00 18/12/2007 19:17


Ti ringrazio di aver letto il racconto e di averlo voluto commentare, Nicola.

Vorrei solo fare un paio di annotazioni:

1° - il fatto della donna mendicante e del suo bambino è reale; è capitato a me d'incontrarli. Non li ho inventati o preso spunto da una realtà che si sa esistere tanto per scrivere una favoletta di Natale. In queste due figure sono compresi tutti i poveri e i derelitti che possiamo incontrare ogni giorno.

2° - A parte il fatto, purtroppo quanto mai reale, che non tutti gli extracomunitari trovano lavoro e che vi sono tantissime ingiustizie che si compiono sotto il cielo, il raccconto dice che 'Andrea si rese conto di essere "lui" interpellato dalla storia, in quel preciso momento', dalla storia e dal cielo (da Dio se lo accetti). Io credo che tutto il resto, tutti i ragionamenti sugli sfruttamenti e altro, (veri, non dico di no, intendiamoci) tutti i motivi che troviamo per rendere giustificabile il nostro rifiutarci di aiutare, anche modestamente, chi ci tende la mano, è solo un cercare pretesti, appunto, per indurire il cuore e non fermarci a "guardare" e a "vedere" il caso che si presenta, la persona, quanto mai concreta, che, spesso in silenzio, viene a disturbare il nostro egoismo.

Ma credo di avere detto tutto nel racconto, per quanto poveramente.

Ringraziandoti ancora dell'attenzione prestata, ti saluto, Nick, tanto cordialmente

aurora


_________Aurora Ageno___________