Allora, ti ricordo che una mela è una unità, un grappolo d'uva è una pluralità di chicchi, ma ancora posso dire che appartengono a un'unica categoria detta frutta, esse quindi sono diverse e sono simili;
io non ho detto da nessuna parte che con la mia poesia volessi imitare la scrittura di Svevo in tutte le sue caratteristiche e tu stai deviando il discorso dall'origine della tua critica:
tu hai detto che non potevo chiamare la mia poesia flusso di pensiero perché io parlavo in prima persona, mentre secondo te si chiama flusso di pensiero ciò che è scritto in terza persona, e per dimostrare ciò hai tirato in ballo il tuo esempio, io ti ho portato l'esempio opposto.
Una volta che ti ho mostrato che, in una scrittura definita flusso di pensiero, vengono usati verbi in prima persona, la tesi della tua critica e bell'e caduta, e mi basta un elemento solo, per affermare ciò.
Ma ce n'è un altro, di punti, che mi riguarda: i riferimenti temporali, che esulano da una sequenza logica e reale.
Il mio obiettivo non era quello di fare una recensione dell'opera di Svevo, ma di mostrarti alcuni punti di contatto.
Adesso mi porti come "dimostrazione" quella frase sulla coscienza, ma che cosa hai letto, mi domando, nel mio scritto, se non la mia negazione di ciò che tu affermavi: interiorità = coscienza...
Io ho risposto che no, l'interiorità non è sede esclusiva della coscienza,
ma anche dell'inconscio.
Vai al primo risultato della ricerca in internet e trovi:
""IL FLUSSO DI PENSIERO"
E' interessante osservare come venga affrontata, dai diversi autori, la questione di tradurre in parole la nuova tendenza che ha assunto il romanzo novecentesco, anche a causa dell'influenza della tecnica del montaggio che permette di giustapporre le immagini.
Gli scrittori, infatti, si trovano di fronte al problema di utilizzare un linguaggio che comunichi i sentimenti e le sensazioni più profonde dell'uomo, che segua il corso dei suoi pensieri (che altro non è se non un fluire di immagini), che parta dall'interiorità dell'uomo per descrivere tutti gli aspetti della realtà e del mondo in cui vive, dato che ormai non è più possibile farlo in modo oggettivo.
Anche a causa degli influssi che ha avuto in letteratura la teoria della psicoanalisi di Sigmund Freud, gli scrittori sentono la necessità di esprimere il "flusso dei pensieri" che attraversa i loro personaggi in ogni momento, di rendere conto sia della loro coscienza che del loro inconscio; inoltre, essi cercano di comunicare la distruzione del tempo (già operata da Henri Bergson), che non segue più il suo ordine cronologico, ma il flusso degli attimi che si susseguono nella mente dei personaggi, nel quale presente, passato e futuro coesistono.
Si può quindi evidenziare il modo in cui le diverse letterature (in particolare quella francese, quella inglese e quella italiana) hanno soddisfatto questa esigenza, soffermandosi sui tre autori più rappresentativi: Marcel Proust, James Joyce e Italo Svevo."
Tre personaggi tre stili diversi, provo a sottolineare altre caratteristiche che si esplicano nel flusso di pensiero in Proust:
"Le style de Marcel Proust rompt avec la tradition de simplicité et clarté tipique de la prose francaise, puisque
1)
ils'adapte au compliqué mouvement intérieur des pensées du personnage".
2)
"L'usage d'une écriture très complexe répond donc à l'exigence de révéler la complexité de la psychologie humaine".
3)
"Le style de Proust se caractérise, en effet, pour la presence de nombreaux subordonnés, de fréquents parenthèses, qui dilatent la période, de beaucoup de digressions et pour l'emploi du discours indirect libre".
(Vedi, qui si torna al discorso indiretto, che però è prerogativa di Proust, e non di qualsiasi scritto definibile flusso di pensiero)
"Cette technique est caracterisée du fait que les mots du personnage sont présentés sans aucune introduction du narrateur:
il semble que le personnage puisse dire librement ce qu'il pense, en ce moment-là, de la situation dans laquelle il se trouve, en sortant pour un moment du déroulement de la narration".
keynes.scuole.bo.it/ipertesti/arte_cinema/flussodc.html
Molto interessante, a sostegno della mia antitesi, è la seconda voce della ricerca, che non ho riportato prima perché lunghetta, ma l'aggiungo adessa per chi ha tempo e voglia di addentrarvisi:
CERVELLO E PENSIERO CREATIVO
PAOLO MANZELLI LRE@UNIFI.IT
www.narnia.it/lefo/
Cari miei piccoli amici del Progetto "EGO-CreaNET"/LEFO "THINKING CREATIVITY"
La struttura del cervello e’ suddivisa in due sezioni "Destra e Sinistra" , che sono particolarmente differenziate negli Emisferi Cerebrali Superiori. Tale suddivisione rispecchia il fatto che anche il nostro corpo e ha una articolazione binaria , abbiamo infatti due occhi due orecchie due buchi del naso una lingua che differenzia il dolce dal salato … due mani due gambe e cosi via dicendo.
Cio’ suggerisce che le funzionalita’del cervello, come espressione di una attivita’ pensante, sia anch’essa duplice ,
e cio’ vuol dire che possiamo significare cio’ che osserviamo mediante due modalita’ complementari: l’ una logico- razionale ( cioe’ :sequenziale , analitica ; deduttiva) ed l’ altra intuitiva-olistica ( cioe’ :sintetica, globalizzante, induttiva) le quali corrispondono fondamentalmente alle funzionalita’ differenziate dei due emisferi cerebrali.
