00 14/01/2008 03:09


Uno sguardo




Quando salì sul treno si voltò per un istante, lanciandomi un ultimo sguardo.
Dove potrò mai trovare nell'intero mondo un luogo segreto, al di fuori del tempo che calpesta ogni cosa, in cui custodire questo piccolo tesoro?
Svanirà quello sguardo così come svaniscono, nel tramonto, i colori dorati delle nuvole?
Forse sarà bagnato dalla pioggia come il polline d'oro di un fiore di nàg-asari(*)?
Come potrà durare tra le volgarità della vita, nell'intrico di infinite vicende e dolori?
Superando ogni altro, il suo dono fugace mi ha raggiunto, e io lo conserverò intrecciandolo in un canto e fermandolo nelle parole: sarà custodito così in un sicuro scrigno di bellezza.
Sulla terra la potenza dei re e lo sfarzo dei ricchi esistono solo per perire. Ma a volte non si manifesta forse, in una lacrima, quell'infinito che può rendere immortale uno sguardo fugace?
Il ritmo della poesia dice: « Fammene dono! A me non interessa la potenza dei re né lo sfarzo dei ricchi, ma queste piccole cose sono i miei tesori autentici e con essi io intreccio la ghirlanda dell'infinito ».




(*)Fiore di nàg-asari, dell'albero detto legno-ferro dell'India.




_________Aurora Ageno___________