Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Poeti della Luce Forum Comunità virtuale di poeti e scrittori dilettanti

Prévert, Jacques - Biografia e Poesie

  • Messaggi
  • OFFLINE
    auroraageno
    Post: 18.763
    Post: 11.136
    Registrato il: 02/08/2007
    Amministratore
    Utente Gold
    00 19/11/2007 10:10


    Nato nel 1900 a Neuilly, nella periferia di Parigi, Prévert fa esperienza di tutto: jazz, alcoolici,
    cultura delle più diverse origini.
    Legato al movimento surrealista, pur senza identificarvisi, debutta nel '30 su varie riviste, prima
    di riunire le sue prime poesie nella raccolta «Parole» (1946). Scrive contemporaneamente per il
    Teatro Operaio, sceneggiature cinematografiche per l'amico regista Jean Renoir e, più tardi, il
    soggetto del film «Porto delle nebbie», interpretato da Jean Gabin. Compone nel frattempo
    anche i testi di alcune canzoni musicate da Joseph Kosma, che Juliette Gréco e Yves Montand
    contribuiranno a rendere famose nel mondo.
    Il volume «Storie e altre storie» (1963) è il suo ultimo lavoro.
    Muore l'11 aprile 1977 di cancro al polmone.


    °°°°°°°°°°


    Come un motivo fischiettato e mai dimenticato, la poesia di Prévert si è mischiata alla gente, l'ha
    cantata e subito conquistata, imponendo il suo autore come uno tra i pochi poeti veramente
    popolari; non poeta-vate o eroe, ma vero uomo che appartiene alla folla, come vi appartennero a
    loro modo Jean Gabin o Maurice Chevalier.
    Non capita spesso, del resto, di veder coesistere in un solo individuo un poeta, un uomo di
    cinema, un autore di parole per canzoni di successo.
    Anticonformista dichiarato, per istinto e educazione surrealista, Prévert fonde nella sua poesia
    simboli, oggetti e evocazioni che ricreano in modo diretto l'atmosfera di certi quartieri della
    capitale francese. E, per improvvisa magia, vena satirica e polemica si sposano alla favola e
    all'elegia; l'ateo blasfemo fa da contrappunto al prete e al bigotto, il renitente al gregario,
    l'anarchico al fascista, chi fa l'amore contento a chi triste non lo fa.
    Nelle sue poesie a sfondo sociale, le prime parti son sempre tenute dall'estro, che ora si traduce
    in acuta invettiva contro i costumi, la mentalità, le istituzioni; ora in umorismo ombreggiato
    d'irrazionale che esplode in magistrali tiritere, nonsensi, giochi di parole. No, Prévert non è un
    poeta come gli altri. Ha rinnovato l'aria, ha immesso il respiro della strada nei corridoi della
    poesia del suo tempo. E' suono oltre a essere stile, parla a seconda della parola che gli sale alla
    bocca, scrive come si parla camminando. Perché la poesia di Prévert, stilisticamente perfetta, è
    una poesia parlata, fatta d'incastri e composizioni come scatole cinesi, falsi proverbi, esilaranti
    sentenze... e di Parigi, riscoperta, celebrata, denudata nella sua strafottente modernità. E'
    calore, ambiente, libertà di giudizio, vita quotidiana; è anticonformismo, a volte anarchia, amore.
    E' gioia che stenta a farsi largo e si fissa nella smorfia dei vagabondi, o guizza rada nelle
    immagini semplici di fiori, bambini, belle ragazze.


    da "Jacques Prévert - Poesie -" ed. Euroclub 1995




    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°




    QUESTO AMORE



    Questo amore
    Così violento
    Così fragile
    Così tenero
    Così disperato
    Questo amore
    Bello come il giorno
    Cattivo come il tempo
    Quando il tempo è cattivo
    Questo amore così vero
    Questo amore così bello
    Così felice
    Così gioioso
    Così irrisorio
    Tremante di paura come un bambino quando è buio
    Così sicuro di sé
    Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
    Questo amore che faceva paura
    Agli altri
    E li faceva parlare e impallidire
    Questo amore tenuto d'occhio
    Perché noi lo tenevamo d'occhio
    Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
    Perché noi l'abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
    Quest'amore tutt'intero
    Così vivo ancora
    E baciato dal sole
    E' il tuo amore
    E' il mio amore
    E' quel che è stato
    Questa cosa sempre nuova
    Che non è mai cambiata
    Vera come una pianta
    Tremante come un uccello
    Calda viva come l'estate
    Sia tu che io possiamo
    Dimenticare
    E poi riaddormentarci
    Svegliarci soffrire invecchiare
    Addormentarci ancora
    Sognarci della morte
    Ringiovanire
    E svegli sorridere ridere
    Il nostro amore non si muove
    Testardo come un mulo
    Vivo come il desiderio
    Crudele come la memoria
    Stupido come i rimpianti
    Tenero come il ricordo
    Saldo come il marmo
    Bello come il giorno
    Fragile come un bambino
    Ci guarda sorridendo
    Ci parla senza dire
    E io l'ascolto tremando
    E grido
    Grido per te
    Grido per me
    Ti supplico
    Per te per me per tutti quelli che si amano
    E che si sono amati
    Oh sì gli grido
    Per te per me per tutti gli altri
    Che non conosco
    Resta dove sei
    Non andartene via
    Resta dov'eri un tempo
    Resta dove sei
    Non muoverti
    Non te ne andare
    Noi che siamo amati noi t'abbiamo
    Dimenticato
    Tu non dimenticarci
    Non avevamo che te sulla terra
    Non lasciarci morire assiderati
    Lontano sempre più lontano
    Dove tu vuoi
    Dacci un segno di vita
    Più tardi, più tardi, di notte
    Nella foresta del ricordo
    Sorgi improvvisa
    Tendici la mano
    Portaci in salvo.











