prendemmo

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ormedelcaos
00domenica 10 febbraio 2008 09:10




Prendemmo due pani
prendemmo due spine.
Prendemmo.
E il sole si levava
lento all’orizzonte
quando ci alzammo
il giorno dopo





auroraageno
00domenica 10 febbraio 2008 16:50

Il tuo poetare incisivo e intenso mi fa sempre struggere, Walter...

Bella... molto!


aurora

ormedelcaos
00lunedì 11 febbraio 2008 07:47


So che non è bela, carissima Aurora, ma in questa fase non riesco a seguire la poesia se non con brevi flash, e con quella che è stata la mia costante di ricerca: il tempo. Questo tempo che percepisco così indeterminato, dove le stagioni si rincorrono meno delle pagine del web che rende tutto così indistinto, notte e giorno, d'estate e d'inverno.
Abbiamo un nuovo tempo, e da cui la mia attuale ricerca breve, come gli attimi, a scandirne i ritmi, le immagini. Siano quelle di un campanile abbandonato (il tempo non più spaziale delle lancette dell'orologio, quanto il continuo numerico del digitale) o quelle di una durata: "quando ci alzammo il giorno dopo", un giorno non scandito dal giorno e dalla notte, quanto dal tempo del consumo (prendemmo).

Buona settimana!

Ti ringrazio assai, cara Aurora.


walter
auroraageno
00lunedì 11 febbraio 2008 08:41
Per me è bella, Walter.

"Prendemmo due pani
prendemmo due spine.
Prendemmo.
E il sole si levava
lento all’orizzonte
quando ci alzammo
il giorno dopo
"


Si può leggere, secondo me, trovandovi più significati.
Ognuno legge secondo la propria mente e il proprio cuore.
Io posso leggervi una considerazione generale sul nostro vivere: della vita prendemmo due pani (cose buone, che fanno bene, necessarie) e due spine (anche la nostra parte di dolore), mentre i giorni si susseguivano nel sole che, imperturbabile, continuava a sorgere lento il giorno dopo.

E posso leggervi anche qualcosa di più personale: riferimenti a fatti, piccoli o grandi non importa, accaduti (sia a chi scrive e sia a chi legge). "Prendemmo", gioia e dolore, piacere e amarezza, conforto e disillusione: prendemmo. Abbiamo avuto. Abbiamo proteso la mano ed afferrato. Abbiamo vissuto.

Ripeto, per me è bella, Walter caro...

Non sempre riesco ad esprimere ciò che sento, magari confusamente, e sono succinta nei miei commenti.
Questa volta, alla tua risposta, ho sentito agitarsi in me e prendere forma pensieri, sensazioni che ti ho voluto far conoscere.

Sai bene che ciascuno legge con i propri occhi...

Grazie e buona settimana anche a te, amico mio!

aurora

auroraageno
00lunedì 11 febbraio 2008 09:29

Nel reply qui sopra ho dimenticato di aggiungere ques'altra riflessione che mi suscita la tua poesia:


E il sole si levava
lento all’orizzonte
quando ci alzammo
il giorno dopo



Il sole se levava lento all'orizzonte, il giorno dopo... ossia, può anche voler dire: qualunque cosa sia quello che "prendemmo", ci fu ancora e ancora "un giorno dopo", il sole sorgeva, lento (prezioso), offrendoci un giorno tutto nuovo da vivere... altra pagina ancora tutta da scrivere della nostra vita.

Un bacino, Walter...

aurora

ormedelcaos
00mercoledì 13 febbraio 2008 08:53


Un bacio a te Aurora, e ti ringrazio assai.

walter
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