Luna cinerea
Il rimpianto
La memoria
JOHANN WOLFGANG GOETHE
Ah, quei bei giorni chi può riportarmi,
Ah, quei bei giorni del mio primo amore
Ah, chi un'ora soltanto, può ridarmi
Di quella beata stagione!
E sto solo, la piaga ad attizzarmi
E quanto più si rinnova il dolore
rimpiango quella gioia che è passata.
Ah, quei bei giorni chi può riportarmi
di quella beata stagione!
GUILLAUME APOLLINAIRE
La tromba suona e risuona
Suona, si spengono i fuochi.
Il mio povero cuore ti dono
Per uno sguardo dei tuoi begli occhi
Un solo moto della tua persona.
Sono le dieci, tutto è spento,
Ascolto russare la caserma,
Viene dal Nord il vento,
La luna mi fa da lanterna
Grida un cane alla morte il suo lamento.
La notte si consuma lenta lenta,
Rintoccano le ore lentamente
Tu che fai o mia bella indolente
Mentre vegliando il tuo amante
Ti sospira lontana e si tormenta?
E io cerco nel cielo stellato
Dove sono le stelle gemelle -
Mio destino che al tuo è legato
Ma dove sono le nostre stelle?
O cielo, campo di grano incantato!
La notte si consuma dolcemente
Sereno alfine m'addormento.
I tuoi occhi che vegliano il tuo amante
Non sono forse, mia bella indocile,
Le nostre stelle del firmamento?
GUSTAVO ADOLFO BECQUER
Torneranno le brune rondinelle
al tuo balcone ad appendere i nidi
e ancora con le ali contro i vetri
giocando chiameranno.
Ma quelle che ammirate si fermavano
del tuo splendore e della mia fortuna,
quelle che i nostri nomi già imparavano,
quelle... non torneranno!
Ritorneranno folti i caprifogli
rampicanti sul muro del giardino,
e ancora più belli ogni sera
i fiori si apriranno.
Ma quelli coi cristalli di rugiada
le cui gocce tremare guardavamo
e poi cadere, lacrime del giorno,
quelli... non torneranno!
Ritorneranno le parole ardenti
dell'amore al tuo orecchio a risuonare,
e dal sonno profondo il tuo cuore
forse ridesteranno.
Ma così muto e assorto e inginocchiato
come davanti all'altare si adora
un dio, com'io t'ho amata, non illuderti,
così... non t'ameranno!
KOSTANTINOS KAVAFIS
Era l'una di notte,
o l'una e mezzo, forse.
Dietro un tramezzo di legno nell'angolo
della taverna. E nessuno, oltre noi,
nel locale deserto. A rischiararlo
appena un lume a petrolio. Il cameriere,
stanco da tanto, ormai
dormiva sulla porta.
Nessuno poteva vederci. Ed eravamo
così eccitati che ci rese ignari
d'ogni prudenza. S'aprirono
i vestiti già scarsi: era un luglio
che divampava ardente.
Che piacere dei sensi
tra quei vestiti dischiusi, e che rapido
scoprirsi della carne! Il suo bagliore
ventisei anni ha traversato e giunge
per rimanere vivo in questi versi.
BILHANA
Oggi ancora di lei mi ricordo,
di lei che le briglia reggeva
durante la furia selvaggia
del nostro galoppo d'amore,
di lei che aveva il volto
ardente e pallido come la luna,
e del suo corpo sconvolto dal tremito
della follia, oh come mi ricordo
oggi di lei, piegata sotto il peso
del seno colmo e dei fianchi rotondi
e dei suoi folti riccioli arruffati:
come se fosse oggi mi ricordo.
STEPHEN SPENDER
Da quell'aria di neve, dalla piazza
barocca che un disegno di ghiaccioli
ammantava di bianco,
lei venne, ed io le vidi
il viso gelido nella pelliccia
e le mie labbra rubarono il fuoco
del camino nel canto della stanza
dove in poltrona stavo ad aspettarla.
Con quel fuoco baciai la sua pelle,
vidi arrossarsi le sue guance pallide
e a quel mio tenero slancio i suoi occhi
sorridenti brillavano
come il ghiaccio là fuori
che ancora in loro mandava bagliori.
Quel giorno, fino ad oggi,
io l'avevo scordato.
E perché mi ricordo ora soltanto
che, quando entrò, non vide
la passione di quel dicembre bianco?
JUAN RAMON JIMENEZ
Che sgomento il ricordo
degli istanti sepolti
in cui fummo felici!
La memoria
- come in un grande vento
di crudeltà e rovina -
trascina i suoi orpelli, lo scenario...
E sono
maremme disseccate, sali rossi,
alte lagune che credemmo mari!