    [Modificato da auroraageno 14/06/2008 04:37]

    _________Aurora Ageno___________
  • OFFLINE
    auroraageno
    Post: 18.763
    Post: 11.136
    Registrato il: 02/08/2007
    Amministratore
    Utente Gold
    00 19/11/2007 10:12
    Il giardino


    Mille anni e poi mille
    non possono bastare
    per dire
    la microeternità
    di quando m'hai baciato
    di quando t'ho baciata
    un mattino nella luce dell'inverno
    al Parc Montsouris a Parigi
    a Parigi
    sulla terra
    sulla terra che è un astro.





    _________Aurora Ageno___________
  • OFFLINE
    auroraageno
    Post: 18.763
    Post: 11.136
    Registrato il: 02/08/2007
    Amministratore
    Utente Gold
    00 19/11/2007 10:13
    Canzone



    Che giorno è
    E' tutti i giorni
    Amica mia
    E' tutta la vita
    Amore mio
    Noi ci amiamo noi viviamo
    Noi viviamo noi ci amiamo
    E non sappiamo cosa sia la vita
    Cosa sia il giorno
    E non sappiamo cosa sia l'amore.





    _________Aurora Ageno___________
  • OFFLINE
    auroraageno
    Post: 18.763
    Post: 11.136
    Registrato il: 02/08/2007
    Amministratore
    Utente Gold
    00 19/11/2007 10:14
    Alicante




    Un'arancia sulla tavola

    il tuo vestito sul tappeto

    e nel mio letto tu

    dolce presente del presente

    freschezza della notte

    calore della mia vita.






    _________Aurora Ageno___________
  • OFFLINE
    auroraageno
    Post: 18.763
    Post: 11.136
    Registrato il: 02/08/2007
    Amministratore
    Utente Gold
    00 19/11/2007 10:15
    Sabbie mobili




    Demoni e meraviglie

    venti e maree

    lontano di già si è ritirato il mare

    e tu

    come alga dolcemente accarezzata dal vento

    nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando

    demoni e meraviglie

    venti e maree

    lontano di già si è ritirato il mare

    ma nei tuoi occhi socchiusi

    due piccole onde son rimaste

    demoni e meraviglie

    venti e maree

    due piccole onde per annegarmi.






    _________Aurora Ageno___________
  • OFFLINE
    auroraageno
    Post: 18.763
    Post: 11.136
    Registrato il: 02/08/2007
    Amministratore
    Utente Gold
    00 19/11/2007 10:17
    Confessione pubblica - (Tombola critica)




    Abbiamo fatto d'ogni erba un fascio
    diciamocelo pure
    Abbiamo approfittato della Pentecoste per appendere le uova
    di pasqua di San Bartolomeo all'albero di natale del
    Quattordici luglio
    La cosa non è piaciuta
    Le uova erano troppo rosse
    La colomba è scappata
    Abbiamo fatto d'ogni erba un fascio
    diciamocelo pure
    mischiando i giorni con gli anni i desideri coi rimpianti il
    latte col caffè
    Nel mese di Maria che è dicono il più bello abbiamo
    piazzato il Venerdì tredici e la Superdomenica dei
    Cammelli il giorno della morte di Luigi XVI l'Anno
    del terrore l'Ora del pastorello e cinque minuti di
    sosta ristoro

    E senza buone ragioni senza belle magioni senza allegre
    prigioni ci abbiamo aggiunto la settimana lunga delle
    quaranta ore e quella dei quattro giovedì
    Senza contare, se non vi dispiace,
    un minuto di buona confusione
    Un minuto di grida di gioia di canzoni di risate e di rumori
    e lunghe notti per dormire d'inverno con qualche ora in
    più per sognare che è estate e lunghi giorni per far l'amore
    e fiumi per fare il bagno e gran sole per asciugarci
    Abbiamo dilapidato il nostro tempo
    diciamocelo pure
    ma era un tempo così schifoso
    Abbiamo spostato in avanti le lancette dell'orologio
    strappato le foglie morte al calendario
    Però alle porte non abbiam suonato
    diciamocelo pure
    Ci siamo limitati a scivolare sulla rampa di scale
    e a sussurrare di giardini pensili
    mentre per voi era già questione di fortezze volanti
    ci mettete meno voi a radere una città che un barbiere di
    paese a radere il suo paese la domenica mattina
    Rovine garantite in ventiquattro ore
    anche il tintore ci resta
    Come potete pretendere che ci vestiamo a lutto.





