00 28/10/2014 15:17
Potrei scrivere di gocce di luna
Scivolare sul vomere una per una
oppure di campi fioriti
come dal sole vengon nutriti.
Potrei un campo di spighe
immaginare un insieme di righe

Ma

sarebbe spicciola e poesia passata,
come la maggese a metà solo arata.

A me descrivere non interessa la vita
come fosse un romanzo ma come una sfida.
Voglio narrare di condizioni pietose
che in TV chiamano parsimoniose
di come si stenta nel Belpaese
ad arrivare alla fine del mese:
di chi si sazia solo di fame
di chi s'ingozza sino a scoppiare
di chi, costretto a campare,
chiama lavoro l'andare a rubare
di chi cerca nelle estrazioni del lotto
di risolvere i problemi di botto
di chi nelle slot infila gettoni e gettoni
e ha una camicia con pochi bottoni
dell'uomo all'angolo che beve caffè
e bestemmia all'estrazione del tre
fosse uscito almeno il quaranta
Maria sarebbe ancora una Santa.

I papaveri rossi o le notti stellate
il gelsomino notturno oppure le fate:
argomenti per anime ricche
qui si mangia se escono picche,
banconote e monete ormai diventate
la misura dell'uomo che ne vuole a palate.


Al poeta, se proprio insistete,
da me che cosa volete?
Non ho formule né posso squadrare
l'animo informe o gli ossi di mare
di una cosa vi posso parlare:
di ciò che io mi trovo a osservare.