Una strana medicina

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florentia89
00lunedì 19 gennaio 2009 11:30
Ministorie 1945
Una strana medicina

Immediato dopoguerra. Tempi brutti. Il mio mondo è crollato e io sono in un periodo non facile. Mia madre un giorno, dopo un accenno, chiede qualcosa:
…”Frà, la mia amica, la moglie di Ermanno, si!, quella che lui ha sposato in Svizzera, mi chiede se tramite i tuoi amici puoi dargli un aiuto. Il marito da un po’ di tempo sta male, ha un’infiammazione ai polmoni che si aggrava sempre più, una pleurite, forse peggio, non dirmi di no, ti prego!”…
…”mamma, mi dispiace, il male non lo auguro a nessuno, però mi sento tiepido nei suoi confronti. Come scordarmi che Ermanno, in tempi recenti, per via del Duce mi aveva promesso le ossa rotte e peggio? (in verità solo a parole). No! Speriamo che guarisca, ma sono affari suoi, io non posso e non me la sento di fargli nulla, e poi che cosa?”...
Mia madre vorrebbe insistere ma io la pianto li’, notando la sua delusione per il mio disimpegno. La sera in casa vedo poi mia madre con la moglie di Ermanno mettersi a recitare il rosario, o qualcosa di simile, rivolgendosi al protettore di sempre, Sant’Antonio da Padova, affinché trovi una via d’uscita per quel signore che ce l’ha coi preti, col Papa, che ha messo una bandiera rossa alla finestra il giorno che hanno ammazzato il Duce, e ha una figlia che potrebbe pure piacermi ma è tale al padre. Non resisto però al vedere mia madre guardarmi e non chiedermi più nulla. Allora, solo per lei:
…”mamma, va bene, spiegati, cosa posso fare per Ermanno? …
….”Frà, il suo dottore ha detto che servirebbe una medicina che in America dovrebbe essere appena uscita, o forse stanno provando nel loro esercito. Ha un nome difficile, Pellina, Pellicina, Penicillina. Qui da noi non si trova, poi anche fosse costerebbe un patrimonio, dicono però che fa miracoli!”…
…”Mamma, perché non se la fa dare da Stalin?”….
…”Frà, ti prego, fallo per me, senti il “monsignore” dove vai tu. Per il ciclo di cura ne servirebbero diciotto flaconcini” (caspita!). Sai che Ermanno è uno che sbraita ma in fondo non è cattivo, poi lavora con tuo padre. E se la moglie resta sola, vedova, come fa con la figlia, senza che gli siano venuti figli maschi in casa?“ (ah! quanto siamo importanti ancora per poco).
….”vedrò, non insistere sulla bontà, che Gesù ha perdonato tutti e altre piagnucolerie. Lo faccio per te. Di Ermanno non me ne importa nulla, come di quella stronzetta comunista della figlia”…. Poi:
….”Monsignore, lei sa che per me non ho chiesto mai niente, però c’è mia madre alla quale non posso negare nulla. Anche Gesù alle nozze di Cana non disse no alla mamma. Ecco, si tratta di questo .... ”
…”Monsignore, non mi dica che apprezza la mia nobiltà d’animo. Non l’ho fatto per l’uomo di cui ho parlato, ma per mia madre che non posso deluderla! Ah! devo andare con questo buono al comando USA a via Veneto e chiedere di X? Dio sia benedetto! come posso ringraziarla? ... e quanto è la spesa?” ..
…”ah! per il fratello “rosso” è gratis? Grazie anche per mia madre”.
Il giorno dopo la moglie di Ermanno troverà sotto la statuetta di Sant’Antonio il pacco delle complicate iniezioni di penicillina, divise in flaconcini di polvere e di liquido, da mescolare al momento dell’uso con una operazione per allora quasi alchemica e del tutto sconosciuta da noi.
Dov’ero andato avevano aggiunto un pacchetto della Red Cross con una siringa in vetro, degli aghi, un bollitore, alcool, cotone, garze. La signora quasi svenne, volle ringraziarmi e baciarmi (e farmi capire che era ben disposta a divenire mia … suocera). Io nella mia bontà evitai di dirgli che il tutto l’avrebbero potuto pretendere dall’ambasciata sovietica e non dai preti.
Su questa misteriosa e miracolosa Penicillina avevano ragione da vendere (l’avessimo avuta quando stette male mia sorella, non sarebbe morta). Ermanno guarì benissimo e velocemente.
Anche lui volle ringraziarmi e con notevole sforzo ammise che si! anche tra chi era stato fascista potevano esserci brave persone, ciò a valere un po’ anche per qualche prete. La figlia tentò l’aggancio dicendomi che mi apprezzava, mi avrebbe visto bene con lei, che lo aveva detto anche a mia madre.
Non precisò se fosse disposta a cambiare un po’ le idee, che rimasero sempre ferocemente estremiste (forse lei e il padre speravano che per via dell’attrattiva … sexy fossi io a mutarle). Finirà che resterà nubile e sarà pure circuita da un amico di lavoro e fede del padre, con moglie e figli, trenta anni in più, con conseguenze personali notevoli, anche pugni, schiaffi, minacce di denunce (e la moglie del reo che “tentò” il suicidio).
Intervenne il partito per mettere a tacere lo scandalo, costringendo il colpevole a riconoscere il torto e trasferirsi d’abitazione.
Resta però che, almeno per ora, sono rimasti tutti felici dell’operazione Penicillina, e più di tutti mia madre, convinta dell’intervento del suo Sant’Antonio il quale, per risolvere la situazione, dovrebbe essersi servito come mezzi operativi di me e di “Monsignore”, cioè in definitiva aveva fatto tutto lui tramite noi. Non nascondo però che anch’io sono soddisfatto, pure per il compagno Ermanno, che per risolvere i suoi problemi si è dovuto rivolgere a fascisti, preti, americani, anziché al partito comunista o alla chiesa ortodossa, come sarebbe stato giusto fare. Scusami Duce se tiro in ballo anche te, oltretutto ti avevano già accoppato, ma queste cose alla fin fine sono state le tue e mie piccole soddisfazioni, allora, ieri e sino ad oggi.
auroraageno
00lunedì 19 gennaio 2009 14:38

Un altra chicca dei tuoi ricordi! Bellissimo racconto.
Il tuo buon cuore vien sempre fuori, perché ce l'hai, eh..!

Grazie, Francesco, di questa nuova lettura.

Un abbraccio. Sai? E' piacevolissimo leggerti!


aurora


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