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Nuvole.

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    loshrike
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    PdL
    Utente Junior
    00 24/05/2011 21:35
    Quanto tempo è passato? Continuo a ripetermi questi parole fino a svuotarle completamente di qualsiasi significato… eppure non cambia nulla, qui disteso sul prato dietro casa osservo il cielo, di un azzurro come pochi ne ricordo nel corso della mia vita, con soffici nuvole bianche che assumono le forme della fantasia del momento. Ecco svelato il mio dilemma, non riesco a ricordare l’ultima volta che ho fatto una cosa simile, non credevo fosse passato così tanto tempo da averne persino perso la memoria… che siano i primi sintomi dell’avanzare degli anni? No, a 37 anni è una considerazione stupida… vago da un pensiero all’altro senza meta ed ecco riaffiorare immagini e sensazioni che credevo scomparse, retaggio di un infanzia felice oggi così lontana, sento le voci di mia madre e mio padre, chissà se mi vedono da lassù… faccio un cenno con la mano, se mi vedono di sicuro farà loro piacere che li abbia pensati. Inizio un bilancio della mia vita ma lascio subito perdere.. niente pensieri seri o troppo recenti.. no non è il momento, sono appena tornato bambino e non voglio un mal di testa da adulto… considerazioni puerili… comunque considerazioni. Qualcuno mi osserva, sicuramente starà pensando che io abbia dato di matto, lo guardo con la coda dell’occhio senza lasciarmi troppo distrarre, non so chi diavolo sia e non ho nessuna intenzione di andarglielo a chiedere, non ho voglia di distrarmi per cui lo ignoro e lascio che la mia mente ricominci a vagare. Vorrei ricordare il nome o il volto di qualche amico d’infanzia o d’adolescenza ma mi è impossibile, sono sempre stato molto introverso e restio a qualsiasi amicizia che andasse più in là della semplice conoscenza, comunque non mi cruccio più di tanto ne mi pento delle scelte fatte. Ricordo solo il volto e il nome di una mia compagna delle scuole medie, Rita, è proprio vero il detto che il primo amore non si scorda mai… ancora oggi quando sento un determinato profumo, di cui non conosco nemmeno il nome, penso a lei.
    A volte mi trovo a interrogarmi su quale possa essere stata la sua vita, cosa o chi sia diventata nel corso degli anni, sarà felice o meno di ciò che è diventata… non mi chiedo mai se si ricordi di me per il semplice motivo che sono sicuro di non essere mai stato un elemento importante della sua vita… poi addirittura dopo gli esami di terza cambiai città e dei vecchi compagni non vidi più nessuno e per me non fu poi un grande dolore. Devo risalire parecchio il corso del tempo per ricordare dei veri amici, persi di vista anche loro, anche se qualche volta un attacco di nostalgia mi fa prendere il telefono e comporre un numero… “… il numero da lei selezionato è inesistente”. Eppure Marco è solo a due passi da dove abito, anche Silvia non è molto lontana, Cristina l’ho incontrata una volta mi ha salutato con affetto e con la promessa di uscire a bere qualcosa insieme anche se poi non l’ho più rivista; ho saputo che ha divorziato. Marzia è un capitolo a parte, non ci siamo mai dimenticati ma alla fine non ci siamo mai nemmeno più cercati, forse la paura di riprendere da dove tutto si era interrotto ha fatto si che le nostre vite prendessero due strade completamente opposte. Ora ricordo. Conto gli anni, sono più di quindici, l’ultima volta che ho guardato il cielo, l’ultima volta in cui ho creduto di avere tutto il mondo sul palmo della mia mano c’erano gli unici veri amici che io abbia mai avuto. Eravamo in montagna ed era una splendida giornata di fine aprile, sdraiati nell’erba senza parlare ascoltavamo i pensieri che ci facevano ancora credere di poter cambiare il mondo. Ricordo che iniziai a parlare cercando di dare una forma alle nuvole che pigre solcavano il cielo, ricordo che ognuno di noi raccontò ogni dubbio, ogni paura e ogni speranza; tutti credemmo che il tempo si potesse fermare in quel preciso istante nessuno di noi dubitò in quel momento della nostra piccola utopia. Non ci fu mai più nella mia vita un giorno simile e sono certo che anche per gli altri sia stata la stessa cosa. Rientrammo ognuno a casa propria tre giorni più tardi con la sensazione di aver vissuto fuori dal tempo e con la precisa intenzione di tornare appena possibile… e sono già passati quindici anni. Mi sono sposato e ho avuto due figli, ora mentre guardo il cielo e ripenso a tutto ciò che è stato sento le loro grida mentre giocano, Niccolò arriva… sento i suoi passi sull’erba, si avvicina e mi guarda, ho gli occhi socchiusi e fingo di dormire… si sdraia vicino a me, avvicina la sua faccia alla mia e mi dice: “Papi dormi?”. “No” rispondo “guardo le nuvole nel cielo..”. Ride quasi avessi detto chissà quale stupidaggine e poi indica una nuvola e dice: “ … quella sembra una mucca che fa la pipì” e ride di gusto. Rido con lui.


    Loshrike
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    Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
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    auroraageno
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    Utente Gold
    00 25/05/2011 15:41

    Bellissimo questo vagare con il pensiero... l'hai reso molto bene.

    Grazie per questa lettura, caro Losh!! [SM=g27987]


    aurora




    _________Aurora Ageno___________