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PEDRO SALINAS


Era l'anima tua
così limpida e aperta
che mai fu dato entrare
a me nella tua anima.
Io tentai scorciatoie
disagevoli, vàlichi
d'altezza inaccessibile...
Si andava alla tua anima
per cammini spaziosi.
Disposi un'alta scala
- sognavo d'alte mura
a proteggerti l'anima -
però l'anima tua
era senza difese
di muraglie di cinta.
Ed io cercai la porta
stretta della tua anima,
però l'anima tua,
così chiara com'era,
non aveva un'entrata.
Da dove cominciava?
E il suo termine, dove?
E seduto per sempre
restai sugli sfuggenti
tuoi confini dell'anima.




PIERRE DE RONSARD


Quando a sorsate bevo la scintilla amorosa
Che nasce dai tuoi occhi il mio sguardo è abbagliato.
Non la mente, lo spirito (e ne gode) è turbato
E il mio corpo già ebbro non trova quiete o posa.

Mi batte in petto il cuore, e la paura gela
Il mio calore umano, e si perdono al vento
I miei sensi vedendo che il tuo cuore è contento,
Se mi conduce a morte, d'esser detto crudele.

I fulminanti sguardi coi raggi mi trafiggono
Come punte di frecce, la pelle, il corpo, il cuore,
E l'anima, e se voglio ribellarmi al dolore,
Del male che ricevo la grazia supplicare,
Quella tua crudeltà mi vieta di parlare
E la voce mi spengono gli occhi tuoi che m'affliggono.




ALFRED DE MUSSET


Vi fu mai più dolcezza che vedere
Manon fra le mie braccia che s'appisola?
La bella fronte profuma il cuscino;
Sento il cuore che veglia sotto il seno.
Un sogno passa e viene ad allietarla.

Così un fiore di macchia s'addormenta
Chiudendo un'ape nel fondo del calice.
Io, io la cullo; un così bel mestiere
c'è stato mai?

Ma viene il giorno, e l'Aurora vermiglia
Disfoglia al vento il suo primaverile
Mazzo, e Manon con un pettine in mano
Corre allo specchio, va a dimenticarmi.
Ahimé! L'amore senza un prima e un dopo
C'è stato mai?




PAUL ELUARD


Abbiamo passato la notte ti tengo la mano io veglio
Ti sostengo con tutte le mie forze
Scolpisco su una pietra la stella delle tue forze
Solchi profondi dove scaturirà la bontà del tuo corpo
Ascolto in me la tua intima voce la tua voce per gli altri
E rido ancora di quell'orgogliosa che tratti
Come una mendicante
Dei folli che rispetti degli ingenui in cui credi
E nella mia testa che a notte
Dolcemente s'accorda con la tua
Mi meraviglio della sconosciuta che diventi
Una sconosciuta che ti assomiglia e assomiglia
A tutto ciò che amo
Che sempre si rinnova.