Un giorno tu saprai

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Versolibero
00giovedì 4 settembre 2008 11:30












Me ne sto tutta sola in questo tempo assorto finché non viene sera.
Ho gli occhi chiusi, non c’è più strada e sono scalza.
Tu sei là, dove finisce il mare. Tu sei lontano,
e un volo di uccelli non ti raggiunge senza le mie ali.
Ma le mie ali sono nulla senza quegli uccelli a schiere
che vanno chissà dove, che se ne vanno senza mai tornare.
Io amo spazi perpendicolari all’orizzonte, quest’orizzonte
a cerchio dove camminano i pensieri tra ombre solitarie.
Li puoi vedere quando al mattino ti sollevi
di sguardi aperti al meditare un giorno
più puro, fatto sogno del reale. Ma non sentirai il chiodo
che s’affonda, lo stesso che unì stretti i due legni,
sarai più in là di mille sere, ma ti dirò ogni giorno questa vita
quanta sorgente d’infinito che contiene









(anche questa è un 'flusso di pensieri' scritto sulla tastiera ieri su altro sito)


ormedelcaos
00giovedì 4 settembre 2008 14:26



metto qui un originale per un adeguato, e giusto, confronto sui flussi di pensiero.

Non antiqualmente Inneigiorni del Bygnining il nostro Viaggiatoredistante, solo, dalla van Demon’s Land, qualche pigro scaldo o potetavagabondo, solleverebbewearywillymente gli occhi scimuniti e snòbici verso i semisegni del suo zooteach e indugiandoindolentemente lungo il collodi fiasco, la coppa crackerata, il brogue calpestato, la zolla di torba, l’erica selvaggia, la blad di cavolo, lo stockfish, imparerebbe ingordamente che là al The Angelsono herbergatiper lui poteen e tè e praties e bacco e vino cont connecarolamente gorgheggianti: e senza cerimonie quasinizierebbe a presquesm’ilerridere alla questizzinosità (Stupidaggini! Non soffiava certo molto windoso nous in quel momento attraverso il cappello di Mr Melancholy Slow!).
Ma nel pragma quale cagione formale fece un sorriso di quel tothensiero? Chi era lui per chi? Di chi sono i luoghidove? Kiwasti, kisker, kither, kitnabudja? Talcontate il temconto del tumulun. Givate la gav della grube. Che sia il paese dei lottatori coi bastoni, la città dei pescipiscuani o la terra dei leekleccatori o la panbpanungopovengresky. Quello che il regnans ha realizzato i rovesci hanno livellato ma noi sentiamo le indicazioni e possiamo misurare la loro estensione perché il melos rende il modo le manieri plicismano, plansimano, plusimano, plab. Tsin tsin tsin tsin! I folkers forearcafoliper il premio di due pollastre con Ming, Ching e Shunny sul prono prato pantanoso. Ci metteremo a sedere sulla speranza dl gostpirito ghoulanto perché l'uomo delle decime disturbava ma il suo hantitat non s'hagita più hqui. Rispondono delle loro Zoane; Ascoltate loro quattro! Udite come terombano! Io, dice Armagh, e ne sono orgoglioso. Io, dice Clonakilty, che Dio ci aiuti! Io, dice Deansgrange, e non dico niente. Io, dice Barna, e chenedite? Ih ho! Prima che cadesse fericollato colmò il firmamento: un ruscello, un ruscelletto alplambente, ritrosamente li ravvolse, raffreddato dei di lei riccioli: Non erano che thermiti allora, piccole, piccole. Il nostro formicaio lo sentivamo come una Collina di Allen, il Barrow per an Popolo, un Jotnurstfjaell: e c'era un grummelung amung le truppe d'apporco che ci fece trasecolare come un tuono luontano.
Così i confatti, li possedemmo, sono troppo imprecisamente pochi per garantire la nostra certezza, i testi per elezione pullnerale sono troppo infidamente irreperibili dove i suoi adjucatori sono verosimilmente tresconi tre ma i suoi giudicandatari evidentemente meno due.

