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Santa Messa del giorno - 4

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2012 05:54
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28/06/2012 10:07

28 GIUGNO
XII SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - GIOVEDÌ
SAN IRENEO (m)
Vescovo e martire
MESSALE


Antifona d'Ingresso Ger 3,15
Darò a voi dei pastori secondo il mio cuore,
essi vi guideranno con sapienza e dottrina.


Lex veritátis fuit in ore eius

et iníquitas non est invénta in lábiis eius;

in pace et in æquitáte ambulávit mecum,

et multos avértit ab iniquitáte.


Colletta
O Dio, che al vescovo sant'Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fa' che per sua intercessione ci rinnoviamo nella fede e nell'amore, e cerchiamo sempre ciò che promuove l'unità e la concordia. Per il nostro Signore...

Deus, qui beáto Irenæo epíscopo tribuísti, ut veritátem doctrínæ pacémque Ecclésiæ felíciter confirmáret, concéde, quæsumus, eius intercessióne, ut nos, fide et caritáte renováti, ad unitátem concordiámque fovéndam semper simus inténti. Per Dóminum.



LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura 2 Re 24, 8-17
Il re di Babilonia condusse prigionieri Ioiachin e tutti gli uomini di valore.

Dal secondo libro dei Re
Ioiachin aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Necusta, figlia di Elnatan. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto suo padre.
In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor re di Babilònia marciarono contro Gerusalemme; la città subì l'assedio.
Nabucodonosor re di Babilònia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano. Ioiachin re di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi eunùchi, al re di Babilònia; questi, nell'anno ottavo del suo regno, lo fece prigioniero.
Il re di Babilònia portò via di là tutti i tesori del tempio e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola del Signore.
Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; rimase solo la gente povera del paese.
Deportò in Babilònia Ioiachin, la madre del re, le mogli del re, i suoi eunùchi e le guide del paese, conducendoli in esilio da Gerusalemme in Babilònia. Tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i guerrieri più prodi furono condotti in esilio a Babilònia dal re di Babilònia.
Il re di Babilònia nominò re, al posto di Ioiachin, Mattanìa suo zio, cambiandogli il nome in Sedecìa.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 78
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

O Dio, nella tua eredità sono entrate le nazioni,
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto in macerie Gerusalemme.
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli agli animali selvaggi.

Hanno versato il loro sangue come acqua
intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva.
Siamo divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini,
scherno e ludibrio di chi ci sta intorno.
Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre?
Arderà come fuoco la tua gelosia?

Non imputare a noi le colpe dei nostri padri,
presto ci venga incontro la tua misericordia,
poiché siamo troppo infelici.

Aiutaci, Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome,
salvaci e perdona i nostri peccati
per amore del tuo nome.
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

Canto al Vangelo Gv 14,23
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

Vangelo Mt 7, 21-29
La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.


Sulle Offerte
Il sacrificio che ti offriamo, o Padre, nel ricordo della nascita al cielo di sant'Ireneo, glorifichi il tuo nome e ci ispiri l'amore alla verità, perché custodiamo intatta la fede, e salda l'unità della Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

Glóriam tibi, Dómine, cónferat sacrifícium, quod in natáli beáti Irenæi tibi lætánter offérimus, et præbeat nobis dilígere veritátem, ut et inviolátam Ecclésiæ fidem teneámus, et stábilem unitátem. Per Christum.

Antifona alla Comunione Gv 15,15
«Non vi chiamo più servi,
perché il servo non sa
quello che fa il suo padrone;
vi ho chiamati amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l'ho fatto conoscere a voi».

Jn 15,4-5 Manéte in me, et ego in vobis, dicit Dóminus.

Qui manet in me et ego in eo, hic fert fructum multum.


Dopo la Comunione
La partecipazione a questi santi misteri, o Padre, ci comunichi la fede viva, che sant'Ireneo testimoniò fino alla morte, perché diventiamo anche noi veri discepoli del Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Per hæc sacra mystéria, quæsumus, Dómine, da nobis fídei miserátus augméntum, ut, quæ beátum Irenæum epíscopum usque ad mortem reténta gloríficat, nos étiam iustíficet veráciter hanc sequéntes. Per Christum.




Ascolta

Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: "Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?". Ma allora io dichiarerò loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!".
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande".
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Medita

Oggi Gesù ci dice una grande realtà senza giri di parole: non è sufficiente invocare il nome del Signore per entrare nel regno dei cieli.
C’è bisogno del nostro agire, che non può essere dettato dal momento, dalla circostanza particolare della situazione; deve essere un agire fondato sulla volontà del Padre, sul Suo desiderio di Bene e di Felicità pensato per ciascuno di noi.
È necessario mettersi in ascolto della voce del Padre, ed essere pronti a rispondere al Suo invito, a mettersi all’opera.
E come ci ricorda San Giacomo nella sua lettera: “L’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Infatti, come il corpo senza lo Spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta”

Per Riflettere
Signore, che cosa vuoi che io faccia?






_________Aurora Ageno___________
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