Qualcuno l'ha mai letto?

Mi è tornato alla memoria - si fa per dire - così, senza apparente motivo.

Due anni in velocipede di Yambo, al secolo Enrico Novelli.

Ne ho un ricordo molto, molto vago. In fondo, l'ho letto che ero una ragazzina, vale a dire non meno di 20 anni fa. Mi pare trattasse, in estrema sintesi, di un giro del mondo in bicicletta fatto per scommessa d'amore da due baldi giovani, continuamente osteggiati da un automobilista deciso ad affermare la superiorità del mezzo meccanico rispetto alla forza dei muscoli.
Ovvio che i nostri attraverseranno paesaggi di tutti i tipi e si troveranno in mezzo alle più mirabolanti avventure, com'è anche ovvio che alla fine vinceranno la scommessa e potranno impalmare le loro belle.

Diciamo che l'ho letto intorno al 1980: il libro aveva già 80 anni, e probabilmente il supporto cartaceo non ne aveva materialmente molti di meno. Ne ho un ricordo orribile, da questo punto di vista: a occhio mi pare mancasse la copertina, la carta era molto ingiallita, decisamente scadente, e tutta smangiata, specie sulla rilegatura, e probabilmente albergava anche qualche insetto vagante. Un libro economico - se ve n'erano ai tempi dell'infanzia di mio nonno, ma che importa? Ai miei occhi di giovanissima era divertentissimo, colmo di quell'umorismo surreale che tanto mi piace. Credo che se lo leggessi adesso mi piacerebbe ancora... magari se mi gira lo chiedo a mia madre, lei sicuramente lo conserva. E' un grosso, grosso problema questo amore per i libri che serpeggia nella nostra famiglia: a un certo punto temo dovremo decidere se continuare a stare noi sotto un tetto, o se riservarlo ai libri e dormire in macchina. Per strada, ovviamente: il garage sarà già pieno da un pezzo.