Le vacche, ruminanti ruotavano sull’aia
la pesante pietra per trebbiare il grano,
roventi al sole i chicchi sembravano
voler resistere nelle dorate spighe
Infiniti giri sminuzzavano la paglia
lettiera e pasto d’inverno
quando neve e fame si sposavano
Poi a proteggersi dalla polvere
uomini incappucciati,
con forconi lanciavano in aria il tutto
sperando il vento ammucchiasse lontano il triturato
mentre pesante il grano s’accumulasse ai piedi
ma spesso nessun alito di vento
e tutto ricadeva piombo a terra
tra lo sconforto di sforzi inutili
allora si ruotavano al cielo gli occhi
torvi tra sfida imploro e speranza
Immobili gli alberi col fogliame imbalsamato
dormivano nella calura sorridente ai miraggi
e quando scossi da un uccello al posarsi sui rami
che al vibrare davano illusione di qualche brezza
Verso il tramonto come per magia
c’era sempre qualche soffio in premio
forse generato dal saluto tra giorno e notte
e allora si sentiva la pioggia dei chicchi
separati da svolazzanti pagliuzze
bandiere di resa alle fatiche
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Da:Destini E Presagi
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[Modificato da michael-santhers- 13/01/2013 04:34]
michael santhers