...

James Joyce, Finnegans Wake
Traduzione di L. Schenoni




Versolibero
00giovedì 4 settembre 2008 14:54
Re:
ormedelcaos, 04/09/2008 14.12:



brava: i flussi di pensiero coniugano i verbi alle terza persona singolare, distinguono gli articoli......

ma hai letto qualcosa di chi scrisse in tal senso, cioè Joyce?


Te lo posto io sotto il mio, e vedrai il confronto.


Questo è la tua verità, l'artificio!






L'opera di Italo Svevo più rappresentativa del suo stile è "La coscienza di Zeno"; in essa infatti lo scrittore per rendere evidente la tortuosità del personaggio e della vita, adotta imperfezioni, sgrammaticature ed usa con approssimazione i verbi e i legami sintattici. In effetti non ricorre più all'alternanza dei piani narrativi (discorso diretto-discorso indiretto libero), ma utilizza solo uno scarto nell'uso sintattico del verbo, adottando un "tempo misto", nel quale si alternano passato e imperfetto e che spesso arriva al condizionale (perchè è il tempo dell'ipotesi). Il modulo linguistico di Svevo quindi non può ascriversi in un modello predefinito, ma se ne può parlare come di un "monologo astratto", in cui gli avvenimenti non hanno senso se non riflessi nell'unica misura della "coscienza".
In questo estratto, che fa parte del primo capitolo del libro "Il fumo", si possono notare le peculiarità della scrittura di Svevo che tendono a modificare o a mettere in discussione quanto affremato dai personaggi, che quindi non ha valore di verità, ma di incertezza:
"Oggi scopro subito qualche cosa che più non ricordavo. Le prime sigarette ch'io fumai non esistono più in commercio...Ecco: attorno a una di quelle scatole s'aggruppano subito varie persone, con qualche loro tratto... Una delle figure dalla voce un po' roca, era Giuseppe, un giovinetto della stessa mia età, e l'altra, mio fratello, di un anno di me più giovine e morto tanti anni or sono. Pare che Giuseppe ricevesse molto denaro dal padre suo e ci regalasse di quelle sigarette...Le mie giornate finirono con l'essere piene di sigarette e propositi di non fumare più e, per dire subito tutto, di tempo in tempo son ancora tali... Meno violento è il proposito e la mia debolezza trova nel mio vecchio animo maggior indulgenza. Da vecchi si sorride alla vita e di ogni suo contenuto. Posso anzi dire, che da qualche tempo fumo molte sigarette...che non sono le ultime"

keynes.scuole.bo.it/ipertesti/arte_cinema/flussodc.html




ormedelcaos
00venerdì 5 settembre 2008 11:56


Vorrei comprendere se questi miei interventi siano stati costruttivi o meno, visto che mi si accusa di essere stato fuorviante, riepilogo l'accaduto.

1. Era stato presentato, e vi è traccia ancora, come un flusso di pensiero.

2. a giustificazione della tesi, dopo le mie osservazioni sui flussi di pensiero o di coscienza, è stato replicato richiamando gli scritti di Italo Svevo. E, in particolare, i tempi misti dei verbi.

3. Io ho replicato sostenendo che tai tempi non potessero porsi al futuro, giustificando il perché.

Cosa non c'è di costruttivo in tali miei interventi?


ormedelcaos
00venerdì 5 settembre 2008 13:02
Re: Re:
Versolibero, 05/09/2008 11.18:




Che l'interiorità sia il centro della coscienza, questo lo affermi tu, arbitrarimente, per me è anche sede dell'inconscio, così come lo è dei desideri e dei sogni... quei sogni che si proiettano nel futuro.








