00 19/12/2008 07:45


PROVERBI DEL LAZIO


Preghiamo il Padreterno, che l’estate sia estate e l’inverno inverno

Dal tetto in giù si vede, dal tetto in su occorre la fede

La barca della fede non affonda

Dio non aiuta i poeti e i dissoluti

Iddio non è trino, ma quattrino

Con Dio bisogna andarci col bemolle (in tono minore)

Il mondo lo regge Dio, ma la croce la porto io

Re per la nascita e papa per caso

Morto un papa se ne fa un altro

L’aiuto di un potente guarisce ogni male

Anche allegri, i potenti sono temibili

Chi entra papa nel conclave ne riesce cardinale (non viene eletto mai papa il cardinale che ne è sicuro)

Chi cambia nome o è diventato papa oppure è un farabutto

Chi non piscia in compagnia, o è ladro o è spia

Chi ha bocca succhia i seni delle donne

Col sugo del letto si popola il mondo

Il mondo d’oggi s’ingegna tanto che riesce a spacciare per balsamo di rose l’acqua dove ci si lavano il sedere

Se a questo mondo volete stare tranquilli, guardatevi dietro e non davanti

Quelli che dormono insieme la pensano uguale

Il cuore vecchio s’infiamma di più

Il gallo della sora Checca una ne lascia e un’altra ne becca

L’asino quando raglia ha appetito: l’uomo quando gira è innamorato; la donna quando canta vuole marito

Il pianto delle donne belle trova subito chi l’asciuga

La donna istruita è peggio della minestra salata

Il prato vuole l’acqua e la donna vuole l’amore

Amore e luna, se non crescono, calano.

L’amore sulle scale è come il brodo senza sale

Il sole cala dove c’è pendenza, l’amore torna dove c’è speranza

Nessuno è bastardo da parte di madre

Nessuno può morire come gli pare

Pazienza, vita mia, se adesso soffri; andrà per quando hai vissuto bene

Il tempo è peggio di una lima

Niente e fumo non fanno luce


Prepotenti e muli, a sei palmi di distanza

Compare, socio e nuora, ti sotterrano col naso di fuori

Mezzo di trasporto, pericolo di morte

Dopo le nozze, figli e botte

L’arte di prendere moglie è la più facile del mondo

Se ti vuoi rovinare, una donna ricca devi sposare

I soldi sono rotondi e rotolano

La mano che regala è al di sopra di quella che riceve

Chi campa d’invidia muore disperato

Chi cerca aiuto, al più trova consiglio

Quando il diavolo t’accarezza è segno che vuole l’anima

Quando la donna pensa, è pessimista

Quando il popolo fa la storia, anche il (principe) Doria perde la boria

Chi è avaro di soldi, è avaro di sentimenti

Chi vince e rigioca, è sicuro che perde

Quando il diavolo diventa vecchio si fa frate

Beata quella casa dove c’è un prete

Licenziosi nel parlare, retti nel fare

Roma è santa, ma il popolo è boia
Chi è svelto di lingua e non di mano, o la tiene a freno o se la taglia

Chi vuole che l’amicizia si mantenga, un regalino vada e un altro venga

A San Martino, mosto sul tavolo e liti del diavolo

San Lorenzo l’innocente, mille fuochi in cielo accende

San Giovanni non fa il furbo e non inganna (si dice quando si ripete un gioco annullato per errore o contestazione)

Se Dio non vuole, i santi non possono