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Santa Messa del giorno 5

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2013 11:54
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XXIX SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - GIOVEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Sal 16,6.8
Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta,
rivolgi a me l'orecchio e ascolta la mia preghiera.
Custodiscimi, o Signore, come la pupilla degli occhi,
proteggimi all'ombra delle tue ali.


Ego clámavi, quóniam exaudísti me,

Deus; inclína aurem tuam, et exáudi verba mea.

Custódi me, Dómine, ut pupíllam óculi;

sub umbra alárum tuárum prótege me.


Colletta
Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele, perché possiamo sempre servirti con lealtà e purezza di spirito. Per il nostro Signore...

Omnípotens sempitérne Deus, fac nos tibi semper et devótam gérere voluntátem, et maiestáti tuæ sincéro corde servíre. Per Dóminum...


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Ef 3, 14-21
Radicati e fondati nella carità, siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito.
Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
A colui che in tutto ha potere di fare
molto più di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che opera in noi,
a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 32
Dell’amore del Signore è piena la terra.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

Canto al Vangelo Fil 3,8
Alleluia, alleluia.
Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura,
per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui.
Alleluia.

Vangelo Lc 12, 49-53
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».


Sulle Offerte
Donaci, o Padre, di accostarci degnamente al tuo altare perché il mistero che ci unisce al tuo Figlio sia per noi principio di vita nuova. Per Cristo nostro Signore.


Tríbue nos, Dómine, quæsumus, donis tuis líbera mente servíre, ut, tua purificánte nos grátia, iísdem quibus famulámur mystériis emundémur. Per Christum..


Antifona alla Comunione Sal 32,18-19
Gli occhi del Signore sono su quanti lo temono,
su quanti sperano nella sua grazia,
per salvare la loro vita dalla morte,
per farli sopravvivere in tempo di fame.


Ecce óculi Dómini super timéntes eum,

et in eis qui sperant super misericórdia eius;

ut éruat a morte ánimas eórum, et alat eos in fame.


Oppure: Mc 10,45
Il Figlio dell'uomo è venuto per dare la sua vita
in riscatto per tutti gli uomini.



Mc 10,45

Fílius hóminis venit,

ut daret ánimam suam redemptiónem pro multis.


Dopo la Comunione
O Signore, questa celebrazione eucaristica, che ci hai fatto pregustare la realtà del cielo, ci ottenga i tuoi benefici nella vita presente e ci confermi nella speranza dei beni futuri. Per Cristo nostro Signore.



Fac nos, quæsumus, Dómine, cæléstium rerum frequentatióne profícere, ut et temporálibus benefíciis adiuvémur, et erudiámur ætérnis. Per Christum.



Giovedì 25 ottobre
Lc 12,49-53


Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?


Gli uomini dovrebbero accorrere e non trovare pace quando si parla del Vangelo, così come i malati accorrevano una volta verso il Cristo, che andava in giro guarendo, per farsi sanare. Queste non sono soltanto belle parole. Le cose non dovrebbero essere veramente così dove si parla della buona novella di Dio?

E invece purtroppo non sono così, come tutti sappiamo. Ma noi non dobbiamo darci pace, come se fosse necessario e naturale che le cose stiano così.

E qui uno dei motivi – naturalmente solo uno – è che abbiamo semplicemente paura di prendere in mano il Vangelo in maniera palpabile e realista, così come esso è. Abbiamo spiritualizzato il Vangelo, e cioè lo abbiamo impoverito, cambiato.


Prendiamo il Vangelo del ricco epulone e del povero Lazzaro. È diventata un’abitudine vedere tutto il senso del racconto nel fatto che i ricchi devono aiutare i poveri. Cioè se ne fa un racconto morale esemplare.

E invece questa narrazione, se le permettiamo di influire in modo veramente genuino su di noi, è qualcosa di completamente diverso, è una predicazione molto palpabile della buona novella. Naturalmente tanto palpabile, tanto massiccia che non la prendiamo più sul serio.

Immaginiamoci come una folla di malati, di indigenti, di miseri, di poveri Lazzari si radunò attorno a Cristo e come questi cominciò a raccontare del Lazzaro povero e lebbroso seduto davanti allo soglia del ricco epulone e tormentato persino dai cani. E come il racconto prese un’altra piega con le parole: «Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo… Lazzaro ha ricevuto i suoi mali durante la vita e ora è consolato».

Tra la folla devono essere scoppiate grida di gioia e di speranza. Questa era la buona novella, l’acqua fresca verso cui essa tendeva la mano. Era lo stesso amore di Dio a parlare così ai poveri e ai miseri. Voi reietti, voi svantaggiati, voi poveri e malati, voi disprezzati sarete consolati. Avete sofferto tanto nel mondo, ma tra poco sarete inondati da una gioia eterna e da una eterna consolazione.

Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Rallegratevi ed esultate, perché la vostra ricompensa è grande nei cieli.

Beato te, Lazzaro povero, reietto, lebbroso di ieri e di oggi, perché tu hai un Dio. Guai a te che vivi nella magnificenza, banchetti e godi di prestigio, ieri e oggi.

Questa è la buona novella dell’avvento del nuovo mondo, del nuovo ordine, che è il mondo e l’ordine di Dio.


Dietrich Bonhoeffer











_________Aurora Ageno___________
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