00 12/07/2010 17:33



PIERRE DE RONSARD


Amore, amore, dammi tregua o pace,
O cedi, o con la garrota più forte
Spezza la vita, anticipa la morte.
Dolce è la morte che viene veloce.

Sia che il giorno si spenga o che si levi
C'è un pensiero che sempre mi divora
E nel felice slancio m'addolora,
Mi fa la guerra e le mie pene aggrava.

Che mai farò? Se mi fa troppo errare
L'amore, per salvarmi, ormai sperare
Oso soltanto d'esser disperato.

Poiché l'amore non vuol darmi aiuto
Non mi resta a difesa che morire
E con la morte al suo giogo sfuggire.



OSCAR WILDE


Come dentro la sua caverna il sole
Chiude la nivea luna quando ancora
Non ha destato il canto dell'usignolo,
Così ogni voce toglie alle mie labbra
la tua Bellezza, e fa che le più tenere
Parole abbiano un suono che è stonato.

E come giunge all'alba sopra un quieto
Prato con l'ala più furiosa il vento,
E con la foga impetuosa dei baci
Spezza le canne in cui prima cantava,
Così mi piega il vento del mio ardore:
Per troppo amore questo amore è morto.

Ma certo tu hai capito dai miei occhi
Perché non parlo e tace la mia lira.
Meglio sarebbe allora ch'io partissi
E tu cercassi labbra più loquaci
Ed io mi rifugiassi nei ricordi
Sterili di quei baci rifiutati

E di quei canti che non ho cantati.



MELEAGRO


Ti prego, Eros, acquieta
questo mio desiderio d'Eliodora
che m'ha rubato il sonno,
ascolta la mia Musa che ti supplica!

Ma se dovessi morire per colpa
del tuo arco che sembra
sappia scagliare le frecce soltanto
su di me, farò scrivere
sulla mia tomba: "Guarda,
tu che passi: qui giace
un uomo ucciso da Eros".



RAYMOND RADIGUET


Fatti prestare un tenero rifugio
di foglie dagli uccelli, mia ciclista!
Ti sei stancata ormai di pedalare
e come un fiore in boccio di narciso
su queste rive ti vieni a sdraiare.

A me tu sembri attendere te stessa.
Ma perché non s'accosti un curioso
io nomino la Marna vigilessa
di quelle esche che impudica tendi.
E veglierà la Marna il tuo riposo.

Se la tua dolce acqua può sembrare
delle altre più dolce e più pudica
come noi tuttavia potrà sperare
che nel sole svanisca - quando è l'ora
del tè, bevuto coi calzoni bianchi -

la tua verginità.



FERENC BARANGYI


Fino a quando noi due ci rubiamo a noi stessi
ruberemo soltanto ciò che da tempo è nostro,
peccatori esitanti cerchiamo d'espiare
sfuggendo al matrimonio che abbiamo meritato,
e a me sempre ti toglie quello che ti possiede
e se talvolta a lui ti rubo per un giorno
io di nuovo indeciso, conoscendoti poco,
per settimane indago i tuoi dimenticati
segreti, e mentre attendo che le ore rubate
ritornino, io rubo ogni dolce incantesimo
che un nuovo incontro potrà offrirmi ancora,
perché è sempre così se noi ricominciamo:
che tu sei già lontana quando arrivi da me.
Ti tengo fra le braccia, ma mi chiedo: dov'è?



PAUL VERLAINE


O l'innocente che adoro
Con tutto il mio cuore sognando
Che alla felicità timida ancora
si unisca il Piacere più ardente.

Presto il momento, o mia innocente, sia
Che alle mie mani sciolte finalmente
Cada quell'armatura ormai imponente
Del tuo vestito, della tua biancheria;

E splenda al caldo lume della lampada
Complice della nostra prima notte
Quel corpo ingenuo sul quale si stampa,
Ardente di speranza; il desiderio;

E sia fremente nella notte nuziale,
sotto i miei baci senza più freni,
la tua carne che dianzi verginale
Sarà finalmente nuziale!