Certamente è importante capire come queste due modalita’di pensare possano essere correttamente coordinate per acquisire differenti livelli e stili di pensiero, senza generare contraddizioni che interiormente conducono a pericolose scissioni della presa di coscienza nella costruzione di una propria personalita’ creativa.
Dagli studi di RMF ( Risonanza Magnetica Funzionale) si interpreta la differente funzionalità dei due emisferi cerebrali come duplice capacita’ di mettere in correlazione la "Memoria a Lungo Termine" (MLT) con i processi di "Memorizzazione a Breve Termine" (MBL) da cui consegue la maggiore o minore capacita e rapidita’ di azione/reazione del pensiero.
Il pensiero e’ infatti determinato dal flusso di attivita’ mnestiche che utilizzano differenti schemi di relazioni tra MLT e MBT,i quali si vanno ad interporre il vecchio ed il nuovo flusso di informazione circolante tra il mondo esterno e la nostra abilita cerebrale fisiologica d interpretazione e significazione della informazione complessiva.
- Emisfero sinistro: modalità logico formali per semplificare la complessita’ dell’ informazione.
La funzionalità logico-razionale dell’ emisfero Emisfero Sinistro si sviluppa attivando la capacita associativa della Area di Wernike che tende a facilitare una integrazione con la MLT.
L’operazione logico significativa si basa sostanzialmente sulla combinazione di quattro operatori logico-formali che corrispondono nel linguaggio parlato a: . che servono per analizzare e combinare in termini di unita’ piu semplici la dinamica complessa del flusso della informazione. Il "SI" fa procedere il flusso del pensiero e la "E" , permette di connettere una sezione o immagine acquisita con una successiva , mentre il "NO" interrompe il flusso del pensiero e lo devia verso una alternativa selezionata da "O". Nella logica matematica tali operazioni vengono ulteriormente semplificate nelle quattro operazioni fondamentali Addizione, Sottrazione, Moltiplicazione e Divisione.
Questa Modalità dell’ Pensiero Logico attribuibile alla predominanza delle attivita’ dell’ Emisfero Sinistro del Cervello, indirizza l’ attenzione ed in confronto attuabile in termini di riconoscimento e di identita’, con la passata esperienza acquisita della MLT. Certamente il pensiero logico mediante i suoi operatori analitici , ha la capacita di scoprire il miglior modo di combinare sezioni del flusso di informazione separandolo selezionandolo e combinandone le sezioni prescelte ed infine generandone una estensione capace di determinare un pronostico sul da farsi; in questo modo diviene possibile risolvere i problemi complessi mediante una elaborazione significativa del flusso di informazione (PROBLEM-SOLVING) Certamente tale metodologia contiene il rischio di consolidare le proprie modalita di pensiero attivando sistematicamente le aree cerebrali che permettono di combinare nel miglior modo il risultato di una riflessione logica; ma di fatto cio’ non permette il cervello nella sua interezza funzionale consente di riorganizzare intuitivamente l’informazione complessiva mediante percorsi paralleli piu’ propri delle modalita’ di pensiero dell’ Emisfero Destro .
Il "SE" rappresenta una modalità di perpetua saggezza che corrisponde a un atteggiamento di "Dubbio" tendente a favorire l’intuito ed anche la fantasia, cioe’ le attivita’ cerebrali che indubbiamente divengono necessarie proprio per la valutazione complessiva degli schemi logici applicati troppo rigidamente, i quali tendono ad impedire la capacita di delineare nuove significazioni sulla base di rinnovate aspettative, non facilmente prevedibili mediante la ripetitiva applicazione delle sequenze combinatorie degli operatori logico formali.
Emisfero Destro e "Pensiero Laterale" per modificare gli schemi logico-interpretativi.
La natura del pensiero è anticipativa e quindi guarda verso il futuro e per cio’ utilizza la ricostruzione esperienze del passato . Comprendiamo infatti come non sia possibile direzionare il flusso di pensiero nella direzione giusta osservando con sempre maggior attenzione logico-analitica nella direzione sbagliata. Da ciò consegue che l'utilizzazione del "SE" agisce come il pollice tra le dita di una mano che essendo capace di sovrapporsi alle altre dita permette di renderci coscienti dei limiti del pensiero logico-formale e quindi facilita la capacita di sviluppare le attivita parallele del "PENSIERO LATERALE " ("Lateral Thinking"), che sono piu’ proprie delle modalita’ di significazione complementare attuate dall’ Emisfero Destro del cervello al fine di EVITARE GLI ERRORI ancor PRIMA di RISOLVERLI (PROBLEM-SAVING) .
Il medico psicologo, Edward DeBono identifica quattro fattori importanti che suggeriscono una atteggiamento volto a utilizzare in modo sinergico e complementare il pensiero laterale : 1) al fine di riconoscere e modificare i criteri e le idee dominanti 2) le quali polarizzano la percezione di un problema, 3) ed impediscono di cercare modalita’ differenti di guardare le cose 4) e quindi di flessibilizzare il controllo rigido del pensiero logico-lineare per incoraggiare lo sviluppo della creativita’
Ricordiamo infine che divenire creativi non significa solo inventare qualcosa di nuovo o essere originali per forza, ma essenzialmente significa invece trovare soddisfazione nell’ utilizzare al meglio entrambe le potenzialità di sviluppo del proprio cervello.
Dimenticavo: se invece di chiamrl flusso di pensiero la mi poesia vogliamo chiamarla trota lessa o patata bollente a me va bene lo stesso
Saluti.
R.