Non credevo di incontrarti mai più, Vanni.
Sei un poeta che mi piace se non parli di politica
Strana questa tua,una poesia che, a me pare divisa in due parti.
Immagini tra l'onirico e il passato: rivedi te stesso in gioventù a sognare
le tonalità del verde
sui dipinti dei campi
di estati lontane
e, come Alice, ti ritrovi addormentato e ti pare di svegliari durante le tue esequie.
Il protagonista si fa beffe della cerimonia ed, al risveglio si accorge:
alla fine mi ritrovai
diverso
fuori dalla cerimonia
delle preghiere del mattino
lasciato solo
a ridere di me
E chi dovrebbe ridere di te? Solo tu pensando al tuo sogno? Io sarei felice di aver raggiunto il mio Gesù e non credo nessuno possa ridere di quel che ero.
Piaciuta, anche se un po' arzigogolata.