dissipazione

   
se potessi raccontare
dei miei passi
          oltre il mattino
finirei per parlare
di un amore di allora
o delle lucciole nella notte

ma non so resistere 
al disinganno del corpo
          inutile
e pongo fine alla parodia 
          del mio canto
per fare mio l'indomani
          breve
che mi resta 
nel silenzio amaro
          che mi emargina
          anche dalle sensazioni
 
è l'impronta del rimorso
          forse
l'ultima risposta
di dolore necessario
a cui sfuggo 
aspettando il passaggio
di una parola nuova
          che non sia amore
 
mi si spezza ora
la visione avversa
della perfezione
e ti parlo di quel
mio andare a zonzo
          nel tempo
per dileguarmi
nell'inerzia dei versi

è così che rammendo
          i penseri

e dissipo la mia poesia


   vanni 2010 marzo