00 06/07/2012 09:31
XIII SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - VENERDÌ
MESSALE



Antifona d'Ingresso Sal 46,2
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate a Dio con voci di gioia.


Omnes gentes, pláudite mánibus,

iubiláte Deo in voce exsultatiónis.

Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...

Deus, qui, per adoptiónem grátiæ, lucis nos esse fílios voluísti, præsta, quæsumus, ut errórum non involvámur ténebris, sed in splendóre veritátis semper maneámus conspícui. Per Dóminum.


LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura Am 8, 4-6. 9-12
Manderò la fame nel paese; non fame di pane ma di ascoltare le parole del Signore.

Dal libro del profeta Amos
«Ascoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: “Quando sarà passato il novilunio
e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,
diminuendo l’efa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano”».
«In quel giorno
– oracolo del Signore Dio –
farò tramontare il sole a mezzogiorno
e oscurerò la terra in pieno giorno!
Cambierò le vostre feste in lutto
e tutti i vostri canti in lamento:
farò vestire ad ogni fianco il sacco,
farò radere tutte le teste:
ne farò come un lutto per un figlio unico
e la sua fine sarà come un giorno d’amarezza.
Ecco, verranno giorni
– oracolo del Signore Dio –
in cui manderò la fame nel paese;
non fame di pane né sete di acqua,
ma di ascoltare le parole del Signore».
Allora andranno errando da un mare all’altro
e vagheranno da settentrione a oriente,
per cercare la parola del Signore,
ma non la troveranno.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 118
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.

Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi giudizi in ogni momento.
Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.

Ecco, desidero i tuoi precetti:
fammi vivere nella tua giustizia.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi.

Canto al Vangelo Mt 11,28
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.

Vangelo Mt 9, 9-13
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».



Sulle Offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l'opera della redenzione, fa' che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.

Deus, qui mysteriórum tuórum dignánter operáris efféctus, præsta, quæsumus, ut sacris apta munéribus fiant nostra servítia. Per Christum.

Antifona alla Comunione Sal 102,1
Anima mia, benedici il Signore:
tutto il mio essere benedica il suo santo nome.


Bénedic, ánima mea, Dómino,

et ea quæ intra me sunt nómini sancto eius..


Oppure: Gv 17,20-21
«Padre, prego per loro,
perché siano una cosa sola,
e il mondo creda che tu mi hai mandato»,
dice il Signore.


Pater, pro eis rogo, ut ipsi in nobis unum sint,

ut credat mundus quia tu me misísti, dicit Dóminus.


Dopo la Comunione
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te nell'amore, portiamo frutti che rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore.

Vivíficet nos, quæsumus, Dómine, divína quam obtúlimus et súmpsimus hóstia, ut, perpétua tibi caritáte coniúncti, fructum qui semper máneat afferámus. Per Christum.






Venerdì 6 luglio
Mt 9, 9-13


Gesù camminando vede Matteo, uno degli esattori incaricato di raccogliere le tasse che vanno a impinguare le casse del tetrarca o del governatore della regione. È l’autore del Vangelo che ci sta accompagnando in questo anno liturgico. Come esattore, appartiene alla odiata classe dei pubblicani, ritenuti imbroglioni e sfruttatori della gente e della legge. Per di più sono considerati impuri, perché maneggiano denari e compiono loschi affari pecuniari. Insomma, è gente da evitare. Accomunati agli scomunicati, ai ladri e agli strozzini, non sono neppure da salutare. Gesù, invece, si avvicina e si mette a parlare con lui. Al termine gli rivolge persino un invito: «Seguimi». Un pubblicano è chiamato a far parte dei discepoli. Altro che non avvicinarsi e non dar neppure la mano! Matteo, a differenza di tanti uomini che si ritenevano religiosi e puri, subito si alza dal suo banco e si mette a seguire Gesù. Da peccatore che era diviene un esempio di come si segue il Signore. Anzi, ancor di più, con il Vangelo che porta il suo nome è divenuto guida di tanti. Anche noi seguiamo questo antico pubblicano e peccatore che ci conduce verso la conoscenza e l’amore del Signore Gesù. Matteo invita subito Gesù ad un banchetto. Vi accorrono anche i suoi amici. È uno strano banchetto; composto, appunto, da pubblicani e peccatori. Ma Gesù non si vergogna di stare con loro. Alcuni farisei, scandalizzati da questa scena, dicono ai discepoli: «Perché il vostro maestro mangia cori i pubblicani e i peccatori?», Gesù sente l’obiezione e interviene direttamente nella polemica con un proverbio inconfutabile per la sua chiarezza: «Non hanno bisogno del medico i sani, ma i malati». Gesù non vuol dire che i farisei sono sani e gli altri malati. Per lui, infatti, non c’è mai sulla terra un divisione manichea tra gente buona e gente cattiva, tra giusti e peccatori. Gesù vuol solo spiegare qual è la sua missione: egli è venuto per aiutare e per guarire, per liberare e per salvare. Non è sceso dal cielo per comminare condanne e punizioni. Per questo, rivolgendosi direttamente ai farisei, aggiunge: «Andate e imparate che cosa vuoi dire: Misericordia cerco non sacrificio». E invita tutti a essere come lui: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore (Ma 11,29). E, avvicinandosi ancora di più a ognuno di noi, aggiunge: «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Per questo non è difficile sentire il Signore accanto a sé.







_________Aurora Ageno___________