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X SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - MARTEDÌ
MESSALE



Antifona d'Ingresso Sal 26,1-2
Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
Proprio coloro che mi fanno del male
inciampano e cadono.



Dóminus illuminátio mea,

et salus mea, quem timébo?

Dóminus defénsor vitæ meæ, a quo trepidábo?

Qui tríbulant me inimíci mei, ipsi infirmáti sunt.


Colletta
O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore...



Deus, a quo bona cuncta procédunt, tuis largíre supplícibus, ut cogitémus, te inspiránte, quæ recta sunt, et, te gubernánte, éadem faciámus. Per Dóminum.


LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura 1 Re 17, 7-16
La farina della giara non meno venne secondo la parola del Signore.

Dal primo libro dei Re
In quei giorni, il torrente [nei cui pressi Elìa si era nascosto] si seccò, perché non era piovuto sulla terra. Fu rivolta a lui la parola del Signore: «Àlzati, va’ a Sarèpta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti». Egli si alzò e andò a Sarèpta.
Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere». Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Elìa le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”».
Quella andò e fece come aveva detto Elìa; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elìa.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 4
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

Oppure:
Il Signore fa prodigi per il suo fedele.

Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!
Nell’angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
Fino a quando, voi uomini, calpesterete il mio onore,
amerete cose vane e cercherete la menzogna?

Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
Tremate e più non peccate,
nel silenzio, sul vostro letto, esaminate il vostro cuore.

Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».
Hai messo più gioia nel mio cuore
di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza.

Canto al Vangelo Mt 5,16
Alleluia, alleluia.
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro.
Alleluia.

Vangelo Mt 5, 13-16
Voi siete la luce del mondo.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».


Sulle Offerte
Quest'offerta del nostro servizio sacerdotale sia bene accetta al tuo nome, Signore, e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore.

Réspice, Dómine, quæsumus, nostram propítius servitútem, ut quod offérimus sit tibi munus accéptum, et nostræ caritátis augméntum. Per Christum.


Antifona alla Comunione Sal 17,3
Il Signore è mia roccia e mia fortezza:
è lui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta.



Dóminus firmaméntum meum, et refúgium meum,

et liberátor meus. Deus meus adiútor meus.


Oppure: 1 Gv 4,16
Dio è amore; chi sta nell'amore
dimora in Dio, e Dio in lui.



Deus cáritas est,

et qui manet in caritáte in Deo manet et Deus in eo.


Dopo la Comunione
Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento, ci guarisca dal male che ci sepàra da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo nostro Signore.

Tua nos, Dómine, medicinális operátio, et a nostris perversitátibus cleménter expédiat, et ad ea quæ sunt recta perdúcat. Per Christum.




Martedì 12 giugno
Mt 5, 13-16


Gesù dice ai discepoli che sono sale della terra e luce del mondo. Siamo ancora all’inizio della predicazione evangelica, e senza dubbio i discepoli non possono vantare una esemplare condotta da uomini delle beatitudini. E tuttavia Gesù insiste:«Se il sale perde il sapore, con che cosa lo si potrà rendere salato?». In questo interrogativo è nascosta una domanda di responsabilità. Gesù sembra dire: «Non ho altro che voi per l’annuncio del Vangelo», oppure: «Se il vostro comportamento è insipido e senza gusto, non ho altro rimedio per l’annuncio evangelico». È quel che accade se la lucerna accesa viene posta sotto il secchio (a volte, rovesciato, serviva anche da mensola). Anche in questo caso non c’è rimedio, si resta al buio. Ognuno di noi sa bene di essere una povera persona. Ma il Vangelo insiste: «Voi siete il sale della terra». È vero, non lo siamo da noi stessi, ma solo se siamo uniti al vero sale e alla vera luce, Gesù di Nazareth. I discepoli di Gesù, a differenza di quel che avviene tra gli uomini, non sono condannati a nascondere davanti a Dio la loro debolezza e la loro miseria. Queste non attentano alla potenza di Dio, non la cancellano, semmai la esaltano. Il primo a non vergognarsi della nostra debolezza è proprio il Signore; la sua luce non è smorzata dalle nostre tenebre. Non c’è alcun disprezzo per l’uomo da parte del Vangelo; non c’è alcuna antipatia da parte del Signore. Aggiunge il Vangelo: «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, che vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». È l’invito che il Signore fa a noi perché diventiamo operatori del Vangelo.



_________Aurora Ageno___________