00 20/09/2008 19:37
Una prima messa a punto della poesia formatasi fino ad ora:
Conversionem ab agnostico (affecto)



Inciampando sui sassi di scienze mai scritte
ho trovato riparo all'ombra del ponte
tra case ingobbite pel bacio del sole
e finestre opache dal rosso dell'aria;
nella nebbia che a tratti calava
pochi lampioni dall'incerto chiarore,
ma un seme di luce vitale
piantato in tenere zolle
aveva messo nascoste radici,
l'ho ritrovato avvinto alla croce
cresciuto fecondo di foglie e di frutti.

Così...da piccolo chicco
ingobbito dai sogni
- con le mani
intrecciate nella terra
e lunghe ciglia
che disegnano il cielo...
in simboli
tracciati sulla sabbia -
...a grano di senape,
alle cui fronde
si nutre la speranza.

Ed ecco fiorire un canto
dall'anima esultante:

"Ti impasto e ti formo
farina di luce sorgente
con la voce corsiva
del vento,
intanto che il cuore,
grande finestra, si apre
senza repliche a nuova vita. "

Nell'intima coscienza sapevo
che mai più avrei ritrovato,
fra i rami, le olive se
invece che fiume mi fossi
scoperto spudorato torrente
dall'altrui indifferenza,
che a volte sul nero
ricama il bianco
negando dignità
all'autentico sentire;

ma ero invece scorrere vero
di acqua lenta tra isole e canneti,
a tratti ebbra e vorticante
attorno ai massi,
sempre prodiga
di carezze alla riva,
e nelle ore gonfie di lacrime
verità insegnava rispetto;
intanto maturavano
i frutti tra le foglie:
li colse con gioia la mia mano.

E così oggi mi trovo in novità di vita
calcando le orme di Chi mi precede
m’accascio a saette di luce sugli occhi
scompongo di tavole allegri banchetti
ed apro il portone a donne usurpate,
a storpi viandanti ai cani randagi




(Da qui si può continuare o dare una chiusa...)




[Modificato da auroraageno 20/09/2008 19:42]

_________Aurora Ageno___________