    Agosto 1940, Jurançon








    _________Aurora Ageno___________
  • OFFLINE
    auroraageno
    Post: 18.763
    Post: 11.136
    Registrato il: 02/08/2007
    Amministratore
    Utente Gold
    00 14/06/2008 04:39
    STORIA DEL CAVALLO



    Brava gente ascoltate il mio lamento
    ascoltate la storia della mia vita
    è un orfano che vi parla
    che vi racconta i suoi piccoli guai
    su, vai!
    Un generale un giorno
    o meglio una notte
    un generale ebbe dunque
    due cavalli uccisi sotto di lui
    questi due cavalli erano
    su, vai!
    come è amara la vita
    erano il mio povero padre
    e la mia povera madre
    che si erano nascosti sotto il letto
    sotto il letto del generale che
    che si era nascosto nelle retrovie
    in una cittadina del Mezzogiorno.
    Il generale parlava
    parlava da solo di notte
    parlava in generale delle sue piccole noie
    ed è così che mio padre
    ed è così che mia madre
    su, vai!
    una notte sono morti di noia.

    Per me la vita di famiglia era già finita
    uscendo dal comodino
    al gran galoppo me la filo
    me la filo verso la grande città
    dove tutto brilla e tutto riluce
    in moto arrivo a Zarigi in Poccoli
    scusatemi parlo cavallo
    un mattino arrivo a Parigi in zoccoli
    chiedo di poter vedere un leone
    il re degli animali
    mi arriva un colpo di stanga
    proprio su una frogia
    poiché c'era la guerra
    la guerra che continuava
    mi attaccano i paraocchi
    eccomi dunque mobilitato
    e siccome c'era la guerra
    la guerra che continuava
    la vita diventava cara
    diminuivano i viveri
    e più diminuivano
    più la gente mi guardava
    con uno sguardo strano
    mentre battevano i denti
    mi chiamavano beefsteak
    credevo fosse inglese
    su, vai!
    tutti quelli che erano vivi
    e che mi accarezzavano
    volevano vedermi morto
    per abbuffarsi di me
    dritto, vai!

    Una notte in scuderia
    una notte che io dormivo
    mi capita di sentire un rumore strano
    una voce conosciuta
    quella del vecchio generale
    il vecchio generale che tornava
    con un vecchio comandante
    e credevano che dormissi
    e parlavano piano piano
    Ne abbiamo abbastanza di riso in bianco
    vogliamo mangiare un po' di carne
    basterà che gli mettiamo nell'avena
    qualche puntina di grammofono.
    Allora il sangue mi fece un tuffo
    come la corsa di un cavallo di legno
    e uscendo dalla stalla
    me la diedi a gambe nel bosco.

    La guerra adesso è finita
    ed è morto il vecchio generale
    è morto nel suo letto
    morto della sua bella morte
    ma io sono ancora vivo ed è ciò che conta
    buonasera
    buonanotte
    buon appetito generale.









    _________Aurora Ageno___________
  • OFFLINE
    auroraageno
    Post: 18.763
    Post: 11.136
    Registrato il: 02/08/2007
    Amministratore
    Utente Gold
    00 14/06/2008 04:41
    LA BELLA STAGIONE



    A digiuno sperduta assiderata
    Tutta sola senza un soldo
    Ferma in piedi una ragazza
    Età sedici anni
    In Place de la Concorde
    il quindici agosto a mezzogiorno.







    _________Aurora Ageno___________
  • OFFLINE
    auroraageno
    Post: 18.763
    Post: 11.136
    Registrato il: 02/08/2007
    Amministratore
    Utente Gold
    00 14/06/2008 04:46


    PER TE AMORE MIO


    Sono andato al mercato degli uccelli
    E ho comprato degli uccelli
    Per te
    amore mio
    Sono andato al mercato dei fiori
    E ho comprato dei fiori
    Per te
    amore mio
    Sono andato al mercato dei rottami
    E ho comprato catene
    Pesanti catene
    Per te
    amore mio
    Poi sono andato al mercato degli schiavi
    E ti ho cercata
    Ma senza trovarti
    amore mio.









    _________Aurora Ageno___________
  • OFFLINE
    lucky_luke
    Post: 509
    Post: 457
    Registrato il: 01/04/2008
    PdL
    Utente Senior
    00 23/09/2008 14:01
    I ragazzi che si amano


    I ragazzi che si amano
    si baciano in piedi
    Contro le porte della notte
    E i passanti che passano
    li segnano a dito
    Ma i ragazzi che si amano
    Non ci sono per nessuno
    Ed è la loro ombra soltanto
    Che trema nella notte
    Stimolando la rabbia dei passanti
    La loro rabbia il loro disprezzo
    le risa la loro invidia
    I ragazzi che si amano
    non ci sono per nessuno
    Essi sono altrove
    molto più lontano della notte
    Molto più in alto del giorno
    Nell'abbagliante splendore
    del loro primo amore.

    Jacques Prévert
    ***************************************
    Oh Uomo! conosci te stesso! (Oracolo di delfi)