Azz, ma tu sei forte, mi accusi qi ciò che stesso tu porti a sostegnoi delle tue tesi, e che hai sopra tu stesso postato, e che qui ti riporto:



L'opera di Italo Svevo più rappresentativa del suo stile è "La coscienza di Zeno"; in essa infatti lo scrittore per rendere evidente la tortuosità del personaggio e della vita, adotta imperfezioni, sgrammaticature ed usa con approssimazione i verbi e i legami sintattici. In effetti non ricorre più all'alternanza dei piani narrativi (discorso diretto-discorso indiretto libero), ma utilizza solo uno scarto nell'uso sintattico del verbo, adottando un "tempo misto", nel quale si alternano passato e imperfetto e che spesso arriva al condizionale (perchè è il tempo dell'ipotesi). Il modulo linguistico di Svevo quindi non può ascriversi in un modello predefinito, ma se ne può parlare come di un "monologo astratto", in cui gli avvenimenti non hanno senso se non riflessi nell'unica misura della "coscienza".






Versolibero
00venerdì 5 settembre 2008 14:29



Allora, ti ricordo che una mela è una unità, un grappolo d'uva è una pluralità di chicchi, ma ancora posso dire che appartengono a un'unica categoria detta frutta, esse quindi sono diverse e sono simili;

io non ho detto da nessuna parte che con la mia poesia volessi imitare la scrittura di Svevo in tutte le sue caratteristiche e tu stai deviando il discorso dall'origine della tua critica:

tu hai detto che non potevo chiamare la mia poesia flusso di pensiero perché io parlavo in prima persona, mentre secondo te si chiama flusso di pensiero ciò che è scritto in terza persona, e per dimostrare ciò hai tirato in ballo il tuo esempio, io ti ho portato l'esempio opposto.

Una volta che ti ho mostrato che, in una scrittura definita flusso di pensiero, vengono usati verbi in prima persona, la tesi della tua critica e bell'e caduta, e mi basta un elemento solo, per affermare ciò.

Ma ce n'è un altro, di punti, che mi riguarda: i riferimenti temporali, che esulano da una sequenza logica e reale.


Il mio obiettivo non era quello di fare una recensione dell'opera di Svevo, ma di mostrarti alcuni punti di contatto.

Adesso mi porti come "dimostrazione" quella frase sulla coscienza, ma che cosa hai letto, mi domando, nel mio scritto, se non la mia negazione di ciò che tu affermavi: interiorità = coscienza...

Io ho risposto che no, l'interiorità non è sede esclusiva della coscienza, ma anche dell'inconscio.


Vai al primo risultato della ricerca in internet e trovi:


""IL FLUSSO DI PENSIERO"
E' interessante osservare come venga affrontata, dai diversi autori, la questione di tradurre in parole la nuova tendenza che ha assunto il romanzo novecentesco, anche a causa dell'influenza della tecnica del montaggio che permette di giustapporre le immagini. Gli scrittori, infatti, si trovano di fronte al problema di utilizzare un linguaggio che comunichi i sentimenti e le sensazioni più profonde dell'uomo, che segua il corso dei suoi pensieri (che altro non è se non un fluire di immagini), che parta dall'interiorità dell'uomo per descrivere tutti gli aspetti della realtà e del mondo in cui vive, dato che ormai non è più possibile farlo in modo oggettivo.
Anche a causa degli influssi che ha avuto in letteratura la teoria della psicoanalisi di Sigmund Freud, gli scrittori sentono la necessità di esprimere il "flusso dei pensieri" che attraversa i loro personaggi in ogni momento, di rendere conto sia della loro coscienza che del loro inconscio; inoltre, essi cercano di comunicare la distruzione del tempo (già operata da Henri Bergson), che non segue più il suo ordine cronologico, ma il flusso degli attimi che si susseguono nella mente dei personaggi, nel quale presente, passato e futuro coesistono.

Si può quindi evidenziare il modo in cui le diverse letterature (in particolare quella francese, quella inglese e quella italiana) hanno soddisfatto questa esigenza, soffermandosi sui tre autori più rappresentativi: Marcel Proust, James Joyce e Italo Svevo."


