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17 NOVEMBRE
XXXII SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - SABATO
SANTA ELISABETTA D'UNGHERIA (m)
Patrona del Terz'Ordine Francescano
MESSALE


Antifona d'Ingresso
Rallegriamoci tutti nel Signore nel ricordo di santa Elisabetta:
con noi gioiscono gli Angeli e lodano in coro il Figlio di Dio.

Mt 25,34 Mt 36 Mt 40 Veníte, benedícti Patris mei, dicit Dóminus: infírmus eram, et visitástis me. Amen dico vobis, quámdiu fecístis uni ex his frátribus meis mínimis, mihi fecístis.

Colletta
O Dio, che a sant'Elisabetta,
hai dato la grazia di riconoscere e onorare Cristo nei poveri,
concedi anche noi, per sua intercessione,
di servire con instancabile carità
coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Deus, qui beátæ Elísabeth tribuísti in paupéribus Christum cognóscere ac venerári, da nobis, eius intercessióne, egénis et tribulátis iugi caritáte servíre. Per Dóminum.


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura 3 Gv 1,5-8
Dobbiamo accogliere i fratelli per diventare collaboratori della verità.

Dalla terza lettera di san Giovanni apostolo
Carissimo [Gaio], tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri.
Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa; tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio. Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani.
Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 111
Beato l’uomo che teme il Signore.

Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.

Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.

Canto al Vangelo 2 Ts 2,14
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia.

Vangelo Lc 18, 1-8
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».


Sulle Offerte
Accetta, o Signore, l'offerta del nostro servizio sacerdotale nel ricordo di Santa Elisabetta, e concedi che, liberi dagli affanni e dagli egoismi del mondo, diventiamo ricchi di te, unico bene. Per Cristo nostro Signore.

Súscipe, Dómine, múnera pópuli tui, et præsta, ut, qui Fílii tui imménsæ caritátis opus recólimus, in tui et próximi dilectióne, beátæ Elísabeth exémplo, confirmémur. Per Christum.

Antifona alla Comunione Gv 13,35
«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,
se vi amerete gli uni gli altri»,
dice il Signore.

In hoc cognóscent omnes quia discípuli mei estis: si dilectiónem habuéritis ad ínvicem, dicit Dóminus.

Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai fatti tuoi commensali, donaci di imitare l'esempio di santa Elisabetta che si consacrò a te con tutto il cuore, e si prodigò instancabilmente per il bene del tuo popolo.
Per Cristo nostro Signore.

Sacris mystériis reféctos, da nos, quæsumus, Dómine, beátæ Elísabeth exémpla sectári, qui te indeféssa pietáte cóluit, et pópulo tuo imménsa prófuit caritáte. Per Christum.




Sabato 17 novembre
Lc 18,1-8


Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?


Non temere, continua solo ad avere fede», cioè non lasciarti dominare dagli avvenimenti ma in essi vivi la tua relazione (fede) con il Signore Gesù. Negli avvenimenti vivi “Qualcuno”. Tutto ciò che accade nella vita, può essere vissuto in due modi radicalmente opposti. L’uomo senza relazione con il Signore è solo, soccombe quando viene a trovarsi nella malattia, nella vecchiaia, nella morte, nella povertà. L’uomo che è solo non vuole ciò che gli reca dolore. La fede è una chiamata all’abbandono in Dio. Ogni chiamata crea relazione tra chi chiama e chi è chiamato.

La persona che è in relazione con il Signore, non è più incapsulata in se stesso, ma sviluppa la relazione con il Signore, nella salute e nella malattia, nella gioia e nel dolore.

Come due fidanzati che camminano insieme, se incappano nella pioggia non solo non si lasciano, ma si stringono ancor più forte la mano l’un l’altro, così chi è nella fede intensifica il dialogo d’amore con Dio, vive in positivo tutti gli avvenimenti. «Sia fatto secondo la tua volontà», è la preghiera d’amore più frequente.

Siate un segno d’amore. Non rendetevi strumenti di Satana! Io vi scongiuro, vi supplico. State camminando bene, non lasciatevi vincere dal male! L’avete in voi la forza per poter superare le prove, le tentazioni, e avete la grazia dell’autorità che vi è vicina. Vi supplico nel nome del Signore: non lasciatevi vincere da Satana che vi tormenta e vi distrugge, e ricordatevi che si veste sempre da angelo per potervi ingannare!

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_________Aurora Ageno___________