Un traliccio dal cielo (la paura)

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ViolaCorsaro
00venerdì 20 febbraio 2009 21:58


Sono anni , cara, che ci incontriamo
nel labirinto di quello che si potrebbe
o si sarebbe dovuto fare.

Hai poi più provato quelle bracciate
alla stazione, le due ali della marea
sono le tue, come l’intercapedine tra due onde
che si sublima in ferita all’altezza delle labbra.

Questo pianoforte accompagna ogni tuo incedere
e le perplessità sono il primo passo
verso l’ascesa e la discesa poi tra le tue tibie
per scoprire se le caviglie urlano fucsia
o se i malleoli sopportano un colpo d’accètta.

E quando immancabile cadrà il nero sugli occhi
-a sentirti mancare- muori, che la distanza tra noi
e il cielo è solo un traliccio, anodo della mia vitalità.

auroraageno
00sabato 21 febbraio 2009 18:40

La trovo bella, Mattia e molto inquietante.... quell'accetta ai malleoli, ad esempio...

Felice sempre di leggerti!

Un abbraccio

aurora

elfo nero
00domenica 22 febbraio 2009 01:28
Una poesia nitida e al tempo steso oscura.

Ottima lettura Mattia, complimenti a te
[SM=g28002]
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