00 14/07/2008 20:24
Re:
Rebby., 13/07/2008 4.21:






Ti partorivo, figlio, senza doglie
tu eri il mio divino, più bel Cristo,

L'essenza dell'essere donna e madre riassunta in Maria
Accettando il mandato senza capirne il perche' ma solo affidandosi alla propria fede, si china al destino di futura e giovane mamma.
Pare quasi che, il fatto di non essere madre grazie ad un uomo, renda impercettibile anche sentire il dolore del parto.


smentivi - illuminando - il non sapere
tu, figlio senza sangue, senza carne


Venuto al mondo per colmare le lacune dell'uomo dettate dall' ignoranza, hai portato la verita'; tu, che nella tua natura divina, non hai carne e ossa come l'uomo.

- respiro in questo corpo dell’assurdo -
impossibile non sentirti vivo

Sei una vita che cresce in un grembo mai sfiorato da nessuno, ma esisti e gia' ti amo!

Nel grembo accarezzavi la mia voce,
o forse proprio tu mi generavi,

Io, piccola creatura terrena, facevo vivere te, padrone di tutte le vite.
Tu mi hai creata. Non sono io che sto creando te.



dal nulla fui la goccia tutta-luce
l’alone della lampada sul muro,
miraggio dentro l'anima sospesa,
miracolo inatteso della sera...

Mi hai scelta per generarti tra il mio stupore. Mai avrei immaginato tanta considerazione da un Cristo e sono felice di avere accettato questo onore

perché lo sai, non servono le stelle,
e stanca anche la luna può dormire
se nasce dentro, l'astro che sorride:
consapevole bellezza
di tutto il firmamento

Potrebbero anche scomparire i pianeti e gli astri perche’ cio’ che porto in grembo e’ di maggiore splendore.
E gioisce il mondo intero al mio partorire il miracolo.



Questo e' quello che ci ho visto io.
Che si guadagna se si vince??????????? [SM=x832026]

ciao ciao




Rebby carissima, non svelo ancora, o forse mai, i particolari, ma dico solo che, come per l'altra mia poesia sul colibrì e sul cieco, sei stata una fantastica interprete di questi strampalati versi, che ancora devo spiegare bene a me stessa...
Perché inizio con un'idea precisa, o meglio con un'istanza, un'esigenza interiore, e poi succede che la poesia mi faccia scrivere quel che vuole lei...

A voi succede? [SM=x832028]


Un abbraccio non te lo leva nessuno [SM=x832007]


Ah, che si vince???

Ma la lettura della prossima poesia [SM=x832017]



Miaooooooooooooooo


Ros













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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)