15 Agosto - ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
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Oggi è la solennità dell'assunzione della Beata Vergine Maria. Abbiamo cominciato questa
"Pioggia di Vita" proprio parlando del 15 Agosto, e sono stati riportati gli Inni del giorno, dalla
Liturgia delle Lodi, preghiere e riflessioni.
Concludiamo questo giro, che abbiamo percorso durante l'anno liturgico, riportando una delle
due letture dall'Ufficio delle Letture, e così sarà maggiormente arricchito il dono offerto: si
possono leggere i testi dell'inizio del topic "Pioggia di Vita", completando con le seguenti lettura
e preghiera.
Pioggia di Vita si può riprendere ogni giorno, partendo dall'inizio, e potrà essere nostro alimento
e conforto, accompagnandoci nel cammino della vita.
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Lettura:
Dalla Costituzione Apostolica « Munificentissimus Deus » di Pio XII, papa
Santità, splendore e gloria il corpo della Vergine
I santi padri e i grandi dottori nelle omelie e nei discorsi, rivolti al popolo in occasione della festa
odierna, parlavano dell'Assunzione della Madre di Dio come di una dottrina già viva nella
coscienza dei fedeli e da essi già professata; ne spiegavano ampiamente il significato, ne
precisavano e ne approfondivano il contenuto, ne mostravano le grandi ragioni teologiche. Essi
mettevano particolarmente in evidenza che oggetto della festa non era unicamente il fatto che le
spoglie mortali della beata Vergine Maria fossero state preservate dalla corruzione, ma anche il
suo trionfo sulla morte e la sua celeste glorificazione, perché la Madre ricopiasse il modello,
imitasse cioè il suo Figlio unico, Cristo Gesù.
San Giovanni Damasceno, che si distingue fra tutti come teste esimio di questa tradizione,
considerando l'Assunzione corporea della grande Madre di Dio nella luce degli altri suoi
privilegi, esclama con vigorosa eloquenza: « Colei che nel parto aveva conservato illesa la sua
verginità, doveva anche conservare senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Colei
che aveva portato nel suo seno il Creatore, fatto bambino, doveva abitare nei tabernacoli divini.
Colei, che fu data in sposa dal Padre, non poteva trovar dimora che nelle sedi celesti. Doveva
contemplare il suo Figlio nella gloria alla destra del Padre, lei che lo aveva visto sulla croce, lei
che, preservata dal dolore, quando lo diede alla luce, fu trapassata dalla spada del dolore
quando lo vide morire. Era giusto che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al Figlio, e
che fosse onorata da tutte le creature come Madre ed ancella di Dio ».
San Germano di Costantinopoli pensava che l'incorruzione e l'assunzione al cielo del corpo della
Vergine Madre di Dio, non solo convenivano alla sua divina maternità, ma anche alla speciale
santità del suo corpo verginale: « Tu, come fu scritto, sei tutta splendore (cfr. Sal 44, 14); e il tuo
corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto tempio di Dio. Per questo non poteva conoscere il
disfacimento del sepolcro, ma, pur conservando le sue fattezze naturali, doveva trasfigurarsi in
luce di incorruttibilità, entrare in una esistenza nuova e gloriosa, godere della piena liberazione
e della vita perfetta ».
Un altro scrittore antico afferma: « Cristo, nostro salvatore e Dio, donatore della vita e
dell'immortalità, fu lui a restituire la vita alla Madre. Fu lui a rendere colei, che l'aveva generato,
uguale a se stesso nell'incorruttibilità del corpo, e per sempre. Fu lui a risuscitarla dalla morte e
ad accoglierla accanto a sé, attraverso una via che a lui solo è nota ».
Tutte queste considerazioni e motivazioni dei santi padri, come pure quelle dei teologi sul
medesimo tema, hanno come ultimo fondamento la Sacra Scrittura. Effettivamente la Bibbia ci
presenta la santa Madre di Dio strettamente unita al suo Figlio divino e sempre a lui solidale, e
compartecipe della sua condizione.
Per quanto riguarda la Tradizione, poi, non va dimenticato che fin dal secondo secolo la Vergine
Maria viene presentata dai santi padri come la novella Eva, intimamente unita al nuovo Adamo,
sebbene a lui soggetta. Madre e Figlio appaiono sempre associati nella lotta contro il nemico
infernale; lotta che, come era stato preannunziato nel protovangelo (cfr. Gn 3, 15), si sarebbe
conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla morte, su quei nemici, cioè, che l'Apostolo
delle genti presenta sempre congiunti (cfr. Rm capp. 5 e 6; 1 Cor 15, 21-26; 54-57). Come
dunque la gloriosa risurrezione di Cristo fu parte essenziale e il segno finale di questa vittoria,
così anche per Maria la comune lotta si doveva concludere con la glorificazione del suo corpo
verginale, secondo le affermazioni dell'Apostolo: « Quando questo corpo corruttibile si sarà
vestito di incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità, si compirà la parola della
Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria » (1 Cor 15, 54; cfr. Os 13, 14).
In tal modo l'augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l'eternità « con
uno stesso decreto » di predestinazione, immacolata nella sua concezione, vergine illibata nella
sua divina maternità, generosa compagna del divino Redentore, vittorioso sul peccato e sulla
morte, alla fine ottenne di coronare le sue grandezze, superando la corruzione del sepolcro.
Vinse la morte, come già il suo Figlio, e fu innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove
risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale nei secoli.
Responsorio:
Ecco il giorno luminoso, nel quale la Madre di Dio è salita al cielo; lodiamo e acclamiamo tutti:
Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno.
Beata sei tu, santa Vergine Maria, e meritevole d'ogni lode: da te è nato il sole di giustizia, Cristo
Salvatore.
Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno.
Invocazioni:
Celebriamo il nostro Salvatore, che ha scelto di nascere da Maria Vergine e, confidando nel suo
amore per lei, preghiamo:
Per Maria, piena di grazia, ascoltaci.
Verbo eterno, che hai eletto Maria come arca incorruttibile della tua dimora,
- liberaci dalla corruzione del peccato.
Redentore nostro, che hai fatto di Maria il santuario degnissimo dello Spirito Santo,
- trasformaci in tempio vivo del tuo Spirito.
Re dei re, che hai voluto esaltare Maria con la sua assunzione al cielo in anima e corpo,
- fa' che ci sentiamo fin d'ora cittadini della Gerusalemme celeste.
Signore del cielo e della terra, che hai incoronato Maria regina dell'universo e l'hai posta alla tua
destra,
- donaci di condividere con lei l'eredità dei tuoi santi.
Padre nostro
che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non c'indiurre in tentazione
ma liberaci dal male.
Orazione:
O Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l'immacolata
Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio, fa' che viviamo in questo mondo costantemente rivolti
ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio e vive e regna con te nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
_________Aurora Ageno___________