Tre personaggi tre stili diversi, provo a sottolineare altre caratteristiche che si esplicano nel flusso di pensiero in Proust:


"Le style de Marcel Proust rompt avec la tradition de simplicité et clarté tipique de la prose francaise, puisque
1) ils'adapte au compliqué mouvement intérieur des pensées du personnage".

2)"L'usage d'une écriture très complexe répond donc à l'exigence de révéler la complexité de la psychologie humaine".

3)"Le style de Proust se caractérise, en effet, pour la presence de nombreaux subordonnés, de fréquents parenthèses, qui dilatent la période, de beaucoup de digressions et pour l'emploi du discours indirect libre".

(Vedi, qui si torna al discorso indiretto, che però è prerogativa di Proust, e non di qualsiasi scritto definibile flusso di pensiero)

"Cette technique est caracterisée du fait que les mots du personnage sont présentés sans aucune introduction du narrateur: il semble que le personnage puisse dire librement ce qu'il pense, en ce moment-là, de la situation dans laquelle il se trouve, en sortant pour un moment du déroulement de la narration".

keynes.scuole.bo.it/ipertesti/arte_cinema/flussodc.html



Molto interessante, a sostegno della mia antitesi, è la seconda voce della ricerca, che non ho riportato prima perché lunghetta, ma l'aggiungo adessa per chi ha tempo e voglia di addentrarvisi:


CERVELLO E PENSIERO CREATIVO

PAOLO MANZELLI LRE@UNIFI.IT

www.narnia.it/lefo/





Cari miei piccoli amici del Progetto "EGO-CreaNET"/LEFO "THINKING CREATIVITY"

La struttura del cervello e’ suddivisa in due sezioni "Destra e Sinistra" , che sono particolarmente differenziate negli Emisferi Cerebrali Superiori. Tale suddivisione rispecchia il fatto che anche il nostro corpo e ha una articolazione binaria , abbiamo infatti due occhi due orecchie due buchi del naso una lingua che differenzia il dolce dal salato … due mani due gambe e cosi via dicendo.

Cio’ suggerisce che le funzionalita’del cervello, come espressione di una attivita’ pensante, sia anch’essa duplice , e cio’ vuol dire che possiamo significare cio’ che osserviamo mediante due modalita’ complementari: l’ una logico- razionale ( cioe’ :sequenziale , analitica ; deduttiva) ed l’ altra intuitiva-olistica ( cioe’ :sintetica, globalizzante, induttiva) le quali corrispondono fondamentalmente alle funzionalita’ differenziate dei due emisferi cerebrali.

Certamente è importante capire come queste due modalita’di pensare possano essere correttamente coordinate per acquisire differenti livelli e stili di pensiero, senza generare contraddizioni che interiormente conducono a pericolose scissioni della presa di coscienza nella costruzione di una propria personalita’ creativa.

Dagli studi di RMF ( Risonanza Magnetica Funzionale) si interpreta la differente funzionalità dei due emisferi cerebrali come duplice capacita’ di mettere in correlazione la "Memoria a Lungo Termine" (MLT) con i processi di "Memorizzazione a Breve Termine" (MBL) da cui consegue la maggiore o minore capacita e rapidita’ di azione/reazione del pensiero.

Il pensiero e’ infatti determinato dal flusso di attivita’ mnestiche che utilizzano differenti schemi di relazioni tra MLT e MBT,i quali si vanno ad interporre il vecchio ed il nuovo flusso di informazione circolante tra il mondo esterno e la nostra abilita cerebrale fisiologica d interpretazione e significazione della informazione complessiva.

- Emisfero sinistro: modalità logico formali per semplificare la complessita’ dell’ informazione.

