Omaggio alla grande poetessa Alda Merini - deceduta oggi, 1 Novembre 2009, nel pomeriggio

I poeti


E tutti noi
costretti dentro le ombre del vino
non abbiamo né parole né porte
per invogliare gli altri avventori.
Siamo osti senza domanda
e riceviamo tutti solo che abbiano un cuore
siamo poeti fatti di vesti pesanti
e di intime calure di bosco:
siamo contadini che portano la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti soli come le bestie
buttati per ogni fango senza una casa libera
o un sasso per sentimento.



Alda Merini

Eri seduto sopra il mio letto
con le palpebre semichiuse
e guardandole mie gambe d'agosto dicesti:
"Somigli a un cane",
Poi, mi asciugasti il sudore:
"Se soffri troppo io ti abbandono".

Il monte Sinai
qualcuno lo confonde
col monte di Venere.

E' una vita
che cerco riparo
dalla santità.

Le mani
un poco sudate
fanno fuggire
le parole.

Chi mi guarda rimarrà
eternamente confuso.

Quando sorge il sole
mi pento
amaramente
di non avere peccato.

Dio è il mio
grande amore.

Gli aforismi
sono gli incantesimi
della notte.

La vita è inarrestabile.

Il vero amore
non ha peli.

Io sono proprietà
di Dio.

Della mia crocifissione
mi manca solo
il lavaggio dei piedi.

Nella psichiatria locale
esiste un verme
con ali quadrate.

Ogni amore
per me
è uno stupro.

Mi hanno fatto mangiare
la placenta
dei miei libri.

Si impara a vivere
quando si impara a morire.

La rabbia mi fa bene.

Chi tace spaventa.

La lobotomia
è il tocco finale
di un grande
parrucchiere.

Sono molto irrequieta
quando mi legano
allo spazio.

Anche la follia
merita i suoi applausi.

O primavera nuda
coperta di soli fiori.
Sanno tutto di te
ormai sul Naviglio,
solo tua madre
aveva la tempesta.
Ti copri ormai le mani
che hanno sole d'amore,
vogliono il tuo mistero:
baciar la Poesia.

Non mi vanno le lapidi
perché mi peserebbero troppo.

La donna
è qualcosa di misterioso
che sta tra il canto
e la metafora.

Sono l'unica poetessa in Italia
che piange.

Foglia, dita di mano fresca
che addormenta la schiena
di un destino ormai perverso.
Tenera farfalla che piange
sopra un petalo di rosa.
E' come fare un albero di pane
che muore nel silenzio.

La superficialità
mi inquieta
ma il profondo
mi uccide.

L'uomo
è sempre
più vicino all'amore
che alla fortuna.

Più mi lasciano sola
più splendo.

Il prodigio della morte
è l'arte
di sapere attendere
in eterno.

Solo quando sto morendo
sono particolarmente in forma.

Quando la sessualità
comincia a ribollire
uno vorrebbe andare
in Cornovaglia.

La nevrosi
è qualche cosa
di circoscritto
al pube.

Don Chisciotte aveva
un cavallo spento.

Non cercate
di prendere i poeti
perché vi scapperanno
tra le dita.

Mi piace
rimanere lontana
dai miei ideali.

Gusto il peccato
come fosse
il principio
del benessere.

In ogni conchiglia
c'è il buio del mare.

Io non guardo l'abito,
guardo il monaco.

Scrivo perché
lo vuole
il creato.

Sono
la prima donna
del caso.

Ti avrei chiamato Abramo
se ti fossi inserito al mio destino.
Invece hai portato Isacco
lungo il grande cammino della fede.
Ci hai ferito nel cuore universale
con l'albero del sapere.
Dimoriamo in te stanchi e affaticati
dal principio del mondo.

Il tronco della tua pace
era così vegliato dai miei occhi
che diventò un'onesta religione.
Fosse stato un peccato avrei gridato
per la misericordia del Signore.
Invece fu un sospiro solamente
che bruciò le foreste del mio amore.

Si può essere
qualcuno
semplicemente
pensando.

I molluschi
sono più cerebrali
dell'uomo.

L'essere umano
è pieno di gambe.

La solitudine è un bluff.

Passo intere giornate
a pensare cos'è il dubbio.

Ogni anima
di poeta
ha la sua
conchiglia fossile.

Il mio vero tipo di uomo
è Gesù.

Ho fame di solo silenzio.

Ho scritto un adagio
per polmone e milza.

Il cielo
è la dimensione schiusa
del nostro destino.

Diario, io ti lancio nel vuoto
come una colpa.
Nessuno saprà mai l'immane fatica
di scrivere nel vento.
Oh, il vento
che ha asciugato le mie lacrime,
basterebbe essere la mia sola scrittura.
Ma il vento non sa leggere
e io non so più parlare.




Alda Merini

21 Marzo 1931 - 1 Novembre 2009

« Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita »
(Alda Merini)

struggente ballata del professor VECCHIONI per una delle più grandi poetesse del novecento italiano




NON VOGLIO CHE TU MUOIApoesia recitata da Alda Merini






Non voglio che tu muoia

Non voglio che tu muoia, no.
Se tu tremassi nella morte,
io cadrei come una foglia al vento,
eppure con le mie grida e i miei sospiri
io ti uccido ogni giorno;
ogni giorno accellero la tua morte,
sperando che anche per me sia la fine
e mi domando dove Dio stia
in tanta collisione di anime,
come permetta questo odio senza rispetto,
e brancolo nel buio della follia
cercando il tentacolo della scienza.

che belle poesie che hai scritto aurora(nonnina) ti posso chiamare nonnina anche su forum vero??
belle poesie veramente!!!!!!!!!!!!!!!!! brava!

dal tronde si sa che sei brava e che sei la miglior nonna poetessa che io ho!!!!!!!!!!!

Noemi cara... scusami se rispondo soltanto adesso. Ti ringrazio molto per il tuo apprezzamento, nipotina mia, ma le poesie che stanno qui sopra non sono mie, non le ho scritte io, cioè non le ho composte io; bensì sono opera della grande poetessa Alda Merini, che ci ha lasciato il 1° di novembre 2009, e alla quale ho voluto rendere omaggio trascrivendo alcune delle sue bellissime poesie. Omaggio che le ha fatto anche Fiordineve nel post sopra al tuo, se ci fai caso...
Grazie tante, ad ogni modo, della tua lettura, Noemi... ecco, adesso conosci un po' di questa grande poetessa italiana che è Alda Merini. Non dico "è stata", perché le sue opere vivono e vivranno per sempre.

Baci cara nipotina mia..!!

nonna Aurora