00 30/11/2008 07:53


11.

E’ in me l’acqua profonda trasparente,
ai miei occhi velata di nebbia –
quando, come un torrente, io corro troppo in fretta,
non sono degno che quel fondo così abissale.

Là, ogni giorno, il mio Signore viene e resta –
scia di sangue quando s’immerge nella neve –
- e vi è reciproco riconoscimento
e alita una reciproca abbondanza.

Se, allora, qualcuno sapesse togliere
dalle profondità trasparenti la nebbia,
si vedrebbe – in quale miseria,
si vedrebbe – in chi –

e si vedrebbe – quale chiarore
inonda la profondità oscurata,
si vedrebbe – nel cuore umano,
nel più semplice dei soli.


12.

E’ in me un paese trasparente,
nel chiarore del lago di Genezaret
e la barca… e l’approdo dei pescatori
appoggiato a onde silenziose…

e la folla… la folla dei cuori
abbracciati da un Unico Cuore,
un Unico Cuore, il più semplice,
il più mansueto –

- oppure – quella sera con Nicodemo
- oppure – sulla riva del mare,
dove ogni giorno ritorno
affascinato dalla Tua beltà –

E tutto questo: la sera con Nicodemo
il paese e l’approdo dei pescatori
e il fondo trasparente
e la Tua Persona così vicina –

- tutto questo è visto attraverso un Punto Candido
del candore più puro,
circondato, nel cuore dell’uomo
da un vivo fiotto rosso.


13.

Ti prego, tienimi nascosto
in un luogo inaccessibile,
nella corrente di silenziosa meraviglia,
o nella cupa notte.

Ti prego, proteggimi
dal lato che sprofonda nel buio –
e Ti prego togli i veli davanti a me
dal lato che inchioda lo sguardo,

perché so di un luogo segreto
dove nulla disperderò di quei soli
che ardono sotto l’orizzonte
degli sguardi inchiodati sul fondo.

Avverrà allora il miracolo
della trasformazione:
ecco, diverrai me –
io – eucaristico.





_________Aurora Ageno___________