La funzionalità logico-razionale dell’ emisfero Emisfero Sinistro si sviluppa attivando la capacita associativa della Area di Wernike che tende a facilitare una integrazione con la MLT. L’operazione logico significativa si basa sostanzialmente sulla combinazione di quattro operatori logico-formali che corrispondono nel linguaggio parlato a: . che servono per analizzare e combinare in termini di unita’ piu semplici la dinamica complessa del flusso della informazione. Il "SI" fa procedere il flusso del pensiero e la "E" , permette di connettere una sezione o immagine acquisita con una successiva , mentre il "NO" interrompe il flusso del pensiero e lo devia verso una alternativa selezionata da "O". Nella logica matematica tali operazioni vengono ulteriormente semplificate nelle quattro operazioni fondamentali Addizione, Sottrazione, Moltiplicazione e Divisione.

Questa Modalità dell’ Pensiero Logico attribuibile alla predominanza delle attivita’ dell’ Emisfero Sinistro del Cervello, indirizza l’ attenzione ed in confronto attuabile in termini di riconoscimento e di identita’, con la passata esperienza acquisita della MLT. Certamente il pensiero logico mediante i suoi operatori analitici , ha la capacita di scoprire il miglior modo di combinare sezioni del flusso di informazione separandolo selezionandolo e combinandone le sezioni prescelte ed infine generandone una estensione capace di determinare un pronostico sul da farsi; in questo modo diviene possibile risolvere i problemi complessi mediante una elaborazione significativa del flusso di informazione (PROBLEM-SOLVING) Certamente tale metodologia contiene il rischio di consolidare le proprie modalita di pensiero attivando sistematicamente le aree cerebrali che permettono di combinare nel miglior modo il risultato di una riflessione logica; ma di fatto cio’ non permette il cervello nella sua interezza funzionale consente di riorganizzare intuitivamente l’informazione complessiva mediante percorsi paralleli piu’ propri delle modalita’ di pensiero dell’ Emisfero Destro .Il "SE" rappresenta una modalità di perpetua saggezza che corrisponde a un atteggiamento di "Dubbio" tendente a favorire l’intuito ed anche la fantasia, cioe’ le attivita’ cerebrali che indubbiamente divengono necessarie proprio per la valutazione complessiva degli schemi logici applicati troppo rigidamente, i quali tendono ad impedire la capacita di delineare nuove significazioni sulla base di rinnovate aspettative, non facilmente prevedibili mediante la ripetitiva applicazione delle sequenze combinatorie degli operatori logico formali.

Emisfero Destro e "Pensiero Laterale" per modificare gli schemi logico-interpretativi.

La natura del pensiero è anticipativa e quindi guarda verso il futuro e per cio’ utilizza la ricostruzione esperienze del passato . Comprendiamo infatti come non sia possibile direzionare il flusso di pensiero nella direzione giusta osservando con sempre maggior attenzione logico-analitica nella direzione sbagliata. Da ciò consegue che l'utilizzazione del "SE" agisce come il pollice tra le dita di una mano che essendo capace di sovrapporsi alle altre dita permette di renderci coscienti dei limiti del pensiero logico-formale e quindi facilita la capacita di sviluppare le attivita parallele del "PENSIERO LATERALE " ("Lateral Thinking"), che sono piu’ proprie delle modalita’ di significazione complementare attuate dall’ Emisfero Destro del cervello al fine di EVITARE GLI ERRORI ancor PRIMA di RISOLVERLI (PROBLEM-SAVING) .

Il medico psicologo, Edward DeBono identifica quattro fattori importanti che suggeriscono una atteggiamento volto a utilizzare in modo sinergico e complementare il pensiero laterale : 1) al fine di riconoscere e modificare i criteri e le idee dominanti 2) le quali polarizzano la percezione di un problema, 3) ed impediscono di cercare modalita’ differenti di guardare le cose 4) e quindi di flessibilizzare il controllo rigido del pensiero logico-lineare per incoraggiare lo sviluppo della creativita’



Ricordiamo infine che divenire creativi non significa solo inventare qualcosa di nuovo o essere originali per forza, ma essenzialmente significa invece trovare soddisfazione nell’ utilizzare al meglio entrambe le potenzialità di sviluppo del proprio cervello.





Dimenticavo: se invece di chiamrl flusso di pensiero la mi poesia vogliamo chiamarla trota lessa o patata bollente a me va bene lo stesso



Saluti.

R.


ormedelcaos
00venerdì 5 settembre 2008 14:45
Re:
Versolibero, 05/09/2008 14.29:




Molto interessante, a sostegno della mia antitesi, è la seconda voce della ricerca, che non ho riportato prima perché lunghetta, ma l'aggiungo adessa per chi ha tempo e voglia di addentrarvisi:


CERVELLO E PENSIERO CREATIVO

PAOLO MANZELLI LRE@UNIFI.IT

www.narnia.it/lefo/





Cari miei piccoli amici del Progetto "EGO-CreaNET"/LEFO "THINKING CREATIVITY"

La struttura del cervello e’ suddivisa in due sezioni "Destra e Sinistra" , che sono particolarmente differenziate negli Emisferi Cerebrali Superiori. Tale suddivisione rispecchia il fatto che anche il nostro corpo e ha una articolazione binaria , abbiamo infatti due occhi due orecchie due buchi del naso una lingua che differenzia il dolce dal salato … due mani due gambe e cosi via dicendo.

Cio’ suggerisce che le funzionalita’del cervello, come espressione di una attivita’ pensante, sia anch’essa duplice , e cio’ vuol dire che possiamo significare cio’ che osserviamo mediante due modalita’ complementari: l’ una logico- razionale ( cioe’ :sequenziale , analitica ; deduttiva) ed l’ altra intuitiva-olistica ( cioe’ :sintetica, globalizzante, induttiva) le quali corrispondono fondamentalmente alle funzionalita’ differenziate dei due emisferi cerebrali.

Certamente è importante capire come queste due modalita’di pensare possano essere correttamente coordinate per acquisire differenti livelli e stili di pensiero, senza generare contraddizioni che interiormente conducono a pericolose scissioni della presa di coscienza nella costruzione di una propria personalita’ creativa.

Dagli studi di RMF ( Risonanza Magnetica Funzionale) si interpreta la differente funzionalità dei due emisferi cerebrali come duplice capacita’ di mettere in correlazione la "Memoria a Lungo Termine" (MLT) con i processi di "Memorizzazione a Breve Termine" (MBL) da cui consegue la maggiore o minore capacita e rapidita’ di azione/reazione del pensiero.

Il pensiero e’ infatti determinato dal flusso di attivita’ mnestiche che utilizzano differenti schemi di relazioni tra MLT e MBT,i quali si vanno ad interporre il vecchio ed il nuovo flusso di informazione circolante tra il mondo esterno e la nostra abilita cerebrale fisiologica d interpretazione e significazione della informazione complessiva.

- Emisfero sinistro: modalità logico formali per semplificare la complessita’ dell’ informazione.

La funzionalità logico-razionale dell’ emisfero Emisfero Sinistro si sviluppa attivando la capacita associativa della Area di Wernike che tende a facilitare una integrazione con la MLT. L’operazione logico significativa si basa sostanzialmente sulla combinazione di quattro operatori logico-formali che corrispondono nel linguaggio parlato a: . che servono per analizzare e combinare in termini di unita’ piu semplici la dinamica complessa del flusso della informazione. Il "SI" fa procedere il flusso del pensiero e la "E" , permette di connettere una sezione o immagine acquisita con una successiva , mentre il "NO" interrompe il flusso del pensiero e lo devia verso una alternativa selezionata da "O". Nella logica matematica tali operazioni vengono ulteriormente semplificate nelle quattro operazioni fondamentali Addizione, Sottrazione, Moltiplicazione e Divisione.

Questa Modalità dell’ Pensiero Logico attribuibile alla predominanza delle attivita’ dell’ Emisfero Sinistro del Cervello, indirizza l’ attenzione ed in confronto attuabile in termini di riconoscimento e di identita’, con la passata esperienza acquisita della MLT. Certamente il pensiero logico mediante i suoi operatori analitici , ha la capacita di scoprire il miglior modo di combinare sezioni del flusso di informazione separandolo selezionandolo e combinandone le sezioni prescelte ed infine generandone una estensione capace di determinare un pronostico sul da farsi; in questo modo diviene possibile risolvere i problemi complessi mediante una elaborazione significativa del flusso di informazione (PROBLEM-SOLVING) Certamente tale metodologia contiene il rischio di consolidare le proprie modalita di pensiero attivando sistematicamente le aree cerebrali che permettono di combinare nel miglior modo il risultato di una riflessione logica; ma di fatto cio’ non permette il cervello nella sua interezza funzionale consente di riorganizzare intuitivamente l’informazione complessiva mediante percorsi paralleli piu’ propri delle modalita’ di pensiero dell’ Emisfero Destro .Il "SE" rappresenta una modalità di perpetua saggezza che corrisponde a un atteggiamento di "Dubbio" tendente a favorire l’intuito ed anche la fantasia, cioe’ le attivita’ cerebrali che indubbiamente divengono necessarie proprio per la valutazione complessiva degli schemi logici applicati troppo rigidamente, i quali tendono ad impedire la capacita di delineare nuove significazioni sulla base di rinnovate aspettative, non facilmente prevedibili mediante la ripetitiva applicazione delle sequenze combinatorie degli operatori logico formali.

Emisfero Destro e "Pensiero Laterale" per modificare gli schemi logico-interpretativi.

La natura del pensiero è anticipativa e quindi guarda verso il futuro e per cio’ utilizza la ricostruzione esperienze del passato . Comprendiamo infatti come non sia possibile direzionare il flusso di pensiero nella direzione giusta osservando con sempre maggior attenzione logico-analitica nella direzione sbagliata. Da ciò consegue che l'utilizzazione del "SE" agisce come il pollice tra le dita di una mano che essendo capace di sovrapporsi alle altre dita permette di renderci coscienti dei limiti del pensiero logico-formale e quindi facilita la capacita di sviluppare le attivita parallele del "PENSIERO LATERALE " ("Lateral Thinking"), che sono piu’ proprie delle modalita’ di significazione complementare attuate dall’ Emisfero Destro del cervello al fine di EVITARE GLI ERRORI ancor PRIMA di RISOLVERLI (PROBLEM-SAVING) .

Il medico psicologo, Edward DeBono identifica quattro fattori importanti che suggeriscono una atteggiamento volto a utilizzare in modo sinergico e complementare il pensiero laterale : 1) al fine di riconoscere e modificare i criteri e le idee dominanti 2) le quali polarizzano la percezione di un problema, 3) ed impediscono di cercare modalita’ differenti di guardare le cose 4) e quindi di flessibilizzare il controllo rigido del pensiero logico-lineare per incoraggiare lo sviluppo della creativita’



Ricordiamo infine che divenire creativi non significa solo inventare qualcosa di nuovo o essere originali per forza, ma essenzialmente significa invece trovare soddisfazione nell’ utilizzare al meglio entrambe le potenzialità di sviluppo del proprio cervello.





Dimenticavo: se invece di chiamrl flusso di pensiero la mi poesia vogliamo chiamarla trota lessa o patata bollente a me va bene lo stesso



Saluti.

R.







Ecco dove ri/cadi di nuovo.

Parli di lobo destro e lobo sinistro del cervello: le sedi della razionalità e della creatività.
Andare sui flussi di pensiero, significa poggiarsi solo su quella irrazionale, la creativa, mappando tutti i pensieri che scorrono, così come vengono.
Non fuoriescono ordinatim, ma per directory, per file di immagini.

Ed era il discorso che avevo iniziato con ViolaCorsaro, che, grazie ai tuoi interventi £a schiovere", è finito in comunità.

Tu hai scritto dei pensierini, e lo dimostra pure da come hai evidenziato il reply su Italo Svevo. E, a quei suoi "pensierini" - carichi di pathos ossessivo e dinamici- hai sostituito i tuoi.



ormedelcaos
00venerdì 5 settembre 2008 14:46
Riporto questo tuo passo:
La natura del pensiero è anticipativa e quindi guarda verso il futuro e per cio’ utilizza la ricostruzione esperienze del passato . Comprendiamo infatti come non sia possibile direzionare il flusso di pensiero nella direzione giusta osservando con sempre maggior attenzione logico-analitica nella direzione sbagliata. Da ciò consegue che l'utilizzazione del "SE" agisce come il pollice tra le dita di una mano che essendo capace di sovrapporsi alle altre dita permette di renderci coscienti dei limiti del pensiero logico-formale e quindi facilita la capacita di sviluppare le attivita parallele del "PENSIERO LATERALE " ("Lateral Thinking"), che sono piu’ proprie delle modalita’ di significazione complementare attuate dall’ Emisfero Destro del cervello al fine di EVITARE GLI ERRORI ancor PRIMA di RISOLVERLI (PROBLEM-SAVING) .

Il medico psicologo, Edward DeBono identifica quattro fattori importanti che suggeriscono una atteggiamento volto a utilizzare in modo sinergico e complementare il pensiero laterale : 1) al fine di riconoscere e modificare i criteri e le idee dominanti 2) le quali polarizzano la percezione di un problema, 3) ed impediscono di cercare modalita’ differenti di guardare le cose 4) e quindi di flessibilizzare il controllo rigido del pensiero logico-lineare per incoraggiare lo sviluppo della creativita’



.........


Dimmi se le tue poesie rispecchiano quanto tu vuoi riportare a sostegno delle tue tesi.
Tu ricerchi, in te stessa, e nei suggerimenti che dai agli altri attraverso i tuoi commenti, il contrario di quanto è qui scritto.
Tu ricerca la linearità, mentre qui parla di complessità, di gioco degli opposti, di ambo i lati del cervello.

La complessità era quella che io suggerivo a Viola Corsaro sul DISORDINARE di più le sue parole, perché al massimo del disordine, inizia l'ordine.

Ma sono temi che tu non puoi capire.

Hai mai sentito parlare di mappe mentali, di alberi della conoscenza?

Cerca di studiarti le mie poesie e così comincerai a capire qualcosa di questo che tu riporti qui ad abundantiam, senza però rendertene conto.

Rispettando così anche quel REGOLAMENTO del Forum che dice di non postare dei link altrui SOLO la parte che possa interessare al dialogo.

Impara ad essere rispettosa, se chiedi, ad ogni piè sospinto, l'applicazione del Regolamento per gli altri.


Cerca di diluirlo, e limitarlo solo a QUELLA PARTE CHE INTERESSA.E a non fare di tutt'erba un fascio.

Comincia a dimostrare rispetto, evidenzia quello che qui vuoi TU DIRE!

Altrimenti non potrei controbbatterti. E questo è, forse, quello che tu vuoi, qui, ottenere: CONFUSIONE!


In complessità si chiama RUMORE, e sarebbe la teoria dei tumori. Cioè quando le cellule periferiche impazziscono e procreano a dismisura perché non giunge loro l'esatta comunicazione da parte del cervelo in quanto si è creato rumore da un disturbo. E per lo stesso motivo sugli aerei non si puà accendere il telefonino, per non creare disturbo ai comandi dell'aereo.

Tu vuoi qui creare disturbo alla discussione.

E stai in tempo, togliendo il superfluo del link, per evitarlo, reagendo, così, al mio invito conversativo per l'arricchimento del forum.

Cerca di farmi capire dove starebbe questa FLESSIBILITA' nei tuoi versi.

E' lo stesso disturbo che io creo nelle mie cose, che a te non piacciono.


Ciao.



ps

Se vai indietro di qualche anno fà in questo sito dei PdL, troverai proprio questo che tu qui hai riportato. E io lo coniugavo con una ragazza dal nick di Brain storming, ossia la battaglia dei cervelli.

Leggi bene: Qualche anno fa.


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