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C’era un tempo in cui m’arrocavo fra i versi.
E lì – a mo’ di civetta su un ramo – vedevo diversi
quelli simili a me.

Intellettuale, letterato, poeta mi credetti.
Un invasato, uno di quelli maledetti
Quelli simili a me.

Poi, fu tutta una questione di Stile
Uno stillicidio d’inchiostro così:

Poesia
immota
deverbata
fotografica
Nuovamente vegliarda
Una visione fredda
O
Una sinestesia mal riuscita

Ma – in realtà - è

Un serpente che la coda s’ingoia
Sempre mestizia, sempre noia.

Poi

Al passato lo sguardo volsi di nuovo
E piango me stesso come la Vergine il Cristo
Sullo specchio vedo il viso d’un uomo
Che recita ancora la parte del tristo.

Svegliati!

Né letterato e neppure poeta
Viandante senza una meta.