che mai s'arrende agli spigoli del male.

Come immobile nave questa terra
porta non so dove i passeggeri
mentre uno uguale all’altro e sconosciuti
si sfiorano lontani nei pensieri.

Cieli e mari, corolle del tempo
disegnano petali su rami di stagioni
l’Eterno si bagna in gocce di momenti
mai dispersa l’inquietudine dell’onda
si frange tra attimi di sabbia, e tu

nel cavo di conchiglia t’addormenti
come bambino che sorride in sogno,
poi, alla luce del risveglio
ascolti dentro il canto universale





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Corolle del tempo



Cieli e mari si giocano il tempo
sulla linea che disegna l’orizzonte
rincorrendo onde di pensieri
e un sole mi possiede nel cerchio della luce
che mai s'arrende agli spigoli del male

Nel fondo mulinellano bagliori
in eterno l’inquietudine dell’onda
si frange tra attimi di sabbia
nella conca che poco sa del cielo

Come immobile nave questa terra
porta non so dove i passeggeri
uno uguale all’altro e sconosciuti
mentre gomito con gomito si sfiorano
ma restano lontani nei pensieri.

Cieli e mari come corolle del tempo
disegnano petali su rami di stagioni
l’eterno si bagna in gocce di momenti
gli occhi del dubbio il vento asciuga;
e cala un’altra notte di mistero

nel cavo di conchiglia t’addormenti
come bambino che sorride in sogno,
poi, alla luce del risveglio
ascolti il canto universale



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Sulla linea di confine dove il vento (Prima versione - verso lungo)
(Corolle del tempo)


Cieli e mari si giocano il tempo sulla linea di confine dove il vento
agita i pensieri chiusi dentro, e un sole mi possiede in quella luce
che mai potrà arrendersi agli spigoli del male.

Dramma a rinnovarsi eterno è l’onda, che senza sosta si frange
controvento, e non so dove si disperdano attimi e pensieri
che nel fondo mulinellano giochi d’anima e bagliori

nella conca che poco sa del cielo, sempre troppo azzurro di mistero
che rapido cangia in nero pece, fissa gli occhi intimoriti
a stelle vuote, stelle assopite, così prive di calore…


Fra candida spuma e insistente sciabordìo, come immobile nave l’universo
porta non so dove i passeggeri, uno uguale all’altro e sconosciuti,
mentre il gomito col gomito si sfiorano, restando lontani nei pensieri.

Su steli di tempo cieli e mari disegnano petali cangianti di stagioni,
l’eterno si bagna in gocce di momenti e gli occhi del dubbio
il vento asciuga; poi, cala un’altra notte fitta di mistero

ed in cavo di conchiglia t’addormenti, torni ad essere ignaro, finalmente
come il bambino che sorride a un sogno, ed anima bagnata nel risveglio
ascolti il canto universale.

[Modificato da Versolibero 19/04/2008 14.39]






Ecco, giusto per chi non sapesse come stanno le cose...






Rosanna








Versolibero
00lunedì 14 luglio 2008 19:12
Re:
Versolibero, 14/07/2008 19.11:

Naturalmente non so se posso mettere il link del forum dove l'ho pubblicata: non mi sembra carino... ma se dovesse essere necessario per dimostrare le cose, perché no?






Questa è al momento l'ultima versione:






Corolle del tempo


Cieli e mari si giocano il tempo
sulla linea che disegna l’orizzonte,
un sole mi possiede nel cerchio della luce
che mai s'arrende agli spigoli del male.

Come immobile nave questa terra
porta non so dove i passeggeri
mentre uno uguale all’altro e sconosciuti
si sfiorano lontani nei pensieri.

Cieli e mari, corolle del tempo
disegnano petali su rami di stagioni,
l’Eterno si bagna in gocce di momenti,
si frange l’inquietudine dell’onda

e tu, nel cavo di conchiglia t’addormenti
come bambino che sorride in sogno,
poi, sospeso nella luce del risveglio,
ascolti dentro il canto universale








Rosanna
ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:13


non fare tanti sforzi, dicci solo chi ha messo quel titolo, cioè...dove il vento.





Versolibero
00lunedì 14 luglio 2008 19:22
auroraageno, 14/07/2008 15.39:


M'appare una sensibilissima metafora della vita, partendo dall' "uno", individuale, a "tanti" o "tutti", universale, nell'ampia visione che abbraccia uomo terra e cielo!

Mi piace moltissimo e ti ringrazio di averla postata, Rosanna! [SM=x832013]

Un bacione grande [SM=x832007]

aurora

P.S. Non ho contato le sillabe, non lo faccio mai... ma hai usato la metrica, vero? Bellissimo il risultato. Il mio commento non può che essere di apprezzamento!





No Aurora, non ho contatole sillabe nemmeno io, mi sono affidata solo ai concetti e alla musicalità delle parole, ma il ritmo è tutt'altro che perfetto, gli accenti sono spesso sbilanciati rispetto alle sillabe dei singoli versi, ma ciò credo si adatti all'ambientazione di una nave in mare aperto, tra onde disomogenee...

Niente metrica, quindi [SM=x832009] [SM=x832009]


Del resto col tuo commento hai centrato, non fa una grinza [SM=x832015]



Grazie!

Rosanna




Versolibero
00lunedì 14 luglio 2008 19:26
Re: questa era la mia versione


Cara Aurora, il vostro caro Walter farnetica, e se dice che questa poesia è sua si prende una bella denuncia.









ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:27




scusa, mi consenti di controllare il titolo originario se l'hai postata, come tu dici, ancor prima di quando te l'aggiustai io, a vedere se era davvero tuo, ...il dove il vento?

secondo te a me interessa un titolo?

per farti rendere conto che io so ri-conoscere ciò che è mio. e trarne di conseguenza valore della persona che mi si trova di fronte.


certo, ho copiato tutto io da te.
talmente che presi il buono, lasciandoti gli scarti.




ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:28
Re: Re: questa era la mia versione
Versolibero, 14/07/2008 19.26:



Cara Aurora, il vostro caro Walter farnetica, e se dice che questa poesia è sua si prende una bella denuncia.













sai leggere quanto ho scritto?


ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:29
Re:
ormedelcaos, 14/07/2008 19.07:



preciso che le avevo estratte solo dal tuo primitivo ammasso.

una o due, o neanche una, no ricordo bene, ne avevo aggiunto io.






leggi qua e mettiti gli occhiali
ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:33




mi hai visto appropriare di questa poesia?
tu non la volevi nella mia versione e chiesi a Officina se l'avessero voluta adottare come da me costruitta con quell'ammasso iniziale di tue parole.

che hai la coda di paglia che io possa dire: questa è mia! me ne guarderei bene.

ma si vede che non hai mai conosciuto gli uomini veri.

ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:33


tu piuttosto, dicci del titolo.


Versolibero
00lunedì 14 luglio 2008 19:34



La penso anch'io come te, Amarganta



Amarganta, 14/07/2008 15.45:


Sette sono le note, eppure ogni giorno nasce musica nuova.
Molte di più son le parole, spesso si ripetono.
Ma non il senso, l'assonanza, il sentimento che è unico per
ogni poesia scritta, perchè nata da cuore diverso.





E' vero, la poesia non inventa nulla di nuovo, tutto è stato già detto...


ma ricorda al tuo amico che la poesia è amore: forse smettiamo di amare perché abbiamo mato già??? [SM=x832007]



Grazie, un sorriso.

Rosanna



ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 19:36


quanti bei propositi che hai.
mica lo sapevo ciò che è la poesia.

ma cerca di amare pure tu la verità
rispondi alla mia domanda sul titolo.


Versolibero
00lunedì 14 luglio 2008 20:01

Cara Aurora,

io non posso continuare a restare in questo luogo mentre Walter continua chiaramente a perseguitarmi.

Certamente io non me ne vado, perché capisco che questo è il suo obiettivo.

Visto che io non gli ho fatto nulla, anzi intendo ignorarlo e voglio essere ignorata, se la cosa dovesse continuare così ti prego di prendere seri provvedimenti che mi garantiscano la serenità in questo luogo.


Grazie,

Rosanna

auroraageno
00lunedì 14 luglio 2008 20:19

Hai tutta la mia comprensione Rosanna. E' veramente una cosa intollerabile!

WALTER: Tu accusi Rosanna di non capire niente, continuando così con le offese, e tu? Ti chiedo. Tu, cosa capisci? Ha già detto del titolo della poesia, Rileggiti l'intero post. Inoltre, e più importante ancora: in questi giorni ti è stato detto e ripetuto di lasciarla stare, di non provocare, e di IGNORARLA, se proprio tieni a rimanere in questo Forum. Sei tu che non capisci.

Non fai che essere di disturbo alla tranquillità del luogo, alla tranquillità cui hamnno diritto coloro che vi partecipano. Nessuno oltraggia questo posto, TU sì.

Smettila una volta per tutte oppure, se non ci riesci, VAI ALTROVE!

Se non vorrai intendere ragione, sarai costretto ad andartene.
E' l'ultimo avvertimento.


aurora


ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 20:34




Non so cosa ti abbia preso Aurora.

E mi meraviglio diu te, e non poco.

Io qui ci sono nato nel 2002 e tu lo sai bene.

Io qui ho dato il mio sangue, la mia verità.

Io qui ci resto perché ho diritto a restarci.

E tutto quanto ho scritto sul mio giudizio su Ros è visibile, non sono mie fantasticherie.

Se delle varie versioni, sceglie la pià imsipida, non è difficile presumere i suoi livelli sentimentali e culturali.


Cmq prendo atto che non vuol rispoondere sul titolo.
Questo era lo spirito da cui sono partito. Il riconoscimento da parte mia delle mie cose.

Non offendo nesuno se dico: Questo titolo è mio.
Si offende lei non rispondendo.

Io ho smessp, ma da quel titolo era partita la mia indagine e di cui ho tracciato, e rintracciato, l'origine.

Non ho commentato la sua 1, 2 o 3 versione-

ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 20:52





Anxi no, aurora, io me ne vado, tenetevi la Ros, ma datemi la cancellazione di tutte le mie cose, i miei topic e i miei reply.

A me non mi va di essere pigliato per fesso.

E' un buon compromesso. E il lavoro te lo faccio pure io se mi rimetti la possibilità del cancellare le mie cose.








Versolibero
00lunedì 14 luglio 2008 20:57


Ho già spiegato che Walter ha rivoltato come un calzino la mia poesia


Esattamente come ha fatto qui, in maniera del tutto gratuita:



http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7659373




Che poi in tempi non sospetti mi abbia suggerito di cambiare un'espressione qualsiasi e io in buonafede lo abbia fatto, non è cosa che io possa ricordare. Ma se credi di avanzare qualcosa, allora (per l'ultima volta su questa questione - ché a me interessa la poesia, non altro) ti dico: agisci per vie legali.


Sai, sarei ben lieta di vedere che faccia hai. Cioè che coraggio.




E adesso sparisci dalle mie poesie.Qui non è un tribunale e neanche casa tua





Chiudo.



Rosanna

ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 20:59


Ma tu dai i numeri?

La poesia del pane azzimo è mio mia mia...che caxxo ho rivoltato di tuo, i tuoi fantasmi?

ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 21:03
Re:
Versolibero, 14/07/2008 20.57:



Ho già spiegato che Walter ha rivoltato come un calzino la mia poesia


Esattamente come ha fatto qui, in maniera del tutto gratuita:



http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7659373




Che poi in tempi non sospetti mi abbia suggerito di cambiare un'espressione qualsiasi e io in buonafede lo abbia fatto, non è cosa che io possa ricordare. Ma se credi di avanzare qualcosa, allora (per l'ultima volta su questa questione - ché a me interessa la poesia, non altro) ti dico: agisci per vie legali.


Sai, sarei ben lieta di vedere che faccia hai. Cioè che coraggio.




E adesso sparisci dalle mie poesie.Qui non è un tribunale e neanche casa tua





Chiudo.



Rosanna





ormedelcaos, 09/07/2008 14.56:

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vedi, Verso, voglio usare il tuo stesso metodo, se ti va di giocare un poco.

io la vedrei così con la stessa tematica:



E d’azzimo le spine sulla fronte scura
Buio del danno e la promessa del dopo
China la testa alla Croce ed a quei campi

E l’uomo attende pioggia e sangue dal sudario
Dal cammino Suo di sempre infra i due mondi
Infra le spighe a grano e di cui a lo pane Suo

lo lievito del regno e de la pace lo spirito
de la fatica in mano a lu Signore.Ch'è d'oggi
assai è fatica avere anche lu posto d'ambulante.




e ti ringrazio della prospettiva offertami.

ciao. walter




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Ma tu dai i numeri.

Questo mio lavoro l'avrei preso dalla tua poesia, dalle tue parole?


Ma sai leggere? Ho scritto : Metodo tuo, non parole tue!


Azz, vedi nella mia poesia, che del resto non ho neanche intitolata, un rivoltamento della tua?


a te non bastano gli occhiali.


ormedelcaos
00lunedì 14 luglio 2008 21:16




e è talmente mia, che te la posto pure nel forum.

controbatti, trova